E’stato approvato ieri, mercoledì 24 febbraio, dal Consiglio dell’Unione delle Terre d’Argine il Patto per la Scuola 2010-2013. Il documento, frutto di un lungo lavoro, è stato presentato in aula da Giuseppe Schena, assessore alle Politiche scolastiche dell’ente: Schena ha ricordato come strumenti simili siano approntati dal 2000: il loro obiettivo è quello di mettere a valore le risorse dell’intero territorio, garantendo pari dignità ai diversi soggetti firmatari, siano essi enti locali, associazioni, istituzioni come la Fondazione Crc o autonomie scolastiche. “Il Patto ha mantenuto i suoi principi fondanti ma ha allargato le proprie competenze – ha detto Schena – a nuovi soggetti del sistemo educativo e formativo delle Terre d’argine. Anche le scuole dell’infanzia, quelle superiori e l’istruzione paritaria ora partecipano, garantendo una maggiore integrazione tra progetti e relazioni quotidiane. C’è un grande capitale umano e di competenze sul territorio e va messo a frutto senza arroccarsi dietro le specifiche responsabilità, condividendo e compartecipando i progetti che riguardano tutta la Comunità Educante”. Presente in aula anche il Dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale Gino Malaguti, che ha ribadito come le riforme del Ministro Gelmini siano realizzate in continuità con quelle di colui che l’ha preceduta e che comunque sono provvedimenti da valutare nel tempo, al di là del contingente. Dopo avere ricordato alcuni dei provvedimenti presi del Governo, nel campo dell’handicap e degli alunni non italiani, Malaguti ha sottolineato come “estremamente significativo un atto come questo Patto, che riteniamo positivo e a cui aderiamo: deve essere realizzato attraverso la leale collaborazione tra soggetti con competenze diverse e responsabilità chiare. Ritengo tra l’altro positiva la parificazione qui fatta tra scuola pubblica e paritaria, così come il sancire l’integrazione tra domanda e offerta nella scuola dell’infanzia statale, comunale e privata” ad esempio con centri unici di accesso ed iscrizione, servizi comuni quali quelli formativi per i docenti, progetti di qualificazione volti ad innalzare il livello dell’offerta messi a disposizione dell’ente locale.
Hanno poi preso la parola nel corso dei lavori del Consiglio di ieri sera numerosi rappresentanti dei dirigenti delle scuole di ogni ordine e grado e dei genitori (nell’ordine Gianmichele Spaggiari, Sergio De Pietri, Franco Bussadori, Luca Malmusi) e il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Gianfedele Ferrari. Il primo ha ricordato alcune caratteristiche del Patto ribadendo che se la comunità si interroga sul ruolo della scuola e si pone obiettivi su didattica e formazione questo è un segno di una comunità vitale e che ha bene declinato le proprie priorità. De Pietri ha incentrato invece il suo breve intervento soprattutto sulle problematiche relative all’integrazione degli alunni stranieri che trovano risposta anche grazie agli strumenti concreti che il Patto mette a disposizione delle scuole, Bussadori ha ricordato come le scuole paritarie da lui rappresentate a Carpi abbiano 600 alunni e che il Patto ha incontrato anche la loro adesione perché ha proposto una programmazione condivisa ed in grado di migliorare notevolmente la propria offerta formativa (ad esempio grazie a progetti di rete per la prevenzione del bullismo o per la genitorialità). Malmusi, in rappresentanza dei Presidenti dei Consigli di Istituto e dei genitori, ha poi spiegato come sia positivo che il Patto 2010-2013 ascolti le famiglie, e come sia importante affrontare temi come l’handicap, il ruolo dei genitori nei processi educativi e la sicurezza nelle scuole. L’assessore all’Istruzione della Provincia Elena Malaguti ha infine chiuso gli interventi sottolineando come questo Patto sia un metodo per condividere criteri comuni e dare una visione organica e di comunità alla funzione educativa “che consente così una ricaduta sul territorio e di qualità grazie all’interlocuzione di enti e soggetti diversi e dove l’autonomia dei singoli istituti promuove opportunità e progetti in rete”. Il Presidente Ferrari aveva ricordato invece il ruolo svolto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi nel sostegno alle iniziative comprese nel Patto, con circa 200 mila euro annui.
Nel corso del dibattito consiliare che è seguito sono poi intervenuti diversi rappresentanti dei cittadini: alcuni esponenti della minoranza (Alvaro Pescetelli, Antonio Russo del Pdl, Filippo Rossi della Lega nord) hanno sottolineato le indubbie peculiarità positive del Patto mettendo però in evidenza anche alcune incongruenze e Rossi in particolare spiegando come non si potesse essere d’accordo con concetti come integrazione e società multietnica così come venivano presentati nel documento. Totalmente positivo invece il giudizio sul documento espresso dai consiglieri Loris Goldoni della Sinistra per le Terre d’argine e Alice Goldoni (Pd) e soprattutto dalla capogruppo Pd Stefania Gasparini, mentre Riccardo Bassi (Riformisti) ha dato un giudizio favorevole al documento ma indicando anche alcuni punti problematici. Roberto Benatti (Pdl), dal canto suo, ha espresso un paio di proposte sull’obbligo formativo continuo per i docenti e l’ulteriore ampliamento dei soggetti aderenti al Patto oltre a quelli già firmatari (in particolare gli enti di formazione del territorio).
