«Per intensificare la lotta al lavoro nero è necessario coordinare meglio i controlli». Lo afferma Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl, intervenendo sui dati diffusi ieri dalla Guardia di Finanza e sulla classifica nazionale del “sommerso” pubblicata dal Sole 24 Ore.
«C’è un solo modo per fronteggiare l’aumento delle irregolarità e la contemporanea diminuzione dei controlli: bisogna – spiega Coscia – studiare e attuare un piano coordinato che, pur a fronte di minori risorse in uomini e mezzi, permetta agli enti ispettivi e alle forze dell’ordine di intervenire in modo più mirato ed efficace. Servirebbe, insomma, una specie di task force specializzata, formata da esperti di Guardia di Finanza, Direzione provinciale del Lavoro, Inail e Inps, capace di mettere in campo forti azioni di contrasto e comminare sanzioni severe, soprattutto verso i recidivi».
Per il sindacalista Cisl, infatti, anche in questo settore si possono mettere in atto migliori sinergie. Lo dimostrano anche i dati dell’attività condotta nel 2009 dalla Direzione provinciale del Lavoro, che pure è riconosciuta tra le più attive d’Italia per la quantità e qualità del lavoro svolto. L’anno scorso la Dpl ha ispezionato 1.476 aziende, scoprendo 4.642 lavoratori irregolari, 565 lavoratori in nero, recuperando contributi evasi per 7,5 milioni di euro ed emanando 101 provvedimenti di sospensione dell’attività.
«Sono numeri che testimoniano la validità dell’azione svolta nel contrasto ma, allo stesso tempo, che confermano l’estensione del fenomeno e la necessità di un più forte coordinamento che aiuti anche a prevenzione – osserva Coscia – Inoltre le ispezioni non si devono limitare alle aziende individuate, ma vanno estese a monte e a valle della produzione. Se non si controlla l’intera filiera, infatti, la catena del “nero” rischia di non interrompersi. Quanto ai lavoratori irregolari, ribadisco che, italiani o stranieri che siano, essi sono le prime vittime del fenomeno e vanno, perciò, – conclude il segretario Cisl – tutelati in ogni sede per aiutarli a uscire da situazioni di ricatto e sfruttamento».