sabato, 14 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomePoliticaIl Consiglio comunale ha discusso di Fassbinder, registrazione delle sedute e terremoto...





Il Consiglio comunale ha discusso di Fassbinder, registrazione delle sedute e terremoto di Haiti

Una interpellanza e tre ordini del giorno hanno caratterizzato la seduta del consiglio comunale di martedì 9 febbraio, seduta in cui Sergio Basile dell’Italia dei Valori ha preso il posto del dimissionario Graziano Pattuzzi. Il dibattito è stato molto acceso in merito allo sgombero del Fassbinder, in sala erano presenti i ragazzi che al termine della discussione hanno inscenato una protesta silenziosa indossando nasi da clown e fazzoletti verdi al collo.

In apertura dei lavori il presidente del consiglio comunale Francesco Rubino ha comunicato la scelta della giunta di utilizzare 5mila euro dal fondo di riserva per destinarlo alla popolazione di Haiti; il contributo è stato versato nel conto corrente creato appositamente dall’Anci, associazione nazionale comuni italiani. Sarà inoltre devoluto il gettone di presenza dei consiglieri presenti nella scorsa seduta, l’unica che non lo ha concesso è Franca Cerverizzo che sull’argomento ha presentato una proposta alternativa in un ordine del giorno discusso in chiusura dei lavori.

La parola è passata alla consigliera Franca Cerverizzo della “Lista civica per Pattuzzi” che ha presentato una interpellanza in merito alla pubblicazione delle sedute del Consiglio Comunale ed all’eventuale possibilità di video registrale: “interrogo l’amministrazione per sapere se sono previsti progetti per fare più pubblicità ai Consigli comunali, favorendo quindi la partecipazione del pubblico attraverso una maggiore conoscenza dei fatti. Per maggiore chiarezza vorrei anche sapere se ci sono progetti per la videoregistrazione delle sedute”.

La risposta è arrivata dal sindaco Luca Caselli: “rispondo io perché sono il titolare della delega alla comunicazione. Tranquillizzo la consigliera e la ringrazio della richiesta, da quando sono stato eletto sto studiando la possibilità di mettere in pratica ciò che lei mi chiede. Nel caso di video registratore vorremmo, se possibile, mandare la registrazione in streaming ma sembra essere più difficile del previsto, mi dicono che c’è da fare uno studio accurato. Prendo atto con soddisfazione che in questo mandato le sedute sono molto partecipate e mi fa piacere, è chiaro che trasmettere in differita o in diretta le sedute consiglio è una operazione trasparente e democratica che da un servizio alla città, ma anche al comune e alla giunta. E’ un impegno che ci prendiamo, stiamo lavorando concretamente, spero di poter vere novità a primavera, magari inoltrata, ne daremo subito comunicazione ai consiglieri. Stiamo anche valutando non solo la trasmissione video ma anche l’eventuale creazione di canali tematici sui social network o su youtube, in modo da comunicare in maniera più diretta e moderna con la popolazione.

“Quando mi sono proposta di chiedere all’amministrazione la possibilità e la volontà politica di riprendere  le sedute – ha replicato Cerverizzo – ho pensato alla necessità di avvicinare i cittadini alla politica. La casa comunale dovrebbe essere di vetro e tutti devono vedere cosa facciamo e giudicare anche gli strani riti che vengono messi in campo per evitare alcune problematiche. Noi rappresentiamo i cittadini e solo a loro dobbiamo rispondere. Questi servizi sono già presenti in via sperimentale a Modena e Carpi. Spero che nessuno mi verrà a parlare di privacy e di costi, mi è sembrato di aver capito che sono stati spesi 27mila euro per quell’orrendo catafalco in Rocca, credo quindi che ci si possa adoperare per trovarne altri per le registrazioni. Non mi ritengo soddisfatta”.

A questo punto è avvenuta la surroga del consigliere Graziano Pattuzzi che si è dimesso nella scorsa seduta, al suo posto arriva Sergio Basile dell’Italia dei Valori, accolto da un applauso di tutto il consiglio. Ha preso la parola il sindaco: “è una cosa irrituale ma vorrei fare i complimenti a Basile, miei e a nome della giunta, auguri di buon lavoro”. La parola è passata a Basile: “Ringrazio dell’accoglienza presidente, sindaco giunta, i consiglieri presenti e i cittadini che affollano la sala, segno di grande senso civile. Non voglio fare un comizio però, come anticipato in qualche comunicazione, penso sia fondamentale per il ruolo di consigliere interessarsi dei cittadini, confrontarsi in rispetto di norme e principi in chi noi crediamo e che vorremmo fossero sempre rappresentati”.

