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Modena, l’Assessore Arletti: regolari i rapporti tra Hera e la società Scr

“Il Gruppo Hera detiene la quota di maggioranza di Hera Comm Mediterranea, già Cales Srl, una società di commercializzazione di energia elettrica. Il socio di minoranza, Scr, ha espresso in passato due consiglieri di Cales uno dei quali era l’imprenditore Giovanni Cosentino. Nella vicenda, che ricostruirò con le informazioni datemi da Hera, non vi sono irregolarità”. Lo ha detto in Consiglio comunale l’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Simona Arletti, rispondendo all’interrogazione presentata dalla consigliera Idv Eugenia Rossi, poi trasformata in interpellanza, sul tema “rapporto tra Scr, Hera Spa e la società svizzera Egl”.

Eugenia Rossi ha citato un articolo del “Fatto quotidiano” dell’ottobre 2009, dal titolo “I Cosentino e l’inciucio col Pd. Business per milioni di euro tra la famiglia del sottosegretario ed Hera”. “Si tratta – ha detto la consigliera – di una serie di accordi tra la società Scr di Sparanise, provincia di Caserta, e la società Ami di Imola, acquisita da Hera, per la realizzazione a Sparanise di una centrale a turbogas. Tale operazione sarebbe stata realizzata con l’avvallo della Regione Campania e del governo nazionale nel 2004. Successivamente, sarebbe intervenuta nell’operazione la società svizzera Egl e sarebbero intercorse altre operazioni commerciali, tra cui la costituzione di Hera Comm Mediterranea, controllata da Scr e da Hera Spa”. Eugenia Rossi ha chiesto di sapere se il sindaco e i rappresentanti del Comune di Modena nel consiglio di amministrazione di Hera fossero al corrente di queste operazioni, di conoscere quali siano gli effettivi soci di Scr, e ha definito la vicenda “un intreccio tra politica e affari che merita un procedimento giudiziario”.

L’assessore Arletti ha così ricostruito i fatti: “il Comune di Sparanise aveva ricevuto già nel 2000 richieste per la costruzione di una centrale da 800 MW sui terreni ex Pozzi di proprietà di Scr. Nel 2001 Ami, Azienda multiservizi di Imola, risultò aggiudicataria della selezione indetta dal Consorzio Volturno Nord Spa per la realizzazione della centrale nel Comune di Sparanise e sottoscrisse un accordo per valutare la fattibilità insieme a Egl, operatore a livello europeo nel settore energetico”. L’assessore ha proseguito spiegando che “parallelamente, tra la fine del 2001 e l’inizio del 2002, venivano costituite due società: la prima, Cales, avente ad oggetto la commercializzazione dell’energia, con soci Ami Spa (50.01%), Egl (20%) e Scr Srl (29,99%), e la seconda, Calenia Energia Spa, per la costruzione della centrale, partecipata per il 90% da Egl e per il 10% da Cales. Fu successivamente Calenia a curare direttamente l’acquisto definitivo del terreno da Scr. A questo punto – ha affermato ancora l’assessore – entra in scena Hera, che era stata costituita il 2 novembre 2002 dalla fusione di 12 società multiservizi dell’Emilia Romagna, tra cui Ami. Hera subentra quindi in tutte le partecipazioni delle società integrate, tra cui Cales e Calenia. Nell’anno 2004, dopo il rilascio da parte del Ministero delle Attività Produttive dell’autorizzazione alla costruzione della centrale (dopo avere acquisito parere favorevole dalla Regione Campania e la Valutazione di impatto ambientale dal Ministero dell’Ambiente), si definisce il riassetto societario di Calenia Energia e Cales, per separare la proprietà dell’impianto, in capo a Calenia, e l’attività di commercializzazione dell’energia in capo a Cales, che muta la denominazione in Hera Comm Mediterranea”.

