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Cinema: a Modena 8 capolavori ad ingresso gratuito per over 60

Da “Una giornata particolare” a “Il grande Lebowski”, da “Lezioni di piano” a “La finestra di fronte”, da “L’uomo del treno” a “Balene d’agosto”, da “Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure” a “Oltre il giardino”. Sono otto i pomeriggi di cinema ad ingresso gratuito (sempre alle 15.30) per chi ha compiuto 60 anni (4 euro per under 60) in programma dal 20 gennaio al 10 marzo alla Sala Truffaut di Palazzo Santa chiara, in via degli Adelardi 4 (tel. 059 239222).

La rassegna, intitolata “Nitrato d’argento” e promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune e dall’associazione Circuito cinema, inizia il 20 gennaio con “Una giornata particolare” di Ettore Scola, dramma psicologico con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Il 6 maggio 1938, il giorno in cui Hitler arriva a Roma, una casalinga madre di sei figli, cresciuta nel culto del duce, incontra casualmente il suo vicino di casa, un ex-annunciatore radiofonico omosessuale e prossimo al confino. La reciproca diffidenza cede, pian piano, alla comprensione e all’affetto.

Il 27 gennaio viene proiettato “Il grande Lebowski”, divertente e scombiccherata incursione dei fratelli Coen nel noir alla Marlowe. L’ex-hippy Jeffrey Lebowski (Jeff Bridges) viene assunto da un miliardario suo omonimo perché porti a destinazione il riscatto per il rapimento della giovane moglie: ma tra una partita di bowling e un incontro erotico con la figlia (Julianne Moore) del suo datore di lavoro, scoprirà che non è stato rapito nessuno.

La rassegna prosegue il 3 febbraio con “Lezioni di Piano” di Jane Campion, rivisitazione del conflitto romantico tra sensualità, istinto e prescrizioni sociali. Sul finire dell’Ottocento, Ada (Holly Hunter) – con sua figlia Flora (Anna Paquin) e il suo pianoforte – arriva dall’Europa in Nuova Zelanda per sposare un colono (Sam Neill). Muta dall’età di sei anni, la donna sembra attratta solo dalla musica e quando un uomo (Harvey Keitel) recupera il piano che il marito non vuole, Ada comincia un rapporto che da musicale si trasforma in erotico.

Il 10 febbraio è in programma “La finestra di fronte” di Ferzan Özpetek, ritratto di un’infelicità diffusa che pesca nell’insoddisfazione per la vita materiale e per quella sentimentale. Costretta a farsi carico, oltre che del mènage familiare, anche di un marito-bambino, Giovanna (Giovanna Mezzogiorno) si concede qualche fantasia sul piacente inquilino (Raoul Bova) dell’appartamento di fronte: ma a cambiargli la vita sarà l’incontro con un vecchio pasticciere smemorato (Massimo Girotti), che nasconde nel suo passato un doloroso segreto.

La rassegna prosegue il 17 febbraio con “L’uomo del treno” di Patrice Leconte, storia di un’amicizia impossibile al limite dell’esistenza.In una cittadina di provincia, Manesquier (Jean Rochefort), professore di lettere in pensione che deve affrontare un intervento chirurgico, ospita casualmente uno straniero, Milan (Johnny Hallyday), venuto lì per rapinare una banca. Sarà una ventata d’aria nella sua routine, ma anche il delinquente sentirà nostalgia per la vita tranquilla che non ha mai vissuto.

Il 24 febbraio è la volta del delicato “Balene d’agosto” di Lindsay Anderson. Due anziane sorelle (Bette Davis e Lillian Gish) ogni estate vanno nel Maine, dove da piccole ammiravano le balene d’agosto: ricordi, gelosie, abitudini, rancori e commovente voglia di (sopravvivere. Uno splendido trio di vecchie glorie (c’è anche Vincent Price) per un film lontano dalle corde del provocatorio regista.

Il 3 marzo si proietta “Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure” di Akira Kurosawa, film sull’amicizia e sul rapporto dell’uomo con la natura. Nel 1902, un ufficiale russo (Jurij Solomin) che deve fare dei rilievi topografici nella taiga siberiana incontra un cacciatore solitario, Dersu Uzala (Maksím Munzuk). Si salvano reciprocamente la vita, e diventano amicissimi, malgrado le differenze.

La rassegna si conclude il 10 marzo con “Oltre il giardino” di Hal Ashby, ironica e pungente satira della società statunitense, soggiogata e istupidita dalla televisione. Il giardiniere Chance (Peter Sellers) timido e analfabeta viene a contatto con la high-class americana, che scambia la sua ingenuità per intelligenza e i suoi silenzi per saggezza. Così viene osannato come genio della finanza e della politica.