Ha preso poi al parola Susanna Bonettini, capogruppo Pd: “anche io mi volevo associare alle parole del presidente e del sindaco per dare il benvenuto al professor Basile, che stimo e apprezzo, auspico che si possa collaborare come forze di opposizione in questo consiglio. Mi dispiace molto che non ci siano state parole di saluto per il consigliere Pattuzzi, è consuetudine salutarlo e ringraziarlo adeguatamente, anche perché è stato sindaco per 5 anni e credo che abbia dato molto alla città di Sassuolo e abbia dato anche un contributo importante in consiglio, mi sarei aspettata un saluto”.

Alla contestazione ha risposto il sindaco che ha detto di averlo salutato attraverso dichiarazioni ai giornali e che il presidente Rubino gli ha chiesto se voleva parlare ma lui avrebbe rifiutato di farlo. La consigliera Bonettini ha ribattuto che la parola gli doveva essere data dal presidente in aula, sono quindi iniziati battibecchi che hanno coinvolto il sindaco, Rubino, Bonettini, Megale e Morini, quest’ultimo ha definito balle le dichiarazioni fatte da Rubino in merito all’invito di parlare fatto a Pattuzzi, e da questo respinto.

Il capogruppo del Pdl Ugo Liberi si è associato agli auguri invitando Basile ad essere indipendente nelle sue opinioni. “Visto l’accenno polemico mi permetto di ricordare che tutti ci aspettavamo una dichiarazione di Pattuzzi e invece lo abbiamo visto scomparire senza nulla”.

Al terzo punto l’assessore Giorgio Barbieri ha illustrato il trasferimento delle competenze di concessione delle provvidenze economiche in materia di invalidi civili e sordomuti, ovvero l’approvazione della convenzione tra Comune di Modena e gli altri Comuni della provincia per la gestione dell’attività e l’emanazione dei provvedimenti.

L’assessore ha prima richiamato i passaggi legislativi che hanno trasferito le competenze fino ai comuni con il risultato di garantire ai cittadini che devono fare richiesta di questi fondi di farlo avendo un unico interlocutore sul territorio: l’Inps.

Il consigliere Basile dell’Idv ha chiesto e ottenuto la documentazione citata da Barbieri.

Prima delle dichiarazioni di voto c’è stata una lunga pausa dovuta al guasto del sistema dei microfoni dei consiglieri, a causa sembra di un bicchiere d’acqua caduto su uno dei microfoni. Il problema è stato risolto dall’assessore Claudio Casolari che ha provveduto a smontare il microfono e a sostituirlo con uno nuovo.

La prima dichiarazione di voto è stata quella di Roberta Costi del Pdl che ha anticipato un voto favorevole convinta che “il servizio risulterà senza dubbio più veloce e semplice per il cittadino”.

Voto favorevole anche per il Pd con la consigliera Bonettini che ha ringraziato l’assessore per l’esaustività dei suoi interventi, anche in commissione, ma che poi ah sottolineato come si tratti di una convenzione stipulata in anni passati che non ha subito modifiche.

Il provvedimento è stato approvato all’unanimità.

Il quarto punto era rappresentato dall’ordine del giorno sullo sgombero del Fassbinder illustrato da Antonio Caselli del Pd: “lo scopo di questo odg è capire se è possibile trovare una soluzione, desideriamo capire se l’amministrazione intende o meno cercarla. Questo è il punto finale del nostro odg nel quale chiediamo che il consiglio comunale impegni il sindaco e la giunta a predisporre un piano, noi abbiamo messo una durata ma siamo anche disposti a modificarla per predisporre un progetto per la riapertura del circolo in un’altra sede. Con 5 minuti a disposizione devo necessariamente devo fare una esposizione per titoli.

