Le Associazioni di categoria Fipe-Confcommercio, Cna.Com, Fiepet-Confesercenti e Federazione Pubblici Esercizi Licom rispondono all’unisono all’Assessore Pini in merito alla sua proposta di rendere accessibili gratuitamente i bagni di bar e ristoranti anche ai non clienti.
Tale proposta ci sembra quanto meno inopportuna. Ci stupisce peraltro poiché era già stata discussa recentemente in fase di definizione dei nuovi criteri qualitativi per le nuove aperture di pubblici esercizi. In quella sede l’Assessore Pini aveva convenuto sull’inopportunità di inserire nei nuovi criteri di programmazione l’obbligo di mettere a disposizione anche ai non clienti i bagni.
In realtà, a nostro avviso, c’è una grave carenza strutturale di servizi igienici in centro storico che si trascina da una decina d’anni. Questi sono numericamente insufficienti, dislocati in poche zone, e il loro stato e la loro manutenzione sono davvero poco decorosi.
Aggiungiamo poi che la legislazione regionale sui pubblici esercizi non impone alcun obbligo di questo tipo e che recenti risoluzioni del ministero dello sviluppo economico hanno ribadito la totale facoltà e legittimità da parte dei gestori dei pubblici esercizi di mettere a disposizione i servizi igienici solo ai clienti, senza che questo comporti alcuna violazione dell’art.187 del TULPS, pertanto senza alcuna ammenda pecuniaria.
Basti ricordare una recente risoluzione del 2007 del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha sancito ancora una volta come i servizi igienici posti all’interno dei pubblici esercizi siano ad uso esclusivo dei clienti e che nessun provvedimento sanzionatorio possa essere avviato nei confronti del titolare dell’esercizio che non mette a disposizione i servizi igienici a persona che ne richiede l’uso senza consumare all’interno dell’esercizio di somministrazione. La stessa risoluzione ha inoltre ribadito che le prestazioni di un esercizio pubblico sono le attività di somministrazione e non la fornitura di servizi igienici che devono essere a disposizione della clientela e quindi di coloro che consumano all’interno dell’esercizio e non a disposizione di un’utenza indistinta.
Infine, ci dichiariamo assolutamente in sintonia con l’assessore Pini quando afferma di voler migliorare la qualità di offerta dei servizi dei pubblici esercizi del centro storico, riteniamo però che non possa pretendere che i gestori debbano mettere a disposizione di chiunque i loro servizi igienici privati, sostituendosi quindi al Comune nell’erogazione di un servizio pubblico, accollandosene completamente il costo.