L’uscita dal PdL dei Consiglieri Comunali di Modena dispiace enormemente, anche dal lato personale, perché interrompe un percorso politico comune con amici stimati ed impegnati. Questo fatto, se si vuole analizzare senza infingimenti la situazione del centro-destra modenese, rappresenta l’emergere della preoccupante situazione di malessere che grava sul Partito a Modena.
Avevamo già denunciato, in tempi non sospetti, tale problematica, sottolineando l’esigenza che la Dirigenza provinciale del PdL affrontasse senza indugio e con spirito unitario il discorso del coordinamento politico dell’autonoma attività dei Gruppi Consiliari, la stretta collaborazione con i dirigenti periferici, il radicamento del nostro movimento sul territorio.
Ritenere che quanto avvenuto sia frutto delle sole tensioni del Gruppo Consiliare di Modena, è politicamente sbagliato: è soprattutto la presenza e l’attività del PdL sull’intero territorio provinciale che deve essere affrontata e rivista.
Credendo nel progetto del PdL ci sentiamo impegnati a realizzare tale disegno anche nella nostra realtà: ancora una volta ci mettiamo a disposizione, invitando i Coordinatori provinciali ad una urgente ed approfondita riflessione sull’odierna situazione e sulle sue implicazioni, coinvolgendo tutte le sensibilità interne al PdL modenese in un dialogo aperto, costruttivo, inclusivo.
Per quanto riguarda il PD che oggi parla della sua capacità di aggregazione, vorrei ricordare che alle ultime elezioni ha rischiato di andare al ballottaggio un po’ ovunque in Emilia. Che a livello nazionale continuano a staccarsi pezzi, e che il PDL è in crescita, contrariamente a quanto accade di solito a chi è al governo. Quindi a Boschini e Bonaccini suggerirei di occuparsi delle difficoltà di casa loro, che sono tante, e di tutt’altra dimensione.
(Avv. Gian Paolo Lenzini, Vice coordinatore regionale – PDL)