L’assessore Schena ha infine in sede di replica ricordato le risorse stanziate dall’Unione per la scuola, oltre 10 milioni di euro annui (di cui, solo a titolo esemplificativo, 1,6 milioni l’anno per l’integrazione degli alunni con handicap, 1,2 milioni per le manutenzioni e la sicurezza degli edifici scolastici, oltre 300.000 per progetti di qualificazione nelle scuole, 630.000 per il sostegno delle scuole paritarie del territorio, specie dell’infanzia, 2,3 milioni per l’edilizia scolastica, ndr.) “cifre che mostrano come si vada oltre ai principi condivisi e indicati nei documenti, nel campo dell’edilizia e della manutenzione degli edifici piuttosto che dell’handicap”.
Dopo il voto unanime del Consiglio sul Patto per la Scuola si è andati poi alla firma del documento.
I contenuti del Patto
Con il Patto per la Scuola i firmatari si pongono l’obiettivo principale di raggiungere livelli qualitativi sempre più alti del sistema scolastico del territorio dell’Unione Terre d’argine, al fine di raggiungere il successo formativo di tutti i bambini/e e i ragazzi/e. Come si arriverà a fare ciò? Innanzitutto col sostenere l’autonomia delle Istituzioni scolastiche quale garanzia della libertà di insegnamento; poi con il migliorare la fruibilità delle risorse che il territorio mette a disposizione al fine dell’integrazione dell’offerta formativa e della sua rispondenza alle esigenze delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, alle esigenze del territorio e del suo sviluppo; ancora con il promuovere e consolidare le politiche di integrazione nella scuola, che riguardano non solo la ormai consistente minoranza di alunni/e immigrati e le loro famiglie, promuovendo una nuova mentalità interculturale. Importante poi è perseguire e promuovere l’agio nella scuola, il che significa operare per migliorare la vita scolastica nel suo insieme per tutti e non solo per prevenire o contrastare comportamenti degenerativi di alcuni, innalzando stabilmente gli standard didattici e le competenze formative generali per la quotidiana gestione della classe, sostenendo con convinzione l’eccellenza nella scuola; Si punta poi a valorizzare e sostenere la corresponsabilità della Comunità Educante (famiglie, scuole, altre agenzie educative, mondo del volontariato, istituzioni, etc.) dell’intero territorio dell’Unione, nella consapevolezza che se da una parte è fondamentale che ogni soggetto ed agenzia faccia la sua parte nella complessa e difficile sfida educativa, per provare a vincerla è indispensabile il supporto reciproco anche nelle diversità istitutive e costitutive. Integrare forze, idee e competenze, ricercare sinergie superando conflitti e sovrapposizioni, assumersi le responsabilità delle cose che potrebbero andare meglio ed affrontare i problemi senza negarli o nasconderli, incentivare e valorizzare i modelli positivi ed progetti riusciti, è – per quanto estremamente difficile – la strada ricercata per verificare le priorità e gli interventi operativi e programmare le principali azioni volte a migliorare le politiche educative e scolastiche del territorio.
Tra gli aspetti salienti, innovativi e specifici del Patto firmato ieri sera va sottolineata la presenza tra i protagonisti e i firmatari del documento anche delle scuole paritarie dell’obbligo, e l’estensione dell’accordo alle Scuole secondarie di secondo grado per curare la continuità, il passaggio, l’orientamento e l’assolvimento dell’obbligo ma anche per favorire l’integrazione, la promozione dell’agio, la qualificazione dell’offerta formativa, il sostegno all’eccellenza, l’accesso di tutte le risorse del territorio; inoltre è stato programmato un fortissimo investimento su sicurezza nelle scuole, promozione dell’agio, integrazione, qualificazione, diritto allo studio, funzioni delegate ed intelligente raccordo con le funzioni proprie delle scuole.
Hanno partecipato attivamente alla definizione del Patto e dei suoi contenuti tutte le scuole primarie e secondarie, statali e paritarie (dirigenti, docenti, genitori, Consigli di Istituto), l’insieme della istituzioni che intervengono sulla scuola, come gli Uffici scolastici regionale e provinciale, la Regione, la Provincia, le rappresentanze dei genitori, tutte le componenti politiche e tecniche degli enti locali firmatari dell’intesa, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.
L’approvazione da parte del Consiglio dell’Unione del Patto, che avrà validità fino al 30 agosto 2013, è stata preceduta da quella dei Collegi dei Docenti e dei Consigli di Istituto e di Circolo.