Il Fassbinder ha tuttora una regolare convenzione dal 1987, che non è mai stata disdettata, quindi non erano abusivi in quella sede però è anche vero che non erano a posto con la carta bollata perché non sono iscritti all’elenco provinciale delle associazioni di volontariato. Su questo unico presupposto si basa l’ordinanza di sgombero emessa da un dirigente del primo settore dei servizi sociali. Proprio sull’utilizzo frequente che l’amministrazione sta facendo della carta bollata vorrei incentrare le osservazioni successive. Di fronte a diversi casi analoghi è accaduto lo stesso: gli islamici di via Cavour avevano un abuso edilizio, quelli del parco le querce l’affitto scaduto, le carte bollate sono state usate per la vicenda di Pattuzzi e dei dirigenti, penso alle querele arrivate oggi ai cittadini per dichiarazioni fatte su facebook, l’Auser non aveva firmato la convenzione e ha perso i contributi.

Dall’altra parte però ci siamo anche trovati la scomparsa di Repubblica senza nemmeno una carta, abbiamo avuto un’apertura del Politeama durante le fiere di ottobre per cui non c’erano carte era quindi una visita non un’apertura. Ci viene il dubbio che l’uso della burocrazia e della carta bollata sia un paravento per cercare obiettivi politici. Qui inizia il forte contrasto e la differenza tra il Pd e le idee che emergono da questa serie di eventi. Noi siamo per una società includente, non escludente. Non vogliamo lasciare indietro nessuno, ma sappiamo che non sempre si trovano risposte ma noi siamo per apertura e accoglienza: A noi pare invece che negli attuali comportamenti dell’amministrazione comincino ad emergere selezioni di religione, opinioni politiche e culturali, ci pare prevalga una visione della società che esclude i diversi. Gli esclusi oggi sono molto lontani dalle idee della maggioranza, questo forse è il emotivo per cui non sono preoccupati. Ma quando gli esclusi saranno più vicini, ad esempio nel mondo del lavoro, gli anziani, gli extracomunitari che sono a Sassuolo da meno di dieci anni. Quando aumenteranno cosa ne sarà della nostra città?”.

La risposta è arrivata dal vicesindaco e assessore alla sicurezza Gian Francesco Menani: “parlo a nome della giunta. Siccome durante lo sgombero non era possibile visionare i locali per ovvi motivi di sicurezza, oggi è stata data la possibilità ai consiglieri e agli amministratori, di visitare i locali. Questo perché secondo me la trasparenza è la prima cosa. Non sono stati visitati i locali sopra perché erano sigillati, ma siccome qualcuno ha espresso dubbi su quanto era depositato nei sotterranei e sul fatto che potesse essere di dubbia provenienza abbiamo pensato di proiettare le immagini dell’interno dei locali, effettuate durante lo sgombero da un ispettore di polizia giudiziaria, sono quindi immagini attendibili”.

Il filmato è partito dopo alcuni minuti di difficoltà tecniche ma è stato interrotto dopo pochi minuti per la protesta del consigliere Caselli del Pd che ha chiesto il rispetto delle procedure che prevedono interventi, anche della maggioranza, che non superino i 5 minuti. Ne è nato un battibecco tra il sindaco e il consigliere.

Ha preso la parola Basile dell’Idv: “senza entrare nel merito delle motivazioni che hanno indotto alla scelta dello sgombero resta da fare una valutazione che in ogni caso in questo momento c’è uno spazio in meno per l’aggregazione giovanile. Questo già in un paese in cui ce ne sono pochi di spazi. Mi auguro si rifletta e si trovino modi, nel rispetto delle regole, per restituire uno spazio, non nel senso di dare indietro qualcosa a qualcuno ma restituire significa rendere qualcosa alla città. In cambio si ottiene di togliere i giovani dalla strada, da giri in località lontane con tutti i vantaggi che il restare in città porta per la crescita culturale. In un ambito come questo ci si può esprimere in termini musicali, teatrali e di poesia come ho visto fare in altri club magari più ordinati, come il Korova. Ma non tutti la pensiamo alla stessa maniera e non tutti amiamo le stesse iniziative, secondo me è impellente trovare un posto per questi ragazzi e affrontare il problema e non essere solo punitivi e coercitivi e poco attenti alle esigenze dei giovani”.

