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Confesercenti Vignola, Lapam, Cna ai comuni dell’Unione Terre dei Castelli

La crisi economica non è certo finita, ma al contrario, sarà proprio il 2010 l’anno in cui con ogni probabilità i suoi effetti saranno più pesanti soprattutto per ciò che riguarda la disoccupazione. Ciò implica la necessità di dare la massima attenzione alle conseguenze sociali della recessione, che non impatta solo sui lavoratori dipendenti, ma anche sui tanti imprenditori della nostra provincia che non possono contare su alcun ammortizzatore sociale. I bilanci che i Comuni stanno predisponendo per il prossimo anno devono, quindi, tenere conto di questa situazione.

Anche le singole amministrazioni, infatti, secondo CNA, CONFESERCENTI e LAPAM hanno margini di manovra in questa direzione, a cominciare dal blocco di tasse e tariffe di competenza locale. Incrementi, anche contenuti, non sono, infatti, attualmente sopportabili. E’ il caso della tariffa rifiuti, già oggi applicata in più di un’occasione in modo disomogeneo e poco equo: 23 comuni applicano la cosiddetta Tia, mentre 24 mantengono ancora la tassa. Ciò non consente l’applicazione di una tariffa d’ambito e non rende trasparente il costo del servizio. Secondo le Associazioni, gli enti locali in quanto azionisti delle multi utilities, devono assumersi l’impegno di operare verso un contenimento delle spese gestionali per una conseguente riduzione dei costi di fornitura a carico di imprese e famiglie.

Fondamentale per la tenuta del sistema sociale è il sostegno alle imprese, che continuano a trovarsi di fronte a grossi problemi finanziari. Una considerazione che giustifica la rivendicazione dell’erogazione di nuovi fondi, e una loro migliore fruibilità, a favore dei Consorzi Fidi, uno dei pochi strumenti finanziari utili alle Pmi. Da questo punto di vista, per tentare di arginare, contribuire a fronteggiare i problemi di liquidità, la proposta è quella della costituzione di un fondo provinciale dove convogliare i singoli stanziamenti per uniformare le diverse modalità di intervento. In quest’ambito è il caso di ricordare la necessità di riduzione dei tempi di pagamento alle aziende fornitrici di beni e servizi per enti ed aziende pubbliche. Un ruolo importante a tal proposito potrebbe svolgerlo l’Unione Terre dei Castelli semplificando ed unificando i regolamenti, dando anche vita ad un coordinamento per tutte le attività rivolte alle imprese, al commercio e al turismo.

C’è un altro intervento possibile richiamato da Cna, Confesercenti e Lapam: la sburocratizzazione. Si tratta di un azione che non costa nulla ma che determinerebbe un risparmio notevole per famiglie ed imprese, per le quali la rigidità dei rapporti con la Pubblica Amministrazione rappresenta un costo diretto. Le Associazioni ribadiscono poi, che gli investimenti pubblici rappresentano un importante volano per la ripresa economica, per questo si chiede ai soggetti pubblici ed enti locali di sostenere la spesa per investimenti. Si richiede, quindi, l’adozione in tutti i comuni del protocollo provinciale sugli appalti pubblici. Inoltre, per la massimizzazione dell’efficienza delle macchine comunali, sembra giunto il momento di spingere sulla leva della sussidiarietà, limitando l’attività dei comuni per quanto possibile al governo dei servizi, più che alla loro diretta gestione.

Altra questione importante per L’Unione Terre dei Castelli è l’aumento dell’organico della Polizia Municipale per rafforzare il corpo unico, oltre a continuare con il lavoro di coordinamento con le forze dell’ordine presenti sul territorio. Non si può tralasciare di sottolineare l’importanza della difesa di sicurezza e legalità, condizioni necessarie per la vivibilità del territorio ed il libero esercizio della libertà d’impresa. Per ciò che riguarda specificatamente l’ambito commerciale, Cna, Confesercenti e Lapam ribadiscono la necessità di ritenere esaurita l’espansione della rete distributiva in tutti i comuni modenesi.

Queste sono solo alcune proposte formulate alle singole amministrazioni locali.

CNA, CONFESERCENTI e LAPAM-LICOM sottolineano una volta di più l’importanza di affrontare le crescenti criticità con un approccio globale che non sottovaluti il ruolo fondamentale, anche da un punto di vista sociale, delle piccole e medie imprese.

















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