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Nuove importanti acquisizioni tecnologiche per la Radioterapia del Policlinico di Modena

Ancora un’importante acquisizione tecnologica per la Struttura Complessa di Radioterapia dell’Azienda Ospedaliero–Universitaria di Modena. Dopo la Tomotherapy Hi-Art installata nel 2008, infatti, la struttura, diretta dal dottor Filippo Bertoni, si dota di un nuovissimo ed avanzatissimo acceleratore lineare LINAC 10 MV, di ultima generazione, e di una TAC “big – bore”.

In particolare l’acceleratore è costato 1.950.883,60 di Euro dei quali 975.441,80 sono stati finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. La TAC spirale, già installata da qualche mese, è costata 1.020.000 di euro, di cui 510.000 messi a disposizione sempre dalla Fondazione CRM.

“Il contributo destinato tra il 2006 e il 2009 all’acquisto di attrezzature per il Policlinico di Modena – commenta il prof. Andrea Landi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – testimonia l’impegno della Fondazione a favore della ricerca scientifica e, nello specifico, il sostegno a progetti promossi e svolti da gruppi di ricercatori dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, che si sono tradotti in risultati rilevanti anche in termini di assistenza ai pazienti. L’impegno per la formazione e la ricerca caratterizza la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che opera in questo settore tenendo presente l’intera gamma di esigenze che la ricerca comporta: l’acquisto di attrezzature, le risorse umane, i costi di gestione della ricerca e di diffusione dei risultati”.

Si tratta, nel complesso, di due fondamentali apparecchiature che concorrono a potenziare il ruolo di ospedale di riferimento provinciale e regionale del Policlinico nella cura delle malattie oncologiche.

“L’inaugurazione del nuovo acceleratore lineare LINAC 10 MV, che sostituisce la ormai obsoleta cobaltoterapia, è l’occasione per rendere conto dello stato di attuazione del Piano Oncologico Aziendale Triennale, alla base dello stretto rapporto di collaborazione instaurato fra Policlinico di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per lo sviluppo tecnologico della oncologia modenese” ha spiegato il dott. Stefano Cencetti, Direttore Generale del Policlinico.

In questi ultimi quattro anni sono stati spesi ben 14,0 milioni solo a questo scopo, di cui un terzo donato dalla Fondazione CRM, per migliorare la dotazione delle “tecnologie per la vita”.

“Per il Policlinico si è trattato di uno sforzo rilevante non solo da un punto di vista finanziario, ma anche per l’impegno progettuale, impiantistico, ingegneristico, radioprotezionistico, oltre che di sviluppo delle competenze specialistiche clinico-assistenziali profuso dai professionisti e dipendenti della Azienda Ospedaliero-Universitaria. A questi sforzi va il plauso della direzione generale”. Ha concluso Cencetti.

L’acceleratore lineare permette l’esecuzione di trattamenti ipofrazionati e a dosi di radiazioni non convenzionali (dose escalation). “Gli acceleratori lineari – spiega il dottor Filippo Bertoni, Direttore della Struttura Complessa di Radioterapia – producono le radiazioni ionizzanti (raggi X ed elettroni veloci) che vengono utilizzati per distruggere le neoplasie senza indurre alterazioni gravi e irreversibili ai tessuti circostanti. La sinergia tra sistemi di controllo e verifica delle prestazioni effettuate e gli acceleratori di ultima generazione consentono di impostare programmi di ricerca per la valutazione dei risultati dosimetrici e di efficacia biologica di tecniche non convenzionali (IMRT, IGRT, 4D-RT). L’integrazione dei LINAC con questi sistemi che svolgono un ruolo fondamentale per l’analisi gestionale e controllo delle moderne tecniche di radioterapia quali IMRT, Tomoterapia, 3D-Brachiterapia, Radiochirurgia e Stereotassi, ha tre principali finalità: migliorare l’accuratezza del trattamento, rendere l’esecuzione dei trattamenti più efficiente anche in termini di costi e consentire avanzamenti tecnologici per realizzare terapie innovative di alta precisione e di sempre maggiore efficacia”.

Il nuovo LINAC 10 MV consente trattamenti più personalizzati in termini geometrici e dosimetrici ed una notevole riduzione della durata delle sedute di trattamento rispetto all’Unità di Cobaltoterapia che è stata dismessa, con significativa riduzione dei tempi di attesa per la radioterapia per tutti gli utenti modenesi. L’alto livello tecnologico inoltre permetterà di offrire trattamenti sofisticati e ricerche innovative per aumentare i vantaggi terapeutici in termini di costo-efficacia per tutte le patologie di interesse radioterapico, in particolare per quelle che richiedono terapie integrate e percorsi multidisciplinari sia a livello di Dipartimento Integrato di Oncologia ed Ematologia sia in collaborazione con l’Azienda USL.

Nell’occasione è stata presentata alla cittadinanza anche la nuova TAC spirale “big-bore”, attiva da oltre un anno, che esegue tomografie assiali computerizzate, sfruttando il movimento continuo del lettino del paziente durante la acquisizione delle immagini. Si tratta di uno strumento specifico per la radioterapia ma con caratteristiche qualitative di altissimo livello che potranno essere sfruttate anche dai colleghi della diagnostica per le esigenze dei pazienti obesi e per la radiologica interventistica. La nuova TAC oltre all’attività di routine rappresenta un punto di forza per l’avanzamento tecnologico e per l’elaborazione ed realizzazione di trattamenti radioterapici 4D con compensazione dei movimenti d’organo.

