“La Regione Emilia Romagna, con in testa Vasco Errani, si sta facendo portabandiera a livello nazionale di quel relativismo assoluto che si è manifestato alla fine della precedente legislatura con l’esclusione delle radici cristiane dallo statuto e oggi con l’esplicito riconoscimento dei DICO. Il Governatore si candida così, con in tasca questi biglietti da visita, per il terzo mandato nella speranza di intercettare anche l’elettorato moderato e cattolico. Sbagli che dovranno pur produrre una qualche riflessione tra quelle fila perché, è proprio il caso di sintetizzare: “Errani” humanum est, perseverare…”.
Ad affermarlo il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi che aggiunge: “Era intuitivo, già 5 anni fa, che la cancellazione dallo Statuto delle radici cristiane avrebbe portato a questa e a ben altre conseguenze sui temi della vita e della famiglia. Già allora un voto contrario e solitario, il mio, che ricevette almeno il plauso unanime del mondo cattolico. Oggi – ha spiegato ancora il coordinatore vicario del Pdl modenese – la coerenza in quella battaglia sta portando i suoi risultati e sono certo che l’elettorato moderato e cattolico saprà riconoscere, in una battaglia di verità, la coerenza ideale e valoriale. Il rischio per il PD – ha sottolineato Aimi – è quello di trasformarsi in un grande partito radicale di massa, incapace di dare ascolto al suo interno alle voci di coloro i quali chiedono maggior rispetto per i temi sensibili e che rimangono ammutoliti da un confronto solo apparente, fondato non sulla forza dei valori, ma su quella del pallottoliere. Anche la banalità del male – ha concluso Aimi – si nasconde spesso dietro la legge fredda e matematica dei numeri. Il PDL deve riprendere una battaglia culturale coerente con la tradizione più autentica del suo popolo, nella quale affonda le sue profonde radici: quella cristiana”.