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Modena: per bar e ristoranti non serve più la licenza

Per aprire un bar, un ristorante o una qualsiasi altra attività di somministrazione di alimenti e bevande non è più necessaria la licenza. Il provvedimento, in vigore da oggi, lunedì primo marzo, è stato approvato dal Consiglio comunale, che ha dato l’ok ad una delibera presentata dall’assessore alle Politiche economiche Graziano Pini. Si sono espressi a favore di Pd e Idv, ha votato contro la Lega Nord e si sono astenuti Modena a 5 stelle, Pdl e Udc. Sono invece stati respinti i tre emendamenti del consigliere Davide Torrini dell’Udc.

Il primo, attenuava l’obbligo degli esercenti a far utilizzare i servizi pubblici a tutti (a favore Udc, Pdl, Idv e Modena a 5 stelle, contrari Pd e Lega nord, astenuto Michele Andreana del Pd). Il secondo smorzava l’obbligo degli esercenti di dotarsi di due distinti servizi igienici (a favore Udc, Idv, Modena a 5 stelle, Pdl, contrario Pd, astenuta Lega nord). Il terzo chiedeva l’esclusione dalla normativa di coloro che intervenivano su un esercizio esistente con piccole modifiche edilizie (a favore Udc, Pdl, Idv, contrario Pd, astenuti Modena a 5 Stelle e Lega nord). Respinto anche l’emendamento presentato dal consigliere Vittorio Ballestrazzi di Modena a 5 stelle in corso di seduta che chiedeva il divieto di utilizzo di stoviglie in plastica (a favore Modena a 5 stelle e Idv, contrari Pd e Udc, astenuti Lega nord, Pdl, e Andreana del Pd).

La delibera sui nuovi criteri per il rilascio delle autorizzazioni degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, recepisce la legge di liberalizzazione Bersani del 2006, la deliberazione regionale e la sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittima la programmazione numerica degli esercizi, e vedrà un periodo di sperimentazione di sei mesi, al termine del quale potranno essere apportate eventuali integrazioni.

Le autorizzazioni saranno d’ora in poi rilasciate sulla base di criteri qualitativi e i requisiti minimi obbligatori che interesseranno tutte le nuove aperture, i trasferimenti, le modifiche edilizie e i subingressi, e riguarderanno la qualità delle strutture e dei locali, della gestione e della professionalità, la sostenibilità sociale e ambientale con particolare riferimento alla tutela dei residenti e alla qualità urbana.

La nuova programmazione, che conferma la suddivisione del territorio comunale in due zone (centro storico e restante territorio) inserisce, in relazione a zona e tipologia di richieste presentate, criteri strutturali dei locali, gestionali dell’attività e professionali. Si va da una superficie congrua destinata ai clienti ai bagni a disposizione per tutti, dalla salvaguardia del rispetto acustico alla tutela della residenza e alle dotazioni di sistemi di sicurezza. E, ancora, dalla concomitanza di apertura festiva con il calendario annuale del centro storico alla sostenibilità ambientale, dalla qualità dei prodotti a quella del servizio e professionale.

















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