Nasce, a Sarzana, un nuovo distretto emblema del made in Italy. Siglato, nel pomeriggio di giovedì, il protocollo tra le Regioni Toscana, Emilia e Liguria, per la nascita di un distretto delle qualità attorno ai Parchi di mare e d’Appennino.
“La situazione economica in cui versa il nostro Paese e l’Europa richiede che si sappia investire su nuove qualità territoriali, come ambiente e benessere. Questi, infatti, saranno gli attrattori di nuovi circuiti d’impresa nel prossimo decennio”, parole di Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, a commento dell’intesa siglata giovedì 28 gennaio 2010, a Sarzana. La convenzione, in quanto atto d’intenti, conviene sulla sinergia di tutela dell’ambiente e di promozione, nell’ottica dello sviluppo sostenibile della dorsale appenninica.
Presidente, perché proprio tra mare e Appennino parte questa strategia?
“Perché siamo consapevoli che in futuro ci sarà sempre meno manifatturiero e, per questo, dovremo far leva sulle eccellenze legate a questi temi. L’accordo sottoscritto ha una valenza di portata nazionale perché i Parchi, da soli, non ce l’avrebbero fatta. Assieme alle Regioni, invece, si può guardare con speranza a questo territorio, ancora poco noto ma con risorse eccezionali”.
Può fare qualche esempio?
“Siamo in zone di mare e di Appennino, dove si spazia da Portofino alla Garfagnana, dalle Cinque Terre alle terre del Parmigiano Reggiano e del prosciutto di Parma; dalla Lunigiana al Golfo dei Poeti; dal marmo delle Apuane alle pievi Romaniche; dai Canossa ai Malapina; senza parlare del patrimonio delle biodiversità presenti in quest’area”.
Tutto questo cosa rappresenta?
“Un grande distretto del made in Italy: questo atto lo sigla. La firma tra le Regioni e i parchi è avvenuta a Sarzana, città che si colloca nel baricentro di queste zone, ora chiamate a lavorare insieme”.
In passato si era fatto qualcosa?
“Questo accordo prosegue il grande progetto, già noto, Appennino parco d’Europa, che però aveva bisogno di protagonisti e interpretazioni locali precise. Tra Cinque Terre, Alpi Apuane e crinale appenninico li abbiamo trovati. Questo distretto sarà trainato dai turismi più colti, innovativi e sostenibili. L’entrata in campo delle Regioni, da un punto di vista politico, è un salto di qualità”.
Il protocollo siglato tra Regioni Toscana, Emilia e Luguria di fatto lavorerà per potenziare la funzionalità dei sistemi naturali presenti, l’efficacia degli interventi nelle aree protette e la fruizione compatibile del territorio. Alcune singole azioni sono già state previste. Già condivisi e in programma sono questi progetti: Biodiversià di crinale, Parchi di Mare e d’Appennino, Un ponte di storia e di cultura tra il delta del Po e le foreste casentinesi, Nuove modalità di governance delle aree protette, La carta europea del turismo sostenibile, Le alte vie dei Parchi dell’Appennino settentrionale, L’uomo ed il territorio, Il legno dei Parchi, Parchi di energia, Estate nei Parchi e nelle aree protette, Vivere l’Appennino.