Il Governo ha sciolto gli indugi sul maxi-deposito di Rivara, considerandolo un sito strategico. Va rispettato il parere di Berlusconi quando dice che la Via deve lavorare senza pressioni, ma allo stesso tempo il Presidente non può cancellare con un colpo di spugna quattro anni di studi scientifici, un parere interlocutorio negativo della stessa Via e la mobilitazione dei cittadini.
Il mio ‘no’ non è pregiudiziale e credo che Berlusconi non possa esautorarsi dal leggere gli atti tecnici prima di parlare.
Gli Enti locali (Regione, Provincia e Comuni) non possono essere considerati secondari, altrimenti verrebbe meno quella idea di federalismo che il centrodestra da anni proclama e che si fonda sulla volontà del popolo che, a sua volta, ha già deciso e nessuno gli farà cambiare idea.
Ma il monito del Presidente evidenzia una forte contraddizione nel Pdl e nella Lega. I messaggi di opposizione al progetto di Rivara, per la verità sempre lanciati sottovoce dai vari Bertolini, Aimi e Leoni, sono chiaramente pretestuosi e di facciata.
La Bertolini, che a Roma è arrivata con i voti dei modenesi, non poteva non essere a conoscenza delle strategie del Governo.
Ma è soprattutto nella Lega che emergono le due facce di una stessa medaglia: sul territorio dice di opporsi al gas, ma poi non ha la forza di imporsi a Roma.
Eppure quando il Carroccio vuole, sa tenere in scacco il Pdl.
Evidentemente sullo stoccaggio gas di Rivara, la Lega ha sempre e solo cercato il consenso, ma chi prova ad ingannare la gente prima o poi viene scoperto.
(Raimondo Soragni)