Under 35, biglietti a 2 euro per Fim d’autore

Nove appuntamenti con il grande cinema con biglietti che costano solo 2 euro per i giovani al di sotto dei 35 anni. E’ ciò che propone, dal 22 gennaio al 12 marzo, la rassegna “Flashbacks, omaggi d’autore”, promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Modena e dall’associazione Circuito cinema e in programma alla Sala Truffaut di Palazzo Santa chiara, in via degli Adelardi 4 (tel. 059 239222, www.circuitocinema.mo.it).

La rassegna inizia il 22 gennaio alle 17.30 e alle 21.15 con “Fino all’ultimo respiro” di Jean-Luc Godard, film-bandiera della Nouvelle Vague. E’ la storia della breve e burrascosa storia d’amore, a Parigi, tra l’omicida di un poliziotto (Jean-Paul Belmondo) e una studentessa americana (Jean Seberg), prima che lei si stufi e lo denunci. Il film-bandiera della Nouvelle Vague, il manifesto del cinema che piaceva ai giovani redattori dei “Cahiers du Cinéma”:

Il 28 gennaio alle 21.15 si prosegue con “Radio On” di Chris Petit, road movie minimalista su una frattura generazionale e culturale. Un uomo (David Beames) va a Bristol per indagare sul suicidio del fratello e in viaggio incontra un disertore scozzese, una tedesca (Lisa Kreuzer) cui il marito ha sottratto la bambina, un benzinaio (Sting) fan di Eddie Cochrane.

La rassegna prosegue il 29 gennaio alle 17.30 e alle 21.15 con “Bella di giorno” di Luis Buñuel. A Parigi la borghese Séverine (Catherine Deneuve) non si concede al marito Pierre (Jean Sorel) e respinge le proposte dell’amico Husson (Michel Piccoli); quasi per curiosità, inizia a prostituirsi nella casa di appuntamenti clandestina di madame Anaïs, concedendosi a bizzarri clienti, finché il gangster Marcel (Pierre Clémenti) si innamora di lei e Husson scopre la sua occupazione pomeridiana.

Il 5 febbraio alle 17.30 e alle 21.15 viene proiettato “La mia droga si chiama Julie” di François Truffaut. Louis Mahé (Jean-Paul Belmondo), proprietario di piantagioni a Réunion, sposa una donna (Catherine Deneuve) conosciuta per corrispondenza: quando lei scappa coi soldi, Louis scopre un orribile raggiro. La ritrova ad Antibes, ma cade di nuovo vittima del suo fascino, e si macchia di omicidio. Feuilleton con ironia, melodramma intinto di humour nero.

La rassegna prosegue il 12 febbraio alle 17.30 e alle 21.15 con “Jericho Mile” di Michael Mann. In un carcere dominato da corruzione e contrasti razziali, un omicida condannato all’ergastolo, Murphy (Peter Strauss), si allena nella corsa e conquista il record di velocità sui 1500 metri.

Il 19 febbraio alle 17.30 e alle 21.15 si proietta “La legge del desiderio” di Pedro Almodovar. Un famoso regista gay (Eusebio Poncela), legato da un rapporto quasi osmotico con la sorella Tina (Carmen Maura) e infelicemente innamorato di Juan (Miguel Molina), ha una breve ma intensa relazione con un possessivo andaluso (Antonio Banderas), impossibile oggetto del desiderio di Tina e talmente geloso da uccidere Juan.

Il 26 febbraio alle 17.30 e alle 21.15 è la volta di “L’enigma di Kaspar Hauser” di Werner Herzog. Nel 1824 un giovane inerme e incapace di parlare (Bruno S.), dopo anni di segregazione, viene abbandonato in una piazza di Norimberga. Dopo essere stato esibito come un fenomeno da baraccone, Kaspar viene adottato da un medico, e compie notevoli progressi, mostrando uno spirito sensibile e incline al fantasticare. Ma viene ucciso, forse, dallo stesso uomo che l’aveva liberato.

Il 5 marzo alle 17.30 e alle 21.15 si prosegue con “Il processo” di Orson Welles. L’impiegato Joseph K. (Anthony Perkins) è chiamato dagli emissari di un potere misterioso a difendersi da un’oscura accusa: dapprima sbeffeggia il fantomatico tribunale davanti a cui compare, e nega di avere bisogno dei servigi di un avvocato. Ma poco per volta si cala nel ruolo della vittima e accetterà la condanna a morte.

La rassegna si conclude il 12 marzo alle 17.30 e alle 21.15 con “Smithereens” di Susan Seidelman (versione originale con sottotitoli italiani). Wren (Susan Berman), diciannovenne nata dalla parte sbagliata del fiume Hudson, viene a Manhattan con una gran voglia di dare un morso alla Grande Mela. Dotata di un certo talento per l’autopromozione, gioca al pavone con il suo brillante piumaggio punk e sogna fama e fortuna nel mondo del rock’n’roll mentre vagabonda tra i mangiatori di loto del Lower East Side.

















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