“Sono molto sereno e rassicurato”, in merito alle missioni istituzionali “abbiamo fornito ampi elementi per dimostrare l’uso corretto delle risorse pubbliche e abbiamo fornito anche documenti ed elementi testimoniali che possono attestare la correttezza del mio comportamento”: queste le parole del sindaco di Bologna, Flavio Delbono, al termine dell’interrogatorio in procura a Bologna, durato cinque ore, in merito all’indagine che lo vede indagato per abuso d’ufficio, peculato e truffa aggravata per il presunto uso improprio di risorse pubbliche a fini privati quando era vicepresidente della Regione Emilia Romagna.
Delbono, dopo essersi difeso dalle contestazioni in merito ai viaggi istituzionali all’estero compiuti assieme all’ex compagna ed ex segretaria Cinzia Cracchi (anche lei indagata per peculato e abuso d’ufficio) ha rilasciato dichiarazioni spontanee su altri tre aspetti dell’inchiesta: il bancomat intestato all’amico Mirko Divani e dato in uso all’allora fidanzata, la cosiddetta “pista Bulgara” e gli incontri avuti con la Cracchi durante le indagini. Il sindaco ha poi annunciato che “presto” parlera’ della vicenda anche ai cittadini bolognesi. Il verbale dell’interrogatorio, come spiegato dal legale di Delbono Paolo Trombetti, e’ stato secretato.
Su sue possibili dimissioni il sindaco ha detto “Non commento, abbiate un po di rispetto”.