«Per numero di occupati, qualità dei marchi presenti sul territorio e indotto, il gruppo Fiat rappresenta per Modena un realtà molto significativa. Siamo quindi molto preoccupati per ciò che sta accadendo, e chiediamo ai vertici Fiat di capire quale impatto potrà comportare il piano industriale sul futuro della nostra provincia».
Lo ha detto il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, che nella mattina di mercoledì 3 febbraio ha incontrato, insieme all’assessore alle Politiche del lavoro Francesco Ori, i rappresentanti dei sindacati confederali e dei lavoratori in occasione dello sciopero nazionale indetto contro il piano industriale del gruppo Fiat.
«Le preoccupazioni dei lavoratori sono anche le nostre preoccupazioni – ha aggiunto Sabattini – perché, a fronte di un processo generale di ristrutturazione del settore industriale, vorremmo conoscere le strategie del gruppo per quanto riguarda le aziende che da decenni operano nel nostro territorio. Aziende – ha ricordato Sabattini – che hanno un’immagine molto forte a livello internazionale, e che ancor più di altre soffrirebbero l’impatto di politiche di ridimensionamento. Senza contare le tante imprese dell’indotto, che rappresentano una realtà significativa. In particolare – ha aggiunto Sabattini – chiederemo ai vertici Fiat, che vorremmo incontrare al più presto insieme ai rappresentanti delle istituzioni locali, di conoscere le strategie per quanto riguarda il processo di costruzione del cosiddetto polo dell’auto sportiva, in considerazione della storia che questo particolare segmento ha rappresentato, e speriamo possa rappresentare anche in futuro, per questo territorio».
Nell’auspicare «relazioni sindacali improntate al dialogo e al confronto con i lavoratori, indispensabili soprattutto nei momenti di crisi», l’assessore Ori ha sottolineato la necessità di «avere dalle aziende del gruppo Fiat, per quanto possibile, elementi di valutazione sugli scenari a medio termine, per poter dare prospettive certe ai tanti lavoratori, prevalentemente giovani, che sono arrivati nella nostra provincia per costruire un progetto di vita e si trovano adesso di fronte a uno scenario di grande incertezza. Un gran numero di lavoratori interinali ha già pagato a caro prezzo la fase congiunturale difficile – ha concluso Ori – Ora si tratta di capire quali strumenti si vogliono mettere in campo per resistere alla crisi e difendere l’occupazione».