Nel Consiglio Comunale di venerdì 29 gennaio è stata approvata all’unanimità la mozione presentata dalle liste Vivere Castellarano e Lega Nord, con le modifiche proposte dalla lista Solidarietà Progresso Ambiente, in merito alla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha stabilito che l’esposizione del crocifisso in classe contrasta col diritto dei genitori di educare i figli in linea con le loro convinzioni e con il diritto dei bambini alla libertà di religione. Altre iniziative, analoghe a quella della rimozione del crocefisso nelle aule scolastiche, sono state preannunciate anche per altri luoghi pubblici, quali ad esempio, le aule dei tribunali.
Tale sentenza ha sollevato però una eco vastissima e una contrarietà alla stessa da parte della maggioranza dei cittadini, non solo di fede cattolica, ma anche di altre comunità di differente religione che si sono espresse contro queste eventualità, evidenziando i rischi che il provvedimento potrebbe comportare per il dedicato processo d’integrazione in atto.
Il Consiglio Comunale ha espresso poi totale condivisione con le posizioni assunte a vari livelli istituzionali, ad iniziare dal Presidente della Repubblica secondo il quale “ il Crocifisso è simbolo di valori che stanno alla base della nostra identità”: solidarietà-uguaglianza e rispetto dei diritti umani, ed altrettanta condivisione con le azioni volte al mantenimento della Sua presenza nelle aule scolastiche.
Nella stessa seduta si è poi proceduto ad invitare il Presidente del Consiglio Comunale ad inviare il presente ordine del giorno al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Presidenti della Camera e Senato e a darne ampia diffusione attraverso la stampa locale e il periodico comunale la Rocchetta conferendo al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco e alla Giunta la possibilità ad assumere ogni opportuna iniziativa atta a rappresentare la volontà espressa dall’Assemblea.
Nello specifico ecco i commenti (in ordine di intervento) dei tre capigruppo firmatari della mozione (il consigliere Tulio Paganelli del Gruppo Misto ha votato a favore ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione).
Francesca Carlotti, consigliere comunale della Lega Nord Padania si rifà alla sentenza della Corte Europea e aggiunge che essa “rappresenta una pericolosa intromissione nel nostro sistema democratico, poiché di fatto viene meno al principio di maggioranza. La Lega Nord è stato l’unico partito che fin da subito si è mosso, andando in piazza a raccogliere le firme nei giorni immediatamente successivi alla sentenza per dar voce al popolo. E il popolo ha detto no alla rimozione dei crocifissi nelle nostre scuole. Nessuno può privarci della nostra storia, della nostra identità e dei nostri valori, nemmeno l’Europa. Il crocifisso è parte integrante di ciò che siamo oggi, è un simbolo d’amore, di libertà e di sofferenza. La decisione della Corte Europea è offensiva e contrasta i nostri principi costituzionali considerando poi che la Corte ha detto sì al ricorso di un singolo contro la volontà dell’80% degli italiani. Qualche settimana fa il Primo Ministro australiano ha affermato: “La maggior parte della popolazione crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica. Si tratta di un fatto. Degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione sui principi cristiani. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio offende qualcuno, suggerisco a questo qualcuno di prendere in considerazione un’altra parte del mondo come suo paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura”. Sottoscriviamo in pieno queste parole facendole compiutamente nostre.
Ivana Lusoli, portavoce della lista Solidarietà Progresso Ambiente ha preso posizione partendo da una considerazione: “Innanzitutto mi sento di voler dare la giusta dimensione a questa faccenda: per me il crocefisso è importante e fa parte di una tradizione che , seppur in uno stato laico, può essere mantenuta. Non è però la priorità del nostro paese in questo momento: crisi economica, difficoltà del mondo del lavoro, operai sui tetti che protestano, giovani precari, ecco le priorità politiche di oggi. Il crocifisso non può essere lo specchio per le allodole per non parlare dei problemi veri di questo Paese. Ho votato tuttavia a favore dell’ordine del giorno, così come emendato dal gruppo Solidarietà Progresso Ambiente, ma vorrei specificare che le mie motivazioni sono lontane anni luce da quelle della Lega Nord. La Fede, con la F maiuscola, non è in un pezzo di legno nel quale essa si identifica. Perché difendere il Crocifisso e non il significato evangelico che rappresenta? Vedo delle grosse contraddizioni in quelli che vogliono porsi come paladini della parola del Cristo, difendendo il crocifisso e, ad esempio, respingendo allo stesso tempo la barca di povere persone, anche bambini, che arrivano dall’Africa, rimandandoli indietro a rischio della vita. Non era forse Gesù Cristo che diceva “ero straniero e mi avete accolto”? Chiedo pertanto a chi governa di essere coerente col significato dei simboli che vuole difendere”.
“Voglio portare alla vostra attenzione – dice Yvonne Balzarelli della lista Vivere Castellarano – alcune riflessioni: la sentenza della corte costituzionale europea dei diritti dell’uomo sancisce che la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche rappresenta una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni ed una violazione alla libertà di religione degli alunni. Partendo ancor prima, dal giugno 2004, dove nel creare la nuova costituzione europea erano state negate le radici dei popoli che la caratterizzavano, si evince come il non riconoscere la propria identità ed i simboli che la caratterizzano sia un fallimento del cammino di crescita dell’Europa. Nel crocefisso vi è racchiusa la conoscenza della propria identità culturale, storica e religiosa, guardando proprio al messaggio di solidarietà, tolleranza e rispetto non accettiamo quella sentenza della corte costituzionale. Oltre che un concetto identitario, poi, il crocefisso si pone come portatori di valori fondamentali come la solidarietà, la tolleranza e il rispetto. Il dolore umano, la solitudine, la morte e l’ingiustizia forse non sono rappresentati con tanta forza dal crocefisso e appartengono a tutti noi?”.