La consigliera Cerverizzo ha precisato perché ha espresso dubbi su ciò che ha visto nella visita pomeridiana: “ho chiesto delle prove che mi servivano per dare una valutazione, io mi sono trovata a vedere un sottoscala, non volevo essere maligna. Ad onor del vero ho visto poco, sarà che le riprese sono state fatte male, magari c’era disordine in cucina, ho visto delle pareti dipinte, direi che tutto questo degrado non l’ho notato. Sono ragazzi di 20 anni, non vedo tutto il lerciume che ci era stato dipinto. Ci era stato detto che erano anche stati trovati degli escrementi ma non ne ho visti. Voi non avete trovato nessuno, le sale erano vuote perché i ragazzi mi hanno detto che avevano vuotato. Io ero allibita perché mi era stato dipinto che c’era chissà cosa. Se mi fate vedere foto un po’ più chiare, al momento io ho visto poco che giustifichi lo sgombero”.

La parola è passata a Massimo Benedetti del Pdl: “penso che il nostro compito sia di premiare quelle associazioni che hanno una reale funzione sociale, che contribuiscono in qualche modo al benessere della collettività o che pongano in essere iniziative che aggregano varie componenti della nostra città. Io a memoria non ricordo nessuna iniziativa che ha portato qualcosa alla nostra città. Vorrei chiedere a tutti se ricordano una iniziativa, ci sono altri circoli che sono impegnati, che sono anche vicini alla vecchia amministrazione e che fanno molte iniziative per giovani, bambini e per tutta la città come l’Albero d’oro. Questo è il rischio che si corre ad erogare contributi senza avere un preciso criterio e senza entrare nel merito di iniziative e progettualità. La nostra funzione credo sia regolamentare e selezionare le associazioni che meritano maggiormente i contributi. Tante volte queste associazioni, e credo questa sia una di quelle, diventano gruppi ristretti, chiusi in se stessi, aperti a soggetti che hanno ritenuto che le proprie libertà siano illimitate. Non ricordando che la libertà è tale finché non prevarica quella altrui, visto che negli anni ci sono state numerose proteste da parte dei residenti della zona. La nostra funzione deve essere fare i criteri per selezionare le associazioni più meritorie di contributi, visto inoltre che le risorse sono scarse e che è ora di smettere di finanziare chi non porta giovamento alla città”.

Ha preso quindi la parola Giuseppe Megale del Pd: “vorrei fare riflettere su come siamo partiti con lo sgombero Fassibinder. Sulla stampa abbiamo letto ripetutamente che il sindaco ha invitato questi ragazzi, che io non conosco, per trovare una soluzione visto che l’amministrazione aveva deciso di superare la situazione. Per me trovare una soluzione è dare un’altra sede perché ognuno in questa città con le sue idee deve potersi esprimere liberamente. Però mi aiuta molto l’intervento di Benedetti perché io ho capito da tempo dove si via a parare, la parola magica è selezionare. Un criterio facile da comprendere per chiunque. Selezionare i giornali in biblioteca, selezionare quali riti religiosi si devono professare, selezionare le persone che devono rimanere a lavorare a Sassuolo. La destra è bravissima, seleziona da sempre. Stasera ho avuto modo di guardare nel filmato come erano brutti sporchi e cattivi questi ragazzi, ma sia mai che noi possiamo tollerare queste cose.

Invito veramente e mi appello al sindaco perché penso che sia stato preso dalla foga dei primi mesi di amministrazione, questo tipo di situazione comincia a portare i rapporti umani e con le associazioni ad un limite che non serve a nessuno Ci sono elezioni, c’è chi vince e chi perde, poi si cerca di fare il meglio. La crisi non è una invenzione della sinistra, magari fosse una pubblicità progresso e non una triste realtà del distretto. Quando si cominciano a selezionare le povertà, è già insito nel linguaggio nel modo di porre le cose quello cha si vuole fare. Il messaggio che va avanti è quello li. La legge per l’immigrazione clandestina fatta dal governo che è in carica per è un esempio, in provincia di Modena sono stati condannati per reato dall’8 agosto al 31 dicembre zero persone, perché è una legge fatta per mandare un messaggio, che è stiamo combattendo questa cosa ma non si fa nulla, vedi Rosarno. E’ tutto un annuncio per non affrontare i problemi di questo distretto. Sotto, sotto il problema che sgomberando il Fassbinder si risolve anche qualche problema di sicurezza, direi che fatti e cronache sono una triste realtà, non c’era emergenza criminalità lo scorso anno e non c’è ora. Che nell’ultimo periodo qualche rapina amano armata c’è stata, che c’è qualche furto in più in azienda sono fatti. Non ce la caviamo togliendo l’attenzione con il Fassbinder, con Repubblica o con il crocefisso. La destar vi ha detto vi daremo più sicurezza e poi fa gli sgomberi senza gente da sgomberare. Il mio è un appello che ritengo di rivolgere al sindaco, al vice che ha la delega, di prendere in seria considerazione, non dico che se c’è irregolarità non si debba combattere però diciamo che ad esempio via Adda e Regina Pacis sono un po’ più delicati, ma per il momento le mettiamo a parte e parliamo di Fassbinder”.

