Nel 2009 le centraline hanno rilevato un altro forte miglioramento della qualità dell’aria di Bologna e provincia. La centralina più critica di Bologna, quella di Porta San Felice, ha rilevato 50 giornate di sforamento della soglia di 50 microgrammi/mc di PM10 lungo l’intero arco dell’anno: nel 2008 ne aveva rilevate 68, mentre negli anni precedenti gli sforamenti erano sempre stati più di 100.
Il dato è estremamente positivo anche nel confronto con le altre città della regione: tutte con sforamenti superiori quelle della parte occidentale (tra i 60 e gli 80 giorni), migliori solo quelle della parte orientale che beneficiano però della vicinanza al mare. Nelle principali città delle altre regioni padane, il numero di sforamenti 2009 si è per lo più concentrato nella fascia tra gli 80 e i 90 giorni. Anche la media annuale si conferma, per il secondo anno consecutivo, inferiore alla soglia dei 40 microgrammi/mc prescritta dalla normativa europea. La media, dal punto di vista scientifico, è certamente ben più rappresentativa del numero degli sforamenti, in quanto misura della reale quantità di polveri disperse nell’aria.
“E’ un altro bel passo avanti – ha dichiarato l’assessore provinciale all’Ambiente Emanuele Burgin – che conferma e consolida il miglioramento già rilevato l’anno precedente. I fattori che lo hanno determinato sono molteplici, e fra essi sicuramente ci sono le nostre iniziative per la qualità dell’aria, fra cui gli incentivi per la conversione dei veicoli, le limitazioni selettive al traffico dei veicoli più inquinanti, le campagne per il controllo degli impianti termici, le autorizzazioni anche più restrittive del dettato di legge per le emissioni industriali. I numeri di dicono che siamo sulla strada giusta, anche se non dobbiamo mai dimenticare che quello delle polveri è un problema complesso e territorialmente esteso, che si può risolvere solo con un insieme di azioni e di politiche”.
Dal 7 gennaio comincia la seconda fase dell’applicazione dell’accordo regionale per la Qualità dell’Aria. L’aspetto più rilevante è come sempre l’introduzione dei blocchi del traffico del giovedì, che fino al 31 marzo vedrà coinvolti cinque Comuni della nostra provincia: Bologna, San Lazzaro, Imola, Castel San Pietro e Dozza.