Grazie all’approvazione del nuovo piano di investimenti in edilizia sanitaria, alle aziende sanitarie pubbliche della Provincia di Reggio Emilia sono stati assegnati finanziamenti per 26,371 milioni di euro (25,053 dallo Stato e 1,318 dalla Regione).
Per quanto riguarda l’Azienda USL, saranno in totale 6 le nuove Case per la Salute che saranno realizzate in provincia entro i prossimi anni.
Le Case della Salute sono strutture, sede dei Nuclei di Cure Primarie, dove lavorano medici di medicina generale, infermieri dell’Azienda USL e operatori sociali dei Comuni e dove sarà possibile svolgere anche attività specialistica ambulatoriale. Nella nostra Provincia sono già presenti alcune strutture con queste caratteristiche come, ad esempio, quella dell’ex Ospedale di Brescello ed altre sono in programmazione a Puianello ed a Fabbrico, grazie a finanziamenti assegnati dalla Regione nel 2009.
Nella Casa della Salute si attua concretamente la presa in carico integrata dei cittadini assistiti, che possono trovare in una sede unica le risposta più adeguate ai propri bisogni.
Per la città di Reggio Emilia è prevista la realizzazione di 3 Case della Salute da dislocare in 3 aree della città :
1) AREA SUD-EST
2) AREA NORD
3) AREA OVEST
L’obiettivo è quello di offrire sul territorio una serie di servizi e attività sanitarie e di sportello sociale più vicini ai luoghi di vita dei cittadini.
In ciascuna delle 3 sedi saranno presenti:
• Medici di medicina generale e/o pediatri di libera scelta organizzati in forma associata (medicina e/o peditria di gruppo) in grado di garantire una disponibilità di almeno 10-12 ore giornaliere di attività ambulatoriale
• Punto di prenotazione CUP
• Attività specialistiche di base (cardiologia, diabetologia, ecc) ad alta integrazione con la medicina generale per la presa in carico dei pazienti affetti da patologia cronica (percorso scompenso, gestione integrata diabete, ecc)
• Attività ostetrica
• Attività integrate con i servizi sociali territoriali
Con questi interventi, che vanno ad integrare l’intervento già realizzato nella zona centro-sud della città nei locali dell’ex Ospedale Spallanzani, i servizi sanitari e sociosanitari saranno distribuiti in modo diffuso sul territorio.
L’investimento totale previsto per ognuna di queste tre nuove strutture è pari a € 2.000.000, per un totale complessivo di € 6.000.000.
Anche a Casalgrande sarà realizzata una Casa della Salute, con le stesse caratteristiche di quelle di Reggio Emilia, per un investimento di € 1.100.000.
Altro importante ambito di investimento riguarderà l’acquisizione e la ristrutturazione, già concordata con il Comune di Castelnovo ne’ Monti, del Centro Culturale Polivalente che diverrà la sede del Distretto, del Dipartimento Cure Primarie, del Nucleo Cure Primarie di Castelnovo ne’ Monti e Vetto e di altri servizi territoriali a tutt’oggi situati in diversi immobili del capoluogo montano. La collocazione dell’edificio, adiacente all’Ospedale e vicino sia al Servizio di Salute Mentale, già di proprietà dell’Azienda USL, sia al Servizio Sociale Unificato, permette di individuare l’intera zona come area dei servizi sanitari e socio-sanitari e di usufruire in maniera integrata con l’Ospedale Sant’Anna dei parcheggi, di un unico CUP e di punti di riscossione e Punto Informativo unificati.
La nuova struttura ospiterà:
– il Dipartimento di Salute Mentale, Neuropsichiatria Infantile e Dipendenze Patologiche,
– il Dipartimento Cure Primarie, salute donna e infanzia e assistenza anziani,
– un centro di medicina di gruppo per Medici di Medicina di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta (sette ambulatori);
– il Dipartimento di Sanità Pubblica,
– la Direzione del Distretto e Servizi Amministrativi e Tecnici.
L’investimento previsto è pari a € 5.000.000.
In totale quindi il finanziamento da fonte statale e regionale per i nuovi interventi di potenziamento dei servizi sanitari dell’Azienda USL di Reggio Emilia ammonta a 12 milioni di euro, di cui oltre 11 milioni dallo Stato e 605.000 euro dalla Regione.
All’Arcispedale Santa Maria Nuova sono programmati interventi di ristrutturazione ed ammodernamento tecnologico dei cosiddetti corpi “A”,”B” e “C” del monoblocco storico.
Verrà attuata la riqualificazione funzionale e normativa di circa 8.000 mq compresi nei tre corpi principali della struttura ospedaliera. La priorità della scelta è la naturale conseguenza dei cambiamenti logistici che l’attivazione del Corpo D, inaugurato nel 2003, dell’Ala Nord, inaugurata nel 2009, e dell’Ala Sud (la cui inaugurazione è prevista a fine 2010 o inizio 2011) hanno comportato e comporteranno.
L’intervento comprenderà opere edili per la rimodulazione degli spazi in funzione delle nuove destinazioni d’uso previste e l’adozione di finiture interne simili a quelle recentemente realizzate nelle nuove costruzioni. Sono inoltre previste opere impiantistiche per consentire il raggiungimento dei requisiti minimi richiesti dalla vigente normativa in tema di autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie.
È prioritario l’obiettivo di migliorare le condizioni logistiche, alberghiere e di dotazione complessiva di spazi di supporto per il Dipartimento Ostetrico, Ginecologico e Pediatrico, per le SS.CC. di Geriatria ed Endocrinologia e per la nuova collocazione delle Direzioni Generale, Sanitaria ed Amministrativa, la cui sede attuale sarà oggetto di ampliamento a favore del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Azienda USL.
Gli interventi di cui sopra, si inseriscono nel più ampio obiettivo di supportare ulteriormente il processo di dipartimentalizzazione dell’Azienda Ospedaliera, avendo a riferimento i criteri delle aree omogenee e modelli assistenziali dell’intensità di cura, per i quali le premesse di natura logistica e distributiva, nonché di ammodernamento tecnologico, costituiscono, nella maggior parte dei casi, un elemento di natura favorente.
Il costo previsto è pari a € 8,43 mil per le opere strutturali e 2,85 mil per quelle impiantistiche.
Lo stesso piano complessivo di investimenti delle due aziende sanitarie è stato presentato dalle Direzioni aziendali ed approvato all’unanimità dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria il 15 gennaio scorso.