Stefano Bargi, capogruppo Lega nord: “l’unica selezione fatta finora e che si deve continuare a fare è tra chi rispetta le regole e chi no. Il regolamento comunale che disciplina l’uso di immobili prevede che vengano concessi solo a gruppi di persone che hanno una forma associativa giuridicamente riconosciuta. La disciplina delle associazioni prevede l’iscrizione al registro provinciale, la legge provinciale prevede la presentazione di statuto. Non ci voleva tanto ad avere una sede dal comune. Cosa deve fare la giunta, violare il regolamento? Per tornare sullo sgombero credo da immagini che abbiamo visto e dal sopralluogo di oggi, in cui ho visto un balcone tenuto su con dei puntelli di ferro, non mi sembra un immobile così sicuro. Ritengo che l’amministrazione ha fatto bene a sgomberarlo per mettere in sicurezza i ragazzi, li dentro poteva succedere di tutto, e la responsabilità sarebbe stata del comune. Il vicesindaco Menani aveva cercato di supervisionare il locale con la polizia municipale ma è stato allontanato. Inoltre la delibera dell’86 che diede il modo di stipulare la convenzione del 26 febbraio 1987 prevedeva che gli fossero affidati come sede due locali dell’immobile, che invece era occupato ovunque. Senza contare le scritte sui muri, di certo non un problema, il muro forse è meglio colorato ma magari era meglio chiedere. Per me non serve un piano per una sede, se i ragazzi la vogliono si iscrivano all’albo, poi facciano domanda al comune per gli aiuti che poi potrà deciderlo”.

Ha quindi risposto il sindaco Luca Caselli: “qualcuno parla di selezione, volevo tranquillizzarvi. Qua si parla di regole, tutte le associazioni le rispettano. C’è una norma che prevede che per avere una sede devi essere iscritto albo, non l’ho scritta io ma la rispetto. Penso sia obbligo di tutti, tutte altre associazioni le rispettano, questo è il problema. E’ un problema di regole, dobbiamo metterci d’accordo se vanno rispettate o se vanno derogate a seconda della simpatia. Vedete accusare noi di fare scontri ideologici credo non sia appropriato. Noi prima dello sgombero abbiamo visto due volte i ragazzi e nell’ultima avevamo preannunciato lo sgombero. Abbiamo chiesto loro di iscriversi e loro hanno sempre detto no e lo dicono anche in questo volantino che hanno consegnato all’ingresso. Loro sono coerenti dal loro punto di vista, che io non condivido. Sono alcuni consiglieri che peccano di incoerenza, se qualcuno dice sono fuori da regole perché non le condivido allora sono fuori. Detto questo io li dentro sono andato una volta sola nel giorno dello sgommerò, non credo sia vero che girassero droghe pesasti per quel che ne so, certamente ne giravano di leggere ma girano da tante parti. Il problema principale é che quell’edificio comunale non era a norma, non lo era la struttura, le stufe non erano a norma, gli impianti non erano a  norma e soprattutto chi lo occupava, non dico abbia distrutto, però non tutto era tenuto come altri tengono le loro sedi. Il problema della sicurezza non era per la gente fuori, era un problema di sicurezza per loro, per chi lo frequentava. Immaginate 100 persone li dentro ad una festa, se avesse preso fuoco una stufa sapete cosa avreste detto, legittimamente? Come mai non avete messo a norma, come mai non avete sgomberato?

