La Provincia di Reggio si prepara all’arrivo sul Po dell’onda nera provocata dall’inquinamento del Lambro. Questa mattina in Prefettura – sotto il coordinamento del prefetto Antonella De Miro – riunione operativa tra la Provincia (presente con la responsabile della Protezione civile, Federica Manenti), sindaci dei Comuni rivieraschi, Coordinamento provinciale del volontariato di protezione civile, tecnici di Arpa, Enìa, Aipo, Servizio tecnico di bacino della Regione e Consorzio di bonifica dell’Emilia centrale, Vigili del fuoco e Corpo forestale.
Nel corso del vertice, si è fatto il punto della situazione e si sono organizzati i presidi in attesa del passaggio nel tratto reggiano del Po dell’onda nera, che attualmente sta transitando dalla provincia di Piacenza a quella di Parma, ed il cui arrivo è previsto tra le 4 e le 5 di domani mattina ed il cui deflusso dovrebbe proseguire per l’intera giornata.
Impossibile sapere quanti, dei circa tremila metri cubi di miscela di idrocarburi e petrolio fuoriusciti all’alba di martedì dai depositi della ex raffineria di Villasanta di Monza, arriveranno nel Reggiano: “Le tre barriere posizionate nel Piacentino a Emanuella, Cà del Bosco e Boscone Cusani sono risultate efficaci, ed attualmente l’onda nera si trova ad affrontare lo sbarramento della centrale Enel a Isola Serafini, ultimo presidio strutturale che ci consente di poter trattenere e aspirare il maggior numero di materiale inquinante – spiega la responsabile provinciale della Protezione civile, Federica Manenti – Purtroppo il fatto che, nel frattempo, l’enorme macchia, molto densa, si sia frammentata, rende più difficoltose le operazioni di ulteriore pompaggio”.
Nel corso della riunione di questa mattina sono stati individuati i punti critici da presidiare con particolare attenzione: l’impianto di pompaggio della Bonifica a Boretto e l’area di rinaturalizzazione all’Isola degli internati a Gualtieri: fortunatamente il Po è in magra ed il livello basso dovrebbe evitare che l’onda si avvicini alle due zone più sensibili. Pronti ad intervenire, i circa 400 volontari delle associazioni rivierasche di protezione civile.
Nelle prossime ore i sindaci emaneranno poi ordinanze di divieto di prelievo di acque per qualsiasi uso, di pesca e balneazione, mentre l’Arni provvederà a vietare la navigazione nel tratto reggiano del Po.
“Reggio ancora una volta sta reagendo con grande prontezza anche a questa emergenza – afferma la presidente della Provincia, Sonia Masini – Per il nostro territorio, non avendo impianti idropotabili in connessione con il Po a differenza di altre province, la criticità è minima, ma le conseguenze ambientali rischiano di essere pesantissime. Se ci sarà un danno ambientale ed un eventuale procedimento giudiziario, affiancheremo certamente i sindaci nel chiedere giustizia per questo gravissimo inquinamento, così come sosteniamo la Regione nella richiesta avanzata ieri di dichiarazione dello stato di emergenza”.
Proprio per quanto riguarda le conseguenze ambientali dell’inquinamento prodotto dallo stabilimento di Monza, i tecnici dell’Arpa di Reggio effettueranno campionamenti nelle acque del Po prima e dopo il passaggio dell’onda nera.