Domani, martedì 19 gennaio 2010 alle ore 21, all’interno della stagione di prosa 2009-2010 ideata dalla Corte Ospitale, secondo appuntamento della triologia degli spettacoli di Giuliana Musso, artista prodotta e distribuita dalla Corte Ospitale: sul palcoscenico del Teatro Herberia è in scena Sexmachine, di e con Giuliana Musso, e con Gianluigi Meggiorin, regia di Massimo Somaglino.
Sexmachine ci parla di sesso e potere: nella grande macchina del sesso ci siamo tutti, basta sapersi riconoscere, basta ammettere di essere inclusi. Eccoci a pensare che una donna che vende il proprio corpo non è normale, o è una pazza o è una poveretta: mentre il maschio ha degli istinti da sfogare, è normale, ha dei bisogni fisici da soddisfare, è la sua natura in fondo. Lui è pulito: paga. Lei è sporca: guadagna. Lui si vanta con gli amici. Lei vive nell’ombra. Se beccati: lui prende una multa, lei va in galera.
Sexmachine è la macchina delle libertà. Perché grazie a Dio oggi lo possiamo fare dove, come e con chi vogliamo. Ma più liberi siamo e più andiamo a farlo di nascosto, con donne che non conosciamo e che talvolta libere non sono. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono ogni giorno più di 25.000. Quasi 10 milioni di rapporti all’anno esprimono in modo chiaro ed inequivocabile un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare.
Sexmachine ovvero del bisogno di ricerca di sesso altro. Andare a puttane non è una malattia. Devono parlare gli uomini: abbiamo bisogno di sapere del loro grande amore per le prostitute e del loro simultaneo disprezzo per queste donne. Mentre il mercato si espande e la domanda di sesso mercenario cresce, crescono gli abusi, i crimini, e si concretizza, sotto forma di leggi dello Stato, la voglia di ridurre la libertà delle donne e di limitare il loro diritto ad esercitare con dignità e sicurezza il loro mestiere.
La prostituta e i suoi clienti sono i soggetti del più grande paradosso dei nostri tempi.
Di tutto questo parla lo spettacolo: un’attrice ed un musicista in scena danno voce ed anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità multiforme e complicata.
Sono quattro uomini e due donne: Dino, pensionato; Vittorio, agente di commercio; Monica, mamma di Cristian; Silvana, prostituta; Igor, ventenne addetto all’assemblaggio; Sandro, piccolo imprenditore. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento.
La musica, sostegno e contrappunto al lavoro sui personaggi, accompagna la composizione drammaturgica. A ciascun carattere corrisponde un tappeto musicale che non è un semplice commento bensì l’eco dell’identità e dell’energia del personaggio. Pertanto anche le canzoni, tutte originali, concorrono alla drammaturgia dello spettacolo, approfondiscono l’emotività dei personaggi e la rafforzano nella memoria dello spettatore.
Biglietteria: ingresso da 8 € a 14 €