L’informazione, il giornalismo, riveste nella nostra cultura un peso determinante. Ed anche oggi, chi pratica del buon giornalismo, anche nelle tante edizioni locali, può offrire alle comunità locali un servizio fondamentale: quello di tutelare i cittadini dall’illegalità e dagli abusi di potere.
Ed è dedicato a quei tanti giornalisti che operano mettendo a repentaglio la propria serenità che venerdì 12 febbraio alle ore 21 nell’ambito della Scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi” si svolge l’incontro “Se la mafia fa paura non fa notizia”. Ospiti della nostra città saranno Roberto Morrione direttore di Libera Informazione, il settore dell’associazione di don Luigi Ciotti che si occupa di tutelare i giornalisti che non si piegano di fronte ai fenomeni mafiosi, insieme a lui ci sarà Alberto Spampinato giornalista parlamentare e presidente di “Ossigeno per l’Informazione” e Gerardo Bombonato presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna.
L’incontro fa parte del percorso “Mafie senza confini – Noi senza paura“, nato da un accordo stipulato tra la fondazione Libera Informazione e l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, che prevedono una serie di incontri e appuntamenti per informare, capire, prevenire l’infiltrazione e il radicamento delle mafie in Emilia-Romagna. L’occasione aprirà una serie di incontri e convegni che avranno il compito di stimolare la coscienza del problema e al contempo formare le persone, educatori e giornalisti sul territorio, per un approccio più consapevole ad un problema davanti al quale anche la realtà emiliano-romagnola non può distogliere lo sguardo.
Gli appuntamenti
L’incontro, focalizzato sul tema dell’informazione sul tema delle mafia, si terrà a Reggio Emilia il 12 febbraio alle ore 21 presso “La Gabella – Centro di aggregazione giovanile”. Il libro di Alberto Spampinato “C’erano bei cani ma molto seri” – storia di mio fratello Giovanni ucciso perchè scriveva troppo sarà lo spunto per riflessioni sulle infiltrazioni della criminalità organizzata, sulle sottovalutazioni, intimidazioni, censure e autocensure che oscurano le informazioni.
Il giorno seguente, 13 febbraio, presso il liceo scientifico Aldo Moro, si terrà un dibattito sul diritto dei cittadini all’informazione, sulle notizie oscurate con la violenza e sui pericoli che corre il cronista impegnato a raccogliere sul territorio le notizie sgradite alle mafie e ai personaggi dotati di potere lecito e illecito. All’incontro sarà presente Alberto Spampinato, Roberto Morrione e Camillo Galba segretario dell’associazione stampa dell’Emilia Romagna.
Il libro
Alberto Spampinato è un giornalista dell’ANSA ed è il direttore e il fondatore di “Ossigeno per l’Informazione”, l’osservatorio permanente della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti sui cronisti italiani minacciati e sotto scorta e sulle notizie oscurate con la violenza. E’ nato a Ragusa nel 1949. Vive a Roma dal 1981.
Nel libro “C’erano bei cani ma molto seri” (Ponte alle Grazie, 2009) ha raccontato la storia emblematica di suo fratello Giovanni, al quale è stato conferito il Premio Saint-Vincent alla memoria nel 2007. Giovanni era il corrispondente de “L’Ora da Ragusa”. Fu ucciso il 27 ottobre 1972, all’età di 25 anni mentre rivelava, con una clamorosa inchiesta, il torbido intreccio fra eversione nera, malavita e mafia in quell’angolo di Sicilia. Dopo la morte del fratello, Alberto Spampinato abbandonò gli studi di ingegneria e iniziò l’attività giornalistica al giornale L’Ora: dal 1974 al 1980 come cronista alla redazione di Palermo; dal 1981 al 1991 presso la redazione romana dell’Ora, con mansioni di cronista politico e parlamentare e di inviato e infine di capo della redazione romana. Nel 1992, quando l’Ora chiuse la redazione romana, passò all’Ansa, prima alla redazione per l’estero, poi alla redazione politico-parlamentare, dove lavora tuttora, Dal 1999 come quirinalista. In questa veste ha seguito passo passo, in Italia e all’estero, il Settennato di Ciampi e ora segue l’attività del presidente Napolitano.
Giornalisti vittime di minacce. Nel 2007 ha lanciato la proposta di un osservatorio permanente sui cronisti italiani minacciati e sotto scorta e sulle notizie oscurate con la violenza e con questo programma è stato eletto consigliere nazionale della FNSI. L’Osservatorio “Ossigeno per l’informazione” istituito formalmente nel 2009, congiuntamente da FNSI e Ordine dei Giornalisti, con la partecipazione dell’Associazione Liberainformazione, di Articolo 21 e dell’Unione Nazionale Cronisti, è diventato il punto di riferimento per tutti i cronisti che devono fare i conti con la violenza e le intimidazioni. Il Rapporto Ossigeno 2009 segnala oltre 200 giornalisti italiani minacciati negli ultimi tre anni.