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Cantiere di Via Don Minzoni, Confesercenti Modena torna sull’argomento

“La polemica scatenata in questi giorni rispetto ai danni che stanno subendo i commercianti di Via Don Minzoni solleva un problema che non può essere considerato isolato ed è il segnale di una questione seria, di carattere più generale e strutturale. Per questo auspichiamo che l’acceso dibattito politico, che ampio spazio ha trovato sulle pagine dei giornali, prosegua con la stessa passione e determinazione anche in Consiglio comunale e in quelle sedi in cui si può decidere e trovare soluzioni adeguate volte realmente a sostenere le attività imprenditoriali penalizzate dalla presenza di cantieri per la realizzazione di opere pubbliche e la cui durata si prolunga nel tempo”.A ritornare sull’argomento è Confesercenti Modena, per voce di Fulgenzio Brevini, segretario cittadino dell’Associazione.

Ancora una volta Confesercenti, oltre a ribadire la propria disponibilità al dialogo e al confronto costruttivo, elenca le proposte sulle quali lavorare, con l’auspicio che possano essere accolte. “Serve – tiene a sottolineare l’Associazione – prima di tutto un aumento significativo degli indennizzi, collegando l’importo anche alla durata del cantiere. Altrettanto importante è la sospensione definitiva del pagamento dei tributi locali, della TIA e delle utenze, per tutta la durata dei lavori. Inoltre, poiché per programmare lo svolgimento delle attività d’impresa è molto importante avere tempi certi, l’Associazione propone di prevedere nei capitolati di appalto, penali più severe per le aziende che sono inadempienti rispetto ai tempi di consegna, riducendo le situazioni per la quali si può invocare la causa di forza maggiore. Un’attenzione particolare va poi rivolta alla tutela del lavoro e in tal senso si chiede di valutare se sia possibile creare un apposito fondo comunale per sostenere quelle imprese che a causa dell’apertura dei cantieri si vedono costrette a ridurre il personale”.

“In questa fase, caratterizzata da mesi dalla crisi dei consumi, può esserci in gioco la stessa sopravvivenza dell’azienda. Occorre che vi sia piena consapevolezza di questa criticità e quindi chiediamo l’adozione di correttivi rispetto agli indennizzi. Da parte nostra, infine, cercheremo anche di fare in modo che, in presenza di precise e documentate informazioni sui danni all’attività provocati dal prolungarsi dei lavori, si possa ottenere la sospensione dell’applicazione degli studi di settore”, conclude Fulgenzio Brevini.
















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