Il problema dello sgombero forzato del Centro Sociale Autogestito “Fassbinder” non è formale ma politicamente sostanziale. I Socialisti sono intervenuti al riguardo con l’invito all’Amministrazione ed ai “ragazzi” ad un confronto, partendo dal concetto di “autogestione” e su come a Sassuolo uno spazio “autogestito” potesse avere diritto di esistere.
Dalla lettura della nota stampa, emessa dall’Amministrazione, hanno partecipato allo sgombero di una struttura “vuota” ben 50 operatori delle varie forze dell’ordine di cui 20 agenti del reparto mobile di Bologna. Apprezziamo la prudenza, ma scomodare un reparto mobile per quattro ragazzotti, tra l’altro pacifici, bastavano gli addetti alla Polizia Municipale, secondo noi.
Sono stati smentiti coloro che davano la struttura per occupata a “tempo pieno” da nullafacenti, drogati, clandestini ecc.
Non riusciamo a capire le affermazioni dell’Assessore alla cultura Cuoghi che liquida la cosa con una frase lapidaria, dimenticando che un rappresentante di tutta la città “dovrebbe” misurarsi con tutti, compreso i fautori di una cultura autogestita o alternativa.
Come non capiamo l’affermazione del Vice Sindaco ”pensiamo di aver chiuso un immobile che rappresentava il degrado culturale di Sassuolo”, sempre da parte nostra ci aspettavamo un pochino di pazienza e tolleranza in più anche perché, siamo convinti che, sempre il V.Sindaco, non ha mai apprezzato il “MINCULPOP”. Come possiamo capire le pressioni su di esso da parte di famiglie adiacenti il centro sociale.
I Socialisti avevamo indicato la strada dei Centri Sociali Autogestiti “ Kalinka” di Carpi e di “Libera” di Modena, sia all’Amministrazione che ai ragazzi del Fassbinder, per misurarsi su tali basi e superando preconcetti ideologici.
Al riguardo sarebbe giusto conoscere anche il parere dell’Assessore alle politiche giovanili Avv.Nocetti, principalmente sulla pratica dell’autogestione.
Ricordiamo, parere, piu’ volte richiesto e mai pervenuto, non a noi, ma alla cittadinanza.
Come è richiesto il parere ed un sollecito intervento dell’altro, circa,50% delle forze politiche attualmente all’opposizione e visto che non siamo rappresentati nel Consiglio Comunale sarebbe utile chiedere all’Amministrazione, per poi partecipare i cittadini di viale Giordano e dintorni, la destinazione della struttura sgomberata.
Al Consigliere Regionale Avv.AIMI, che legittimamente interviene, ci permettiamo ricordare che il Sig.Sindaco di Sassuolo, con questo esempio chiaro e forte ha adottato una soluzione politica-amministrativa, muscolare che mal si addice a chi dovrebbe ricercare soluzioni anche per minoranze scomode. Chi proviene da esperienza e militanza politica, all’epoca relegata ai margini, dovrebbe capirlo. Ricordi l’Avv.Aimi che proprio i Socialisti sassolesi invitarono, negli anni 70, al loro congresso i rappresentati politici dell’allora MSI, attirandosi una camionata di critiche, ma andarono avanti lo stesso!
Partito Socialista Sassuolo