Ad un anno di distanza dalla sua istituzione si è riunita ieri pomeriggio in Provincia l’Unità anticrisi, per fare il punto sulla situazione reggiana ed illustrare le priorità dei prossimi mesi, a fronte del persistere di una situazione economica difficile e dello scadere naturale degli ammortizzatori sociali tradizionali, quali la Cassa integrazione straordinaria.
Proprio su questo fronte infatti l’Unità anticrisi aveva concentrato il proprio lavoro dei mesi scorsi, con la sottoscrizione da parte della Provincia di un protocollo, al quale hanno finora aderito 7 istituti di credito per l’anticipazione della Cassa integrazione straordinaria e per la sospensione delle rate dei mutui (Banca popolare dell’Emilia Romagna, Banca Reggiana, Unicredit, Banco San Geminano e San Prospero, Cariparma, Cassa Padana, Banca di Cavola e Sassuolo).
Ora il Protocollo verrà rinnovato, ma con alcuni aggiornamenti resi necessari dall’evolvere della crisi: in particolare è in fase di definizione un meccanismo attraverso il quale garantire l’estensione dell’anticipazione ai Contratti di solidarietà. Inoltre, si sta lavorando al fine di prevedere una rotatività delle risorse, che una volta rientrate dall’Inps potrebbero essere rimesse a disposizione di nuove operazioni da parte delle banche. La presidente della Provincia Sonia Masini nel suo intervento, oltre ad esprimere soddisfazione per il lavoro svolto finora dall’Unità anticrisi ha sottolineato che “si continuerà a lavorare potenziando gli interventi di carattere contingente, volti a tamponare situazioni di emergenza, per cui la Provincia nel proprio bilancio di previsione ha investito 9,5 milioni di euro per il contrasto della crisi economica”.
In particolare rispetto alle esigenze immediate che la crisi pone, la presidente Masini ha delineato alcuni settori in cui verrà potenziato l’intervento, fra questi: “L’agricoltura, perché perdere aziende e posti di lavoro in questo settore significherebbe una perdita di identità del nostro territorio; l’infanzia per cui vediamo tariffe e servizi erogati ancora troppo diversi a distanza di pochi chilometri; la formazione professionale che non deve essere utilizzata solo quando vi è già uno stato di disoccupazione, ma deve essere presa in considerazione da quelle aziende che vogliono riconvertire la propria attività e che necessitano di riqualificare i propri lavoratori; potenziamento del microcredito per l’imprenditoria femminile”.
La presidente Masini è poi passata a considerare il piano degli interventi più strutturali, pensando dunque al dopo-crisi: “Parallelamente dobbiamo mettere in circolo tutte quelle risorse, non solo economiche ma anche culturali, che consentano al sistema-Reggio di risollevarsi dalla crisi e di riqualificarsi in un’ottica di medio-lungo periodo”. A questo proposito la presidente della Provincia ha citato due elementi cruciali: “L’area vasta, per cui la collaborazione fra territori deve riuscire ad essere più strategica, andando oltre i singoli progetti, e il tecnopolo. Quest’ultimo deve poter garantire l’accesso alla conoscenza e all’innovazione tecnologica che deriva dalla ricerca alle piccole e medie-imprese, che da sempre sono linfa vitale del nostro territorio, ma che ovviamente non hanno gli stessi mezzi dei grandi colossi”.
Il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi ha infine detto: “Il punto cruciale delle nostre azioni resta l’obiettivo di non lasciare nessuno a casa senza stipendio da un momento all’altro. E’ evidente che con il passare del tempo e l’aggravarsi della crisi, si pone sempre di più un problema di risorse. Per questo l’auspicio è che vi sia un maggiore coinvolgimento degli istituti di credito, con un’adesione al protocollo che vorremmo fosse più ampia”.
Dell’Unità anticrisi, oltre alla Provincia di Reggio Emilia, fanno parte: i 45 Comuni reggiani, la Camera di commercio, le organizzazioni sindacali, le associazioni imprenditoriali, la Fondazione Manodori.
Nel corso dell’incontro sono inoltre stati presentati i dati aggiornati relativi agli ammortizzatori sociali, agli investimenti di contrasto alla crisi (dalla formazione alla microimprenditoria femminile, dal credito alle imprese al sostegno alle famiglie), i dati relativi alle anticipazioni della cassa integrazione da parte delle banche che hanno aderito al protocollo promosso lo scorso anno dalla Provincia e i risultati di alcuni progetti messi in campo, fra cui anche alcuni specifici interventi a sostegno delle politiche abitative e dell’edilizia residenziale pubblica.