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Modena, ‘Unica’: ultimi giorni per investire in arte antica

Arredi, dipinti, tessuti, pezzi d’arte extraeuropea e antichità per esterni: il mercato dell’antiquariato ha il suo punto di riferimento a “Unica-Modenantiquaria”, in programma fino a domenica 21 febbraio a ModenaFiere.

Numerose e diversificate le proposte degli espositori. Presso lo stand della galleria “Bertogalli” di Parma spicca un dipinto inedito di Adeodato Malatesta, pittore modenese specializzato nei ritratti: ne eseguì più di 500, tra cui numerosi di Ciro Menotti e di sua figlia, Polissena. Si tratta di un suo autoritratto, realizzato nel 1861, il settimo dell’autore che si conosca attualmente. Adeodato Malatesta nasce a Modena il 16 maggio 1806 e muore nel 1891. A undici anni il padre lo avvia alla carriera ecclesiastica, ma appena due anni dopo, grazie a uno zio che rimane colpito dalla grande facilità con cui il bambino disegna, interrompe gli studi religiosi per frequentare l’Accademia Atestina di Belle Arti di Modena e da lì comincia il suo percorso artistico. Malatesta viene definito come “l’ultimo pittore di corte”.

Non mancano incursioni nella storia dell’arte più antica: “Fondantico” di Bologna espone un’opera del pittore bolognese Guido Reni (1575 – 1642): è un dipinto a olio su tela che raffigura “Il Redentore”. Reni è stato fra i maggiori artisti del Seicento. Si formò alla bottega del pittore Denijs Calvaert, dopodichè frequentò l’accademia dei Carracci. Le opere che eseguì tra il 1604 e 1614 mostrano il superamento dei modi manieristici, per lasciare il posto a un modo di dipingere più personale, in cui prevale l’armonia delle forme e l’equilibrio della composizione. Tra queste ricordiamo gli affreschi della Cappella Paolina in Santa Maria Maggiore a Roma, quelli della sala Delle Dame e della sala delle Nozze Aldobrandini in Vaticano e della Cappella dell’Annunciata al Quirinale. Il periodo successivo segna la piena maturità artistica del pittore, con opere quali Atalanta e Ippomene alla galleria di Capodimonte a Napoli, la Madonna del Rosario alla Pinacoteca di Bologna, le Fatiche di Ercole al Louvre, la Lucrezia e la Cleopatra che si trovano alla Pinacoteca Capitolina di Roma. Nelle ultime opere il suo stile si modifica: il colore si fa più spento e la forma perde consistenza come nel San Sebastiano della Pinacoteca di Bologna e l’Adorazione dei Magi della Certosa di San Martino a Napoli.

Sempre “Fondantico” propone un dipinto di Michele Desubleo (1602 – 1676), pittore fiammingo: “Autoritratto in veste di San Luca” è un dipinto a olio su tela. Di origine franco-fiamminga, noto anche come Michele fiammingo, fu molto attivo in Italia e all’estero nel XVII secolo. Lavorò soprattutto a Roma, Venezia, Firenze e a Bologna, nella bottega di Guido Reni.

Unica prosegue fino a domenica 21 febbraio ed è aperta al pubblico sabato e domenica dalle 10.30 alle 20.00 e venerdì dalle 15.00 alle 23.30.
















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