“Desidero esprimere la mia più totale solidarietà agli agenti della Polizia Municipale di Modena rimasti feriti, nella giornata di venerdì, in due distinti episodi durante l’inseguimento di malviventi extracomunitari; fortunatamente e per puro caso, senza gravi conseguenze”. Sono le parole del coordinatore vicario del PDL modenese Enrico Aimi che, venuto a conoscenza di questi gravi episodi, ha voluto esprimere “la sua totale vicinanza a chi, assolvendo con professionalità e profondo senso del dovere al proprio ruolo di tutore dell’ordine, ancora una volta, ahimè, ha messo a repentaglio la propria incolumità”.
“Guarda caso – ha poi sottolineato non senza una vena polemica – ancora una volta i protagonisti di questi episodi di criminalità, sono extracomunitari. Mentre c’è chi nella solita sinistra massimalista continua a predicare che Modena è una città sicura, e lo fa evidentemente con lo sguardo rivolto verso Marte – ha rincarato Aimi – il bollettino del crimine della nostra città continua a riempirsi di episodi. La politica dello struzzo deve avere termine una volta per tutte – ha tuonato l’esponente del partito di Berlusconi – non si può infatti continuare a raccontare la favoletta, inzuppata in salsa buonista, che a Modena i reati sono in calo e che quello dell’immigrazione ad oltranza non è un problema. Basti guardare la reazione selvaggia che questi “gentiluomini” hanno avuto con le due vigilasse violentemente scaraventate a terra e con l’altro agente finito all’ospedale. Certo – ha poi ironizzato – adesso ci sarà chi puntualmente si concentrerà sulle “parole pesanti” usate dal quel cattivone di Aimi ai danni di questi “immigrati poverini”, perché da queste parti lo strabismo della sinistra funziona proprio così: saltare a piedi pari il vero problema, cercando di concentrare inutili sforzi sulle parole che, in quanto espressione della verità, fanno male. Soprattutto a chi è convinto che il problema della criminalità possa risolversi esclusivamente con buffetti e compassionevoli sguardi da cerbiatto nei confronti delle vittime di turno”.