“In seguito a ciò”, ha riferito ancora l’assessore all’Ambiente, “il nuovo assetto di Calenia Energia vedeva Egl detenere una quota pari all’85% ed Hera una quota pari al 15%. In Cales, invece, che oggi si chiama Hera Comm Mediterranea, Egl cedeva il 20% a Scr che veniva così a detenere il 49,9% che detiene ancora oggi. Hera Comm, la società di vendita di energia detenuta da Hera al 100%, possiede il 50.01% di Hera Comm Mediterranea e in ragione di tale quota esprime l’Amministratore Delegato, oltre al Presidente e a un Consigliere. Per quanto riguarda i soci di minoranza, agli stessi non sono state riconosciute deleghe gestionali e la loro attività si è sempre svolta nel limiti propri di tale ruolo. La costruzione della centrale ha consentito al Gruppo Hera di disporre di quantitativi importanti di energia (oltre il 10% delle vendite) per i propri clienti a un prezzo competitivo, considerate le caratteristiche tecnologiche dell’impianto. Inoltre ha dato la possibilità di vendere energia in loco tramite Hera Comm Mediterranea, la cui unica attività è la commercializzazione dell’energia elettrica in Campania e zone limitrofe. A questo proposito – ha aggiunto Simona Arletti – si evidenzia che i bilanci di Hera Comm Mediterranea sono soggetti all’andamento del mercato elettrico e non sono “rendimenti assicurati” come in taluni casi è stato scritto. Se infatti il bilancio 2008 si è chiuso positivamente, lo stesso non potrà dirsi per il bilancio 2009, in relazione all’andamento del mercato elettrico del corrente anno. Per quanto concerne la presenza di componenti del Collegio Sindacale della Capogruppo in società partecipate dal Gruppo, e quindi anche in Hera Comm Mediterranea, le raccomandazioni della Consob prevedono che “almeno un componente del Collegio Sindacale della Capogruppo sia nominato Sindaco nei Collegi Sindacali delle società controllate. La partecipazione diretta rappresenta, infatti, lo strumento attraverso il quale agevolare l’acquisizione, da parte del Collegio Sindacale della Capogruppo, delle informazioni necessarie ad adempiere le funzioni di propria competenza (…) al fine di accrescere a favore del Collegio Sindacale la trasparenza sull’attività svolta dalla società, anche attraverso imprese controllate”. Naturalmente – ha concluso l’assessore Arletti – il Gruppo Hera continuerà a seguire con attenzione l’evoluzione dei fatti, gestendo, come ha sempre fatto secondo una linea di trasparenza e correttezza”.

Nel dibattito, Vittorio Ballestrazzi, Modena a 5 stelle, si è detto “d’accordo con la consigliera Rossi” e ha definito “poco concreta” la replica dell’assessore. “C’è da approfondire – ha detto – una questione di etica degli enti pubblici che governano il territorio. Il Comune ha una partecipazione rilevante in Hera, una società per azioni. Purtroppo, se si fanno utili su servizi a monopolio, come i rifiuti e l’acqua, queste società non hanno concorrenza, e le bollette dei cittadini contribuiscono a pagare stipendi e benefit degli amministratori di queste società”.

Enrico Artioli, Pd, ha affermato: “dalla risposta ricevuta pare che i passaggi formali siano tutti regolari, ma credo che soprattutto in certe zone siano importanti ulteriori verifiche. Mi ha fatto effetto la chiamata in causa di un intero partito, mentre invece credo che le responsabilità siano personali”.

L’assessore Arletti ha replicato chiedendo al consigliere Ballestrazzi “se in alcuni casi ci sono proposte reali oppure ci si nasconde dietro bandiere ideologiche. Gas ed energia sono a libero mercato, e nel caso dell’acqua abbiamo un modello di gestione molto efficiente, quello delle Agenzie d’ambito”.

Eugenia Rossi, Idv, ha ripreso la parola dicendosi “preoccupatissima e indignata di quello che è capitato in questa aula. Il sindaco – ha detto – era stato chiamato personalmente a dare una risposta e chiedo qui ufficialmente un incontro pubblico. Inoltre, conosciamo benissimo i passaggi societari ma chiediamo cosa c’è dietro. Mi si dice che il Consiglio di Amministrazione condivide la risposta di Hera, ma i rappresentanti sono politici e dovrebbero controllare quello che succede a nome dei cittadini. Non credo, poi, che ci siano responsabilità personali quando si occupano delle posizioni con ruoli attribuiti dai partiti. È inquietante che questa interrogazione sia stata trattata come una piccola quisquilia. In caso di comportamenti di questo tipo, non esistono utili e profitti che possono giustificarli. Quando deve intervenire la magistratura al posto della politica, la democrazia è già crollata”.

















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