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Aimi (PDL): “Chi di Galli ferisce, di Soragni perisce”

“Chi di Galli ferisce di Soragni perisce”. Questo il commento ironico del Consigliere Regionale del PDL Enrico Aimi alla notizia del passaggio del Sindaco di Finale Raimondo Soragni dal PD all’UDC, dopo che i vertici del partito di Bersani avevano ironizzato sull’uscita di Andrea Galli e di altri due consiglieri comunali di Modena dal PDL.

“Adesso chiedere lumi al PD sull’accaduto sarà come sparare sulla Croce Rossa – ha detto il coordinatore vicario del PDL modenese che ha aggiunto – Sono curioso di assistere al nuovo spettacolo che andrà in scena nel teatrino della politica e che verrà allestito al solo fine di giustificare il “misfatto”, peraltro dopo il torrente in piena di dichiarazioni e un consiglio Comunale a Modena dedicato ai transfughi del PDL. Neanche a farlo apposta – ha sottolineato Aimi – per ironia di una sorte che pare seguire più la legge del contrappasso che quella del caso, la sinistra non perde dei Consiglieri (peraltro, a onor del vero, quelli nostri sono rimasti all’interno dello stesso sistema di alleanze), ma perde un sindaco in un Comune, Finale, sopra i 15.000 abitanti. Che si fa adesso cari compagni?” ha ironizza ancora Aimi “andiamo al voto in quel Comune o facciamo finta di niente? Siete lacerati, divisi, spappolati, come raccontavate essere il PDL , o ” cercherete soluzioni verso equilibri più avanzati”, come dite spesso voi in linguaggio “psicopolitichese”? So solo che dopo la sconfitta di Sassuolo, i ballottaggi di Mirandola e Vignola , quello sfiorato a Modena, la perdita del governo nazionale, la fuga di una buona parte del partito verso altre formazioni, e questa, l’ultima, nell’evocativo comune di Finale, avete poco di cui stare allegri. A proposito – ha rincarato Aimi – sarà anche qui ironia della sorte che un atto di questa vostra commedia politica vada in scena in quel comune. Chissà quale atto sarà? Nomen omen, diceva la saggezza latina: nel nome il destino. Ho l’impressione” ha poi concluso Aimi “che prima che si chiuda il sipario, volino idealmente le torte in faccia, come nella migliore tradizione delle comiche”.
















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