Vorrei invitare i parlamentari reggiani del PD ad analizzare la finanziaria regionale 2010 che ci tocca più da vicino di quella nazionale. Concordo con loro solo in un punto: va rivista la quota media di altitudine delle nuove comunità montane.
Calderoli e la Lega dovranno rivedere questo punto e ridurre l’altitudine media ad esempio a 500 metri sul livello del mare. Ma non si può fare nemmeno come fa l’Emilia-Romagna che con la legge sulla montagna finanzia strade nel comune di Forlimpopoli a 128 mt. su livello del mare.
La finanziaria regionale riguarda direttamente i cittadini, il loro portafoglio e i loro interessi, sono oltre 14.1 miliardi di euro pubblici che dovrebbero essere spesi nel modo migliore possibile a favore di tutti e non per questioni politiche.
Premetto che se le cose in E-R non vanno così male, il merito è soprattutto della laboriosità dei cittadini e non certo della politica del centro-sinistra che tanti disastri ha creato in questi ultimi anni, e continua a creare con un preoccupante crescendo. La politica può fare di più e meglio e non aspettare che le cose cadano dal cielo. Non si risolvono i problemi con finanziarie elettorali ed opuscoletti patinati inviati alle famiglie per anticipare le elezioni del prossimo marzo, anzi in tal modo si acuiscono perché si creano aspettative che non rispondono alla realtà.
Nella legge finanziaria regionale, bilancio di previsione esercizio finanziario 2010, il solito ritornello del calo dei finanziamenti statali, e l’auto-elogio della regione Emilia-Romagna (identico a quello che fa DELRIO per la città di Reggio) capace, nonostante i tagli governativi di mantenere un’alta qualità dei servizi, è ormai trito e ritrito. Ogni volta che leggo la relazione sulla previsione del bilancio regionale o comunale, ricorre la solita filastrocca di una regione o di un comune virtuoso nonostante il governo cattivo se di centro-destra, buono ma limitato se di centro-sinistra.
E’ vero esattamente il contrario, mentre il governo Berlusconi ha tagliato gli sprechi, tanto che esponenti di centro-sinistra si sono pubblicamente lamentati, perché loro vivono con gli sprechi e le spese inutili; la nostra regione continua a spendere e spandere senza badarci e con investimenti spesso sbagliati.
La sinistra finanzia massicciamente anche coop rosse decotte come Terremerse guidata dal fratello del Presidente della Regione, una coop rossa da tempo in gravi difficoltà economiche. Soldi dei cittadini spesi male, molto male perché dare soldi ad aziende decotte è come buttarli dalla finestra. Non è sussidiarietà, anzi il contrario. Non si premiano gli incapaci, ma i meritevoli.
La sinistra con la finanziaria regionale ha sprecato soldi, per favorire unioni diverse dalla famiglia. In tal modo, innanzi tutto ha discriminato la famiglia autentica che è la società naturale deputata alla continuazione della vita. La disgregazione della famiglia non sarà indolore per nessuno, nemmeno per chi la auspica senza capirne le nefaste conseguenze.
Nella nostra regione abbiamo una notevole quantità di barriere architettoniche da eliminare. Chi è costretto a disabilità gravi, si trova quotidianamente costretto a superare ostacoli difficilissimi che si capiscono solo se si va a passeggio con queste persone.
Sono stati buttati soldi per distruggere la famiglia, ma neanche un Euro per eliminare le barriere.
Altro grave neo della finanziaria regionale, riguarda i cosiddetti progetti di filiera, che stanno danneggiando in modo irreparabile la nostra agricoltura fondata principalmente sulla conduzione famigliare.
Non si può costringere aziende sane ad affiliarsi a grosse aziende o coop per poter accedere ai finanziamenti. Le aziende che vogliono aderire al progetto di filiera sono obbligate a pagare quote associative e a sottostare a gravose condizioni come il conferimento di latte e carne a prezzi irrisori e l’obbligo di acquistare i mangimi dalle aziende capo filiera. Questa non è democrazia, anzi il contrario.
Non dimentichiamoci poi che dal 2010, unica in Italia, l’E-R non concederà più finanziamenti alle imprese private del settore artigiano e imprenditoriale, che sono il motore dell’economia regionale, in altre parole la famosa legge Sabattini che tanto è servita agli artigiani e alle piccole imprese verrà mandata in pensione a favore dei consorzi fidi.
Si parla tanto di mutui alle imprese, ma nella ns. regione, le banche sono agli ultimi posti della classifica nazionale per la cessione di finanziamenti alle imprese. Insomma alle belle parole non corrispondono i fatti.
I cittadini dell’Emilia-Romagna pagano mediamente più tasse rispetto a quelli del Veneto e della Lombardia e non hanno servizi migliori, anzi in alcuni casi inferiori rispetto alle regioni dle nord.
Nel 2007-2008 e 2009 la sinistra ha incamerato oltre 1 miliardo in più di euro di tasse dai contribuenti emiliano-romagnoli, è aumentata l’addizionale regionale, l’Irap e una parte dei bolli auto, non stiamo parlando di noccioline ma di cifre importanti.
Invito quindi i parlamentari reggiani a guardare la trave nel loro occhio prima della pagliuzza nell’occhio del fratello.
(Fabio Filippi)