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Consiglio comunale Carpi: un ricordo di Saetti, la vertenza Sicar e il racket dell’elemosina

Nel corso del Consiglio comunale di ieri, giovedì 14 gennaio, il Sindaco Enrico Campedelli ha letto in aula la Relazione al Bilancio preventivo 2010 e al Piano degli Investimenti 2010-2012: il dibattito su questo tema è previsto per giovedì prossimo, 21 gennaio.

Il Presidente del Consiglio Giovanni Taurasi dal canto suo ha ricordato la figura di Oliviero Saetti, spentosi pochi giorni prima di Natale. “Fece parte del primo civico consesso nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale e poi venne eletto nei successivi quattro mandati, rimanendo in Consiglio dal 1945 al 1964. Era l’ultimo rappresentante vivente del primo Consiglio democratico del dopoguerra – ha detto Taurasi – e ci pare doveroso ricordarlo in questa sede, alla presenza anche dei famigliari. Vogliamo celebrare la sua memoria e con lui ricordare, nel momento in cui scompare l’ultimo testimone, un’intera generazione di donne e uomini che hanno posto le basi della nostra democrazia”. Un minuto di silenzio e un applauso hanno salutato queste ultime parole di Taurasi.

Il Presidente del Consiglio ha poi letto una comunicazione relativa alla vertenza Sicar, sottoscritta dalla Conferenza dei capigruppo e da Taurasi stesso. Il documento, ricordando come l’impresa carpigiana che produce macchine per la lavorazione del legno abbia inviato pochi giorni fa una lettera in cui formalizza la procedura di messa in mobilità di 42 lavoratori su 66, “motivando la proprietà questa decisione con la scelta di trasferire le attività produttive e parte dei servizi a Villabartolomea (Vr)”, esprime preoccupazione per la crisi di questa azienda storica, solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici dello stabilimento e auspica “la ripresa del dialogo sindacale e l’avvio di una fase di concertazione per individuare soluzioni che non comportino la cancellazione della fabbrica, definendo un piano di rientro in riferimento a tutte le retribuzioni e le spettanze dovute e ancora non percepite dalle maestranze”.

Passando poi alle interrogazioni discusse in aula anticipiamo infine in questa nota stampa il botta e risposta tra la consigliera Pd Stefania Gasparini e il Vicesindaco e assessore alla Sicurezza Lorena Borsari sul racket dell’elemosina e della raccolta fondi. “Vista la presenza costante di persone atte a richiedere l’elemosina o a proporre fantomatiche raccolte fondi o di firme in alcune zone cruciali della città (ospedale, supermercati,…); viste le modalità di richiesta che sempre più spesso – si legge nell’interrogazione – sono effettuate prendendo di sorpresa le persone, in particolar modo le donne sole intente nelle loro attività quotidiane, ed insistendo nel chiedere ‘una firma’ o ‘un contributo’ oppure rendendosi disponibili ad aiutare nella spesa e nel parcheggio in cambio di denaro, minacciando le persone che non lo corrispondono si chiede con quali mezzi queste attività siano contrastate, e se l’amministrazione sia a conoscenza di eventuali forme di criminalità organizzata che si celano dietro a questi accadimenti”. Borsari ha replicato che la legge italiana non vieta la richiesta dell’elemosina ma solo l’accattonaggio e solo se eseguito utilizzando minori o impiegando animali. “Nei casi si tratti di elemosina molesta è diritto del cittadino attivare le forze dell’ordine: in alcuni comuni il Sindaco ha fatto un’ordinanza specifica sul divieto di elemosina molesta con immediata sanzione ed allontanamento. Eventualmente – ha detto – si può valutare nell’aggiornamento prossimo del Regolamento di Polizia urbana. A Carpi in centro storico o in zona ospedale si svolgono attività di raccolta firme o fondi che, fino ad oggi, sono risultate regolarmente effettuate ed autorizzate. La Polizia municipale ha provveduto nel tempo e continuerà con azioni di controllo, allontanamento e repressione dei fenomeni quali parcheggiatori abusivi oltre che l’attivazione di servizi specifici tesi al contrasto, anche in borghese. Il ‘pacchetto sicurezza’ del Governo ha recentemente alzato tale sanzione a 790 euro ed il sequestro delle somme incassate. Ci risultano casi di supermercati che tollerano tali presenze con spirito di carità, altri che invece ci allertano. I lavavetri invece non sono vietati dalla legge nazionale né la loro attività è sanzionata, a meno che non intralcino il traffico. Se tali attività abusive – ha concluso Borsari – celino o meno forme criminose non è un dato accertato fino ad oggi dalla Polizia municipale ma presumibile, dato che la Pm non ha, per mansioni, limitata territorialità e competenza, attribuzione di legge per svolgere indagini”. La consigliera Gasparini si è detta soddisfatta della risposta.

















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