Non ci sono problemi ideologici c’è un problema di questi ragazzi, questo gruppo non tanto aperto, se andava uno normale lo mandavano via, la birra la facevano pagare. Un problema grosso è che non hanno fatto entrare la polizia municipale. Menani aveva chiesto di fare una ispezione ma gli è stato detto che era una intrusione indebita, lui non è entrato ma poteva farlo. Megale io sono d’accordo con te che non sono questi i problemi si Sassuolo, la prova è che la giunta porta la delibera per invalidi e sordomuti e voi parlate di Repubblica e Fassbinder”.

Anna Maria Anselmi della lista “Per Sassuolo”: “oggi sia stati invitati tutti a fare un sopralluogo, senza sapere se potevamo accedere a tutto. I consiglieri di minoranza evidentemente sono disinteressati e non si sono presentati, a parte la Ceverizzo. E questi la dice lunga. Ciò che mi sconvolge come genitore sono i genitori che sono qui dentro. Chiedo a loro se avrebbero mai permesso ai loro figli di frequentare quel luogo”.

Claudio Corrado del Pdl: “c’è la tendenza in questa aula a confondere le carte perché capisco che possa essere redditizio, magari per articoli o altro. Vorrei allacciarmi all’intervento del sindaco. Ai ragazzi faccio i migliori auguri per il futuro perché la musica è la cosa più bella del mondo, sono in autogestione, non c’è nessuna confusione di ruoli. Occupazione è qualcosa che galleggia su regole e regolamenti, quindi prima o poi incontra l’ostacolo della regola. Non può essere considerata questa prima e unica occasione di confronto un caso di censura culturale o come una occasione persa per la cultura sassolese. E’ un gruppo di ragazzi che credono in occupazione e anarchia, che sanno meglio di noi che queste cose succedono. Ad un certo punto le amministrazioni devono chiedere conto, sono elette per quello, non c’è discriminazione: è il normale svolgersi delle cose. Forse capiranno che dopo 20 anni si dovranno fermare a parlare con l’amministrazione per continuare ad essere un’associazione. Sono convinto che il gruppo che proseguirà questa esperienza sarà più forte, saprà come agire e continuerà a diffondere musica”.

Parola a Susanna Bonettini del Pd: “innanzi tutto due parole sul filmato. La qualità delle riprese era pessima, pessima la regia, pessimo il montaggio ma ho visto bei graffiti. Capisco l’obiettivo di dimostrare il degrado del luogo. Condivido con la Cerverizzo che non ho visto tanto degrado, sicuramente non è una risposta a ciò che chiediamo con questo odg. Su quanto detto dal vicesindaco sulla non entrata prima che i locali fossero vuoti vorrei dire che al massimo avrebbe trovato qualche ragazzo, che non credo fosse motivo di insicurezza. Vorrei chiedere, e lo faremo in una prossima interrogazione, quanto è costato alla collettività sgomberare e murare un locale vuoto. Dire che è stato trovato materiale di dubbia provenienza qua è sbagliato, non si possono fare illazioni, è moltos scorretto. Si verifica se c’è illegalità dopodiché si interviene.

Avete detto rispetto delle regole, allora si tratta di rispettare regolamenti ma dico anche che c’è una convenzione in essere, sicuramente andava ripresa con le nuove regole ma non è mai stato fatto. Quello che mi spiace è che passi che si tratta di una occupazione abusiva. È regolare che andava regolamentata con maggiore dialogo perché non si governa una città con le regole. Sicuramente serve il ripristino della legalità, ma non sono ragazzi che fanno attività illegali. Sono ragazzi che si autogestiscono e non ci sono solo le associazioni. Si deve dialogare. Tutto l’impianto dello sgombero è montato su cavilli e regole, ritengo invece che si debba dialogare . I giovani a Sassuolo sono una categoria sociale molto delicata e io credo che a loro vadano rivolte tutte le attenzioni, i giovani sono molto diversi tra loro, c’è a chi piace la notte bianca e a chi altre cose. Io credo che l’amministrazione debba dialogare con tutti i giovani altrimenti sa di censura ideologica. Mi auguro non sia così e che nei prossimi mesi si riprenda il dialogo con questi ragazzi”.

