Il segretario regionale dei Democratici, Stefano Bonaccini, commenta il “terremoto” che ridisegna la mappa del centrodestra in Consiglio comunale a Modena.
«I fatti parlano chiaro. A Modena, mentre il Partito democratico aggrega altre forze politiche riformiste – socialiste e di sinistra – il Pdl perde pezzi a destra e a manca. Se è vero quanto anticipato dalla stampa, siamo di fronte a un terremoto che ridisegna la mappa del centrodestra in Consiglio comunale. Il Pdl perde in un colpo solo tre consiglieri, uno verso il sud di Lombardo, due verso il nord della Lega. In questo modo il Partito delle libertà diventa il Partito del “Liberi tutti”: nonostante abbia preso alle amministrative più del doppio dei voti della Lega si ritrova, a Modena, con 5 consiglieri, uno meno del Carroccio. Una novità clamorosa che mette in evidenza due cose: a) il peso crescente della Lega e della sua politica estremista, in barba a quanti, nel centrodestra, dichiarano di rappresentare l’opinione pubblