Una grande festa di popolo, un corteo di migliaia di persone ha percorso oggi le strade del centro storico di Reggio Emilia, da piazza Martiri del 7 Luglio a piazza Prampolini, dando vita alla terza Manifestazione nazionale del Primo Marzo per la democrazia e la legalità contro le mafie e le massonerie deviate. Dopo Locri nel 2008 e Crotone nel 2009, quest’anno la Manifestazione – espressione dell’Alleanza con la Locride e la Calabria (sottoscritta ad oggi da 720 enti e più di 3000 persone in tutta Italia) ed intitolata Da Sud a Nord: un’Alleanza per la democrazia – si è svolta per la prima volta fiori Calabria dando seguito all’intenzione di realizzare l’evento, un anno su tre, in una località in cui l’Alleanza ha una forte e radicata presenza e, con le istituzioni e gli enti locali, si è distinta per un chiaro impegno di lotta contro l’infiltrazione della ‘ndrangheta e delle massonerie deviate. A Reggio dall’Alleanza, nata nel 2008 su iniziativa del Consorzio sociale Goel, Comunità libere e Calabria Welfare, ha preso vita CoLoRe (Coordinamento Locride-Reggio Emilia), composto da circa 150 tra persone ed enti aderenti all’Alleanza, ed è nato un Osservatorio civico territoriale con lo scopo di sensibilizzare e documentare i cittadini.
Tanti giovani e volontari impegnati nell’Alleanza, una rete che si sa sviluppando in tutta Italia, erano affiancati oggi nel corteo dai sindaci reggiani, fra i quali quello di Reggio, Graziano Delrio e calabresi, tra cui quello di Cutro, Salvatore Migale; dalla presidente della Provincia di Reggio, Sonia Masini, dal presidente della Regione Vasco Errani, dal presidente dell’Anpi Giacomo Notari, dal presidente della Camera di commercio di Reggio Enrico Bini, da parlamentari, esponenti politici, dell’Anci Emilia-Romagna, del sindacato e del mondo economico, della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, da suore e frati delle Case della Carità.
In piazza Prampolini, a conclusione del corteo, si sono svolti gli interventi istituzionali e dei promotori della Manifestazione, fra cui quelli del presidente del Comitato organizzativo Rita Bertozzi e del Consorzio delle cooperative sociali della Locride Goel, Vincenzo Linarello, degli stessi Delrio e Masini.
“Siamo orgogliosi e felici di ospitare questa Manifestazione a Reggio Emilia, città del Tricolore e medaglia d’oro al valor militare per la Lotta di Liberazione – ha detto il sindaco Graziano Delrio – Abbiamo qui vari partigiani della Resistenza e abbiamo voi dell’Alleanza e di CoLoRe, che come loro siete partigiani, nuovi partigiani di questo tempo, impegnati nella Resistenza contro le mafie, contro chi vuole togliere il futuro, la speranza. Vorremmo che questa Manifestazione diventasse Giornata della legalità in tutto il nostro Paese, contro corruzione, illegalità e mafie. In questo impegno, in prima linea c’è Vincenzo Linarello. E noi tutti vogliamo essergli al fianco”.
“Nessuno deve sentirsi escluso, nessuno può chiamarsi fuori da questo impegno – ha proseguito Delrio – C’è un metodo mafioso che vuole influenzare la nostra vita quotidiana, insidiare i nostri stili di vita. C’è un’eticità pubblica e privata da tutelare e affermare. Per questo dobbiamo essere esigenti prima di tutto con noi stressi”.
Il sindaco ha poi ricordato la firma, stamani a Reggio, di un Protocollo d’intesa contro la criminalità e per la legalità, a particolare garanzia del sistema economico, proposto dalla Camera di commercio reggiana e sottoscritto dalle Camere di commercio di Caltanissetta, Crotone e Modena: “Un segno importante, un impegno comune che va oltre i confini locali e propone ancora una volta il modello di una rete, per una lotta che deve accomunare tutto il Paese”, ha concluso Delrio.
“Non è un caso – ha detto fra l’altro Vincenzo Linarello, che il 25 Aprile 2008 ha ricevuto il Primo Tricolore dal sindaco Delrio, in segno di riconoscenza e fratellanza – che la prima Manifestazione del Primo Marzo fuori della Calabria si sia svolta a Reggio Emilia. I due territori sono più vicini, grazie all’azione di CoLoRe. E Reggio Emilia non ha ceduto alla rimozione del problema mafia, al tema della legalità: questi sono problemi che non riguardino la sola Calabria, ma tutto il Paese. Reggio ha attivato un Osservatorio civico, il cui contributo è molto prezioso. A Reggio la società civile, i Comuni, la Camera di commercio, tutti gli enti locali hanno ben presente il problema. Per questo auspico come ulteriore passo concreto che qui si faccia un Patto reggiano contro mafie e massonerie deviate. Voi siete pionieri, questa è la vostra responsabilità”.
“Sono tre – ha aggiunto Linarello – i cancri che ci affliggono in questo momento storico e da cui dobbiamo liberarci. Il primo è una logica passiva verso l’illegalità, e qui si ha invece una logica attiva della società civile verso le istituzioni, perché si ha la consapevolezza che tutti, ciascuno di noi, è Stato, è parte dello Stato. Il secondo cancro è la disperazione, che in Italia è diffusa spesso dai media, ma l’Italia è disseminata di vivai di speranza, basta girare il Paese, parlare con le persone e scoprire la ricchezza di speranza e civismo che le anima. Dobbiamo infondere la consapevolezza che ‘non siamo e non sono soli’. Il terzo cancro da cui liberarsi è il prendere decisioni pubbliche in luoghi privati, tipico delle massonerie deviate, e questo è inaccettabile”.
“La ‘ndrangheta – ha concluso Linarello – segue una carriera ben precisa infiltrandosi nei tessuti sociali ed economici: comincia con il narcotraffico, poi aggredisce gli appalti, il mercato immobiliare, il controllo delle transazioni, le imprese e alla fine la politica. Noi rifiutiamo questo, rispondiamo con fatti sorretti dalla speranza, che la più potente arma a nostra disposizione”.