Ugo Liberi Pdl: “qualcuno prima ha citato la parola selezionare, io per concisione dico garantire. Garantire legalità e sicurezza, come detto dal sindaco. Garantire vuol dire dare possibilità ai singoli di essere tutelati da chi è stato chiamato a governare la città. Già nel concetto di governo della città c’è l’obbligo di coordinare e garantire l’ordinamento civile nelle regole che si siamo dati civilmente con la costituzione italiana Noto ossimori tra occupazione e regole, o l’uno o l’altro. Sono tutte contraddizioni in termini che servono solo a giustificare operazioni incongrue. Ricordo la nascita del Fassbinder quando da qualche stanza data in uso si è occupato tutto l’edificio negli anni. E’ stata messa in atto questa occupazione, non si è mai vista la destinazione dell’edificio. Varie volte è stato richiesto di regolarizzare ma dopo quasi 30 anni direi che di tempo ce n’è stato ampiamente.

Se c’era uno scritto del 2005 nessuno lo ha mai depositato, magari qualche assessore precedente doveva trasmetterlo. Non posso non sottolineare la posizione di chi da una parte si erge a paladino dell’incertezza dall’altra per carica professionale è comandato a garantire a sua volta formalità e legalità delle amministrazioni a noi vicine. Credo sia ben chiara la faziosità dell’opposizione proprio perché si è da una arte garantisti e dall’altra in opposizione”.

Dichiarazione di voto di Antonio Caselli: “ spero che sulla stampa non esca più che lo sgombero è stato possibile solo perché il Fassbinder non è iscritto all’elenco delle associazioni di volontariato. C’è necessità della tutela dei ragazzi Fassbinder che sono stati dipinti come in realtà non sono. Il secondo punto che vorrei sottolineare è che non sono mai stati elargiti contributi dal comune al Fassbinder, l’unico contributo era la sede. La terza questione è che si confonde il termine autogestione con il termine occupazione, sono due robe completamente diverse tant’è che se andiamo a leggere anche il volantino distribuito questa sera dicono: noi del Fassbinder abbiamo fatto proposte alternative, eravamo disponibili e dare lo statuto, i nomi dei responsabili, a pagare un affitto, ci avrebbero permesso di continuare l’autogestione e ci avrebbero regolarizzato ma le hanno ignorate. Vorrei leggere anche un’altra cosa perché non è vero che gli incontri sono iniziati di recente”. Qui caselli ha citato il verbale di un incontro avvenuto il 26 febbraio 2009, all’ufficio cultura, in cui i ragazzi promettono di mettere a posto lo statuto e sottoscrivere la convenzione entro pochi giorni. Documento in cui ammettono che il luogo non è adatto per le loro esigenze e che si dicono disposti a ad un confronto con il quartiere. “Stiamo parlando di un gruppo certamente con una ideologia non corrispondente a Pd e Pdl, parliamo in larga misura di ideologia anarchica ma non per questo non ha dignità di essere presente sul nostro territorio. Se dobbiamo correggere qualcosa in Odg c’è la disponibilità a farlo, qui parliamo di una questione importante che va affrontata e sistemata. Non possiamo accantonarlo. Mi spiace che il sindaco abbia liquidato l’argomento come poco significativo, perché invece, come detto da Basile, si parla di giovani, sono significativi”.

Franca Cerverizzo ha espresso la necessità di avere un paio di chiarimenti prima di esprimere la sua dichiarazione di voto, una possibilità non prevista dal regolamento ma accettata da presidenza e sindaco, si sono però opposti i consiglieri di minoranza Megale e Bonettini.

L’odg è stato respinto, hanno votato a favore il Pd, assente Morini, si sono astenuti Cerverizzo e Basile, hanno votato contro Pdl, Lega e Lista per Sassuolo.

A questo punto i ragazzi del Fassbinder hanno inscenato una protesta silenziosa indossando nasi da clown e fazzoletti verdi al collo.

L’ultimo Odg portava la firma di Franca Cerverizzo che ha chiesto un maggiore impegno per la tragedia di Haiti. Ha chiesto che il consiglio adotti 30 bambini a distanza per tutta la durata della legislatura, sottolineando la sterilità dei gesti compiuti nel consiglio precedente e la necessità di trovare maggiori risorse visto che sono stati trovati i fondi per rinnovare la convenzione con il Sassuolo calcio.

L’ordine del giorno è stato respinto con  i consiglieri di minoranza e maggioranza che hanno sottolineato come una scelta di questo tipo debba essere fatta in modo privato dalle singole persone. Hanno votato contro Pdl, Lega, Lista per Sassuolo e PD; astenuto Basile,  a favore Cerverizzo.

















Ultime notizie