Con il nuovo LINAC 10 MV, diventano 3 gli acceleratori lineari semplici in dotazione al Policlinico, cui si aggiungono la Tomotherapy e un proiettore di cariche per brachiterapia ad alto dose rate che permette di localizzare un’alta dose in un volume molto piccolo, riducendo la tossicità del trattamento, indicata per il trattamento esclusivo o integrato di neoplasie all’esofago, all’albero trache-bronchiale, dell’apparato genitale femminile e brachiterpia intra-perioperatoria.

“Grazie a questi investimenti il Policlinico ha dato una notevole spinta al raggiungimento dell’obiettivo che si è data la Rete Oncologica provinciale dell’autosufficienza per quanto riguarda le prestazioni radioterapiche. Dal 2005 a oggi si è recuperato un 30% di prestazioni che prima erano costrette a trovare risposta fuori provincia – aggiunge Cencetti -. Il traguardo dell’autosufficienza sarà ulteriormente avvicinato con la attuale attivazione del LINAC 10 MV e con la prossima installazione di un acceleratore presso l’Ospedale di Carpi, collegato alla Radioterapia del Policlinico in una in logica hub-spoke. Inoltre, il Policlinico garantisce la completa diagnostica per imaging biologico-molecolare con la PET-Tc e con la SPECT-Tc attivate negli ultimi tre anni”.

Dal punto di vista assistenziale il Policlinico di Modena gestisce le principali patologie oncologiche con un’organizzazione che considera il paziente al centro del percorso assistenziale e prevede che intorno ad esso si muovano tutti gli specialisti necessari. Ha, inoltre, sviluppato procedure chirurgiche innovative tra cui la chirurgia robotica per l’uro-oncologia, che vanta oltre 100 interventi per tumori alla prostata effettuati con risultati eccellenti sul fronte delle complicanze e della ripresa post-intervento, con il reintegro di tutte le funzioni compresa quella sessuale. Importante, inoltre è la chirurgia endoscopica per la chirurgia delle neoplasie della base del cranio.

“Le ricerche medico-cliniche e sanitarie e le terapie oncologiche – ha ricordato il Rettore prof. Aldo Tomasi – richiedono massicci investimenti per la sperimentazione di nuovi farmaci, ma anche per adeguare costantemente la dotazione tecnologica necessaria ad assicurare ai malati cure sempre più mirate e meno invasive. Attraverso una visione di rete e di priorità, in campo oncologico, si sono saputi catalizzare in provincia di Modena, grazie al notevole concorso della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, massicci investimenti e risorse verso l’acquisto di apparecchiature che ci pongono in posizione di assoluta avanguardia nella radioterapia, nella realizzazione di laboratori e nell’avvio di progetti di ricerca fondamentali per mettere a segno quei progressi che tutti auspichiamo si raggiungano molto presto nella lotta contro queste patologie “.

Oltre alla TAC e all’Acceleratore lineare, sono stati acquistati in questi tre anni: la PET-TAC per la Medicina Nucleare (2006), la Brachiterapia HDR (2007-2008), una TAC per la Radioterapia (2008), la Tomotherapy Hi-Art (2008), la Speedy TC (2008) per la Medicina Nucleare. Con queste installazioni di avanguardia sono state poste le basi anche per importanti investimenti su diversi settori di ricerca. Significativo lo studio della Radiologia II sulla possibilità di utilizzo della CAD-Colonscopia (sistema che analizza esami di colonscopia virtuale ottenuti con la Tomografia Computerizzata ed eseguendo una colonscopia virtuale) per lo screening della popolazione. L’Otorinolaringoiatria sta portando avanti un progetto per ottimizzare i trattamenti delle neoplasie della base cranica: un primo tronco di ricerca riguarderà i neurinomi del nervo acustico, mentre un altro tronco riguarderà l’utilizzo della tecnica endoscopica sia in via esclusiva che combinata con tecniche tradizionali. L’Urologia sta portando avanti, invece, un progetto per confrontare i risultati della Chirurgia robotica con quelli della laparoscopia tradizionale nella chirurgia del colon e della prostata, grazie al robot “Da Vinci”. Infine, il Progetto COMETA, ha lo scopo di realizzare nel 2010 un centro per lo sviluppo e l’implementazione della diagnostica avanzata, della medicina traslazionale e delle terapie innovative.

Con le tecnologie acquisite con il contributo della Fondazione sono state trattate nell’ultimo anno:

– in medicina nucleare 4682 assistiti (2707 per esami SPECT- CT e 1975 per esami PET- CT)

– in radioterapia 1890 assistiti (1659 per esami TAC big bore e 231 con 4716 trattamenti con la Tomotherapy)

– oltre a 44 assistiti trattati con brachiterapia per un totale di 106 trattamenti;

– 62 assistiti sono stati sottoposti a chirurgia robotica per tumori alla prostata.

Da sottolineare in particolare che la Struttura Complessa di Radioterapia Oncologica del Policlinico di Modena ha eseguito più di 32.000 trattamenti su quasi 2.000 pazienti, consentendo nell’ultimo quinquennio di raddoppiare la capacità di risposta alla domanda del Sistema sanitario modenese.
















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