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Il Consiglio Comunale modenese approva il Bilancio

È un bilancio che per il 2010 mette in previsione 300 milioni di euro, tra spesa corrente e investimenti, quello che il Consiglio comunale di Modena ha approvato nella seduta di lunedì 8 febbraio, che si è conclusa quasi due ore dopo la mezzanotte.

A favore del documento di bilancio pluriennale 2010-2012 e del bilancio preventivo 2010 hanno votato i gruppi di maggioranza (Partito democratico e Sinistra per Modena), hanno espresso voto contrario tutti i gruppi di opposizione (Italia dei valori, Lega nord, Modena a 5 stelle, Popolo delle libertà, Unione di centro), mentre era assente il Movimento per le autonomie.

Identico risultato per il voto sulla delibera accessoria relativa ai servizi a domanda individuale, mentre il documento presentato dall’assessore Daniele Sitta sul riscatto di alcune aree Peep e Pip ha registrato l’astensione dell’Italia dei valori. Approvati anche due dei 15 emendamenti presentati dai diversi gruppi consiliari e due dei 7 ordini del giorno in discussione.

Questi, in sintesi, i dati del bilancio approvato: la spesa corrente prevista per il 2010 supera i 211 milioni di euro, di cui oltre metà (52,5%) destinati al welfare, cioè a politiche sociali e servizi scolastici. Il costo del funzionamento della macchina comunale ammonta al 17,6% della spesa corrente, mentre cultura, sport e politiche giovanili si vedono assegnare il 10,5%. Oltre 17 milioni la cifra assegnata a sicurezza, riqualificazione urbana e politiche abitative, pari all’8,1% della spesa corrente. Il 5,2% va a finanziare le politiche per la mobilità, il 3,7% l’ambiente e il 2,3% della spesa corrente è destinato allo “sviluppo del sistema Modena”.

Per quanto riguarda le entrate, secondo i dati presentati dall’assessore al Bilancio Alvaro Colombo il Comune di Modena vanta oltre 16 milioni di euro di crediti non riconosciuti dallo Stato. La Tariffa di igiene ambientale subirà un incremento non superiore al 2,5%. Aumenti, limitati alle fasce di reddito più elevate, anche nelle tariffe di alcuni servizi a domanda individuale, come gli asili o i centri per gli anziani: per questo tipo di servizi, le rette pagate dagli utenti arrivano in media a coprire il 28,7% dei costi totali e la quota restante è a carico dell’Amministrazione, che per il 2010 destinerà a questo scopo circa il 70% dei proventi derivanti da concessioni edilizie (8 milioni di euro) e circa 1 milione 600 mila euro di concessioni cimiteriali. Per il 2010 i livelli dei servizi vengono tutti mantenuti, con moderate espansioni: 20 posti in più di asilo nido, due posti in più nelle comunità alloggio per disabili e quattro in più nei centri diurni.

Gli investimenti previsti per il prossimo triennio ammontano a quasi 73 milioni di euro nel 2010, oltre 80 milioni nel 2011 e 57 milioni nel 2012: si tratta di manutenzione di edifici pubblici, opere in corso di realizzazione, come le scuole medie Marconi e altre opere di riqualificazione al cui finanziamento concorrono anche altri enti. In particolare, il 5,3% degli investimenti andranno alle politiche abitative, il 10% alla mobilità sostenibile, il 12% ai nuovi edifici scolastici. Le entrate da destinare a investimento provengono per la maggior parte dall’autofinanziamento (45 milioni di euro nel 2010), dai proventi delle concessioni edilizie e da trasferimenti (in tutto circa 17 milioni di euro per quest’anno) e solo in misura minore da indebitamento (nel 2010 sono previsti 10 milioni di euro per limitare l’impatto degli interessi sulla spesa corrente).

 La maggioranza vota a favore

Salvare il welfare dai tagli, approvare un piano di investimenti per dare nuova spinta all’economia, bloccare le tariffe per le fasce più deboli, dare risorse al decentramento e alla democrazia partecipata. Con questi argomenti i gruppi di maggioranza in Consiglio comunale, Pd e Sinistra per Modena, hanno votato a favore del bilancio pluriennale 2010-2012 e del bilancio preventivo 2010.

Il capogruppo del Pd Paolo Trande ha proposto “una riflessione sul contesto economico, finanziario e sociale nel quale si inserisce il bilancio: siamo a quasi due anni di Governo Berlusconi, viviamo una profonda crisi economica in cui le aziende sono in grandi difficoltà e la disoccupazione aumenta”. Il consigliere ha inoltre sottolineato: “Vista la difficoltà delle famiglie modenesi, con questo bilancio abbiamo deciso di non tagliare il welfare, mettendo noi le risorse che il Governo taglia e abbiamo fatto un piano di investimenti con opere immediatamente cantierabili, così da dare nuova spinta all’economia”.

Giandomenico Glorioso, Pd, ha evidenziato come l’incidenza delle consulenze sulle spese dell’Amministrazione sia molto bassa e la spesa per abitante a Modena sia sotto la media degli enti locali. Elisa Sala, Pd, si è soffermata, in particolare, sulle Politiche ambientali (“Questi investimenti sono fondamentali”), mentre per Maurizio Dori, Pd, “se il Governo mandasse l’organico necessario alle forze dell’ordine non saremmo qui a parlare del bisogno di aumentare il numero di agenti di Polizia municipale”. Francesco Rocco, Pd, ha aggiunto che “nonostante i tagli dallo Stato, il Comune è riuscito a far quadrare il cerchio, mantenendo ferme le tariffe per le fasce più deboli, lasciando inalterata la politica di welfare e andando incontro alle famiglie disagiate”. Per Cinzia Cornia, Pd, “un Paese in crisi deve investire in innovazione e rinnovamento se vuole salvarsi. L’Italia ha deciso di non farlo, il Comune di Modena ha investito oltre il 50% sullo stato sociale e sulle famiglie”. Giancarlo Campioli, Pd, ha sottolineato l’impegno per la qualità ambientale, le politiche di welfare e le risorse destinate allo sport, mentre Enrico Artioli, Pd, ha parlato di bilancio “di resistenza”, che risente “della situazione nazionale, con tagli forsennati e con la crescita del debito pubblico che ci riporta in termini percentuali a 15 anni fa”.

Giuliana Urbelli, Pd, ha parlato di “federalismo al contrario” nel quale “il peso della quadratura dei conti pubblici è stato scaricato sui Comuni. A Modena dallo Stato sono arrivati 5 milioni e mezzo in meno, la somma di tutti gli emendamenti presentati oggi”. Stefano Prampolini, Pd, ha definito “importante” la commissione Crisi voluta dal Sindaco. “Le risposte date puntano a stare vicini a imprese e famiglie”, ha detto. Per William Garagnani, Pd, “non è vero che questo Bilancio non guardi al futuro: c’è una linea di sviluppo ed è verso lo stato sociale e la scuola. Gli interventi tentano di coniugare il contenimento della spesa al mantenimento della qualità”.

Il capogruppo di Sinistra per Modena Federico Ricci ha affermato: “Si vede la differenza tra altre realtà dove non governa il centrosinistra, in particolare nei capitoli del welfare, della scuola, della cultura e dell’ambiente. Di fronte ai tagli del Governo è stato fatto tutto il possibile, ad esempio in materia di cultura”. Per il consigliere “anche in questo bilancio ci sono risorse sia per il decentramento sia per la democrazia partecipata, due cose diverse ed entrambe importanti. Non sono state tante le realtà in grado di condurre un percorso come ad esempio quello del bilancio partecipativo”.

Per Stefano Rimini, Pd, “la risposta alla crisi non è in un contributo particolare per una o l’altra categoria, ma in un intervento strutturale per le famiglie e per le imprese. Credo che in periodo di crisi si debba andare orgogliosi di un bilancio come questo”. Michele Andreana, Pd, ha sottolineato come la forbice tra aumento delle spese e riduzione delle entrate si allarghi ogni anno. “Se innovazione vuole dire abbassare la qualità dei servizi per abbassare i costi – ha affermato – non è questo che i cittadini modenesi ci chiedono”. Fabio Rossi, Pd, ha commentato: “La difesa della famiglia passa attraverso azioni concrete sui trasporti, la scuola, la salute e i servizi”. Nella dichiarazione di voto sugli emendamenti, Salvatore Cotrino, Pd, ha sottolineato che assumendo cinque agenti di Polizia municipale si risponde almeno in parte alla questione della sicurezza.

L’opposizione critica e vota contro

Un bilancio “vecchio stile”, “poco coraggioso”, “non al passo con i cambiamenti”, criticabile per l’aumento delle tariffe, gli investimenti sulla sicurezza, le operazione dei prodotti derivati e i costi dei servizi. Nel corso del dibattito in Consiglio comunale sul bilancio pluriennale 2010-2012 e sul bilancio preventivo 2010, i gruppi di opposizione in Consiglio comunale hanno espresso posizioni critiche e voto contrario.

Il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi lo ha definito “un bilancio vecchio stile”, in continuità con il passato modo di governare della Sinistra, incapace di affrontare i cambiamenti in atto, come l’invecchiamento della popolazione, e le emergenze, dai giovani che non trovano occupazione alle imprese che perdono competitività e chiedono assistenza a livello di accesso al credito. Il consigliere ha elencato dieci motivi per non approvare il bilancio, definendo “false e demagogiche” le dichiarazioni “con le quali il sindaco Pighi attacca il Governo”.

Nicola Rossi della Lega nord ha criticato, in particolare, gli “irrisori” investimenti sulla sicurezza, lo sforzo “insufficiente per le famiglie modenesi, piccole e medie imprese, e commercio, e la mancanza di un progetto di sviluppo omogeneo della città”. Sandro Bellei, sempre della Lega nord, ha inoltre sottolineato l’importanza di puntare sul turismo e ha criticato lo spazio dedicato a questo settore nel bilancio di previsione: “E’ stata stanziata una cifra ridicola – ha detto – mi sembra miopia amministrativa”.

“Mi sarei aspettata un bilancio un po’ più coraggioso”, ha commentato Eugenia Rossi, capogruppo dell’Idv. “Non solo dovremmo tagliare le spese, ma il problema del buco dell’imposta Ici è stato compensato solo in parte. Se non interverremo arriveremo ad avere una voragine e ci finiremo tutti dentro fino al tracollo nazionale”. Le uniche soluzioni innovative proposte dal bilancio, ha aggiunto la consigliera, “sono le sperimentazioni del welfare. Propongo un taglio oculato agli incarichi, non condivido il sostegno a pioggia alle associazioni, e critico la scelta di aumentare le tariffe nonostante le promesse in senso contrario”.

Secondo il capogruppo della Lega nord Mauro Manfredini, “il Governo non ha aumentato le tasse né toccato le pensioni, ha salvato le banche dal fallimento e a novembre è diminuito lievemente il debito pubblico. Al contrario, il Comune di Modena è caduto nella trappola dei cosiddetti prodotti derivati, vere e proprie scommesse sull’andamento futuro dei tassi di interesse e oggi ci sono passivi in bilancio dovuti a questo”. Il consigliere ha inoltre criticato l’aumento delle tariffe per i rifiuti e l’aiuto “insufficiente” alle famiglie disagiate. Manfredini ha inoltre sostenuto che il ritardo nell’applicazione del federalismo è da attribuire al referendum voluto tre anni fa dal centrosinistra.

Gian Carlo Pellacani, del Pdl, ha parlato di “un bilancio senza prospettive di fronte ai gravi problemi della nostra città, di un centro storico in degrado, di una periferia abbandonata e sola, di un’economia in balia della crisi economica”. Michele Barcaiuolo, sempre del Pdl ha, invece, sottolineato che “alcuni drastici tagli non arrivano da imposizioni statali. Vorrei però che evitassimo la polemica del difendere o attaccare il Governo”, ha aggiunto.

Vittorio Ballestrazzi, capogruppo di Modena a 5 stelle, ha suggerito di assumere “quattro agenti di Polizia municipale in più rispetto ai tre previsti a bilancio per il 2010” e si è espresso criticamente sull’aumento della Tariffa di igiene ambientale: “Si parla di limitarne l’incremento entro il 2,5%, ma state aumentando la tariffa per l’ennesima volta”, ha detto. “Questo vuole dire o che Hera non sa fare il suo mestiere e fallisce nella raccolta differenziata, portando materiale inadeguato ai consorzi dei ricicli, oppure che c’è dietro la volontà di bruciare i rifiuti per avere i contributi cosiddetti Cip6 che vengono dalle tasche dei cittadini”.

Davide Torrini dell’Udc ha infine sottolineato che “nel bilancio preventivo c’è anche per quest’anno una tenuta complessiva, ma se sarà necessario per i prossimi anni io mi metto a disposizione per dare un contributo positivo nell’ideare servizi sempre nuovi, forniti in modo efficiente riducendo i costi. Credo sia uno dei doveri dell’opposizione”. Il consigliere ha poi ricordato che “si continua a parlare dei tagli dello Stato, ma lo Stato è nella stessa condizione degli enti locali: servizi molto orientati all’efficacia e poco all’efficienza e alla razionalizzazione dei costi”.

















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