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A.C. Modena: moto e scooter sempre più protagonisti del traffico in città

La necessità di evitare ingorghi, nel traffico cittadino, e di trovare un parcheggio, possibilmente gratuito per le soste, fa sì che la mobilità urbana abbia un nuovo “protagonista”, specialmente nelle grandi città e in quelle favorite da particolari condizioni climatiche: il trasporto utilizzando scooter e motociclette.

Una metamorfosi che si ribalta inevitabilmente sulla sicurezza stradale.

“Ricordo che il 47% dei feriti e il 44% dei decessi nella viabilità urbana è tra questi utenti.- accenna l’ing. Orlandi presidente dell’A.C. Modena- Il passaggio dall’uso dell’auto a quello delle due ruote, avviene senza uno specifico percorso formativo. Ne consegue la mancata conoscenza delle tecniche di guida sicura e anche una scarsa cultura nella prevenzione. L’A.C. Modena da tempo si è dotato di simulatori di guida che ha messo e mette a disposizione dei giovani e degli alunni delle scuole per aumentare il concetto della sicurezza. L’uso del simulatore è basilare, dopo anni di guida al volante dell’auto, anche per coloro che decidono di salire sulle due ruote e diventare “motociclisti.”

Una problematica, nella sicurezza, a 360°.

“Il deficit formativo, nei conducenti di veicoli a due ruote, da una parte, coinvolge i giovani. Da tempo auspichiamo l’istituzione della prova pratica per il rilascio del patentino, come previsto nell’atteso Testo Unificato sulla sicurezza stradale. Dall’altra, per tutti coloro che passano alle due ruote: l’obbligo di frequentare un corso di guida sicura entro tre anni dal conseguimento della patente.”

“Risolto” il problema dei protagonisti, i guidatori, dagli stessi viene un monito per contribuire ad un innalzamento dello standard di sicurezza.

“La nostra indagine – conclude Orlandi- evidenzia le cattive abitudini di guida nel traffico motociclistico: l’87,7% aggira i veicoli fermi, l’82,7% zigzaga tra le auto in movimento, il 78% invade la corsia opposta. Tra questi latita anche l’osservanza della segnaletica. I motociclisti, giustamente e peraltro, richiedono l’ammodernamento delle infrastrutture: le buche sono un fattore di rischio per il 95% degli utenti, seguite dai tombini (84%) e dal comportamento scorretto degli altri conducenti (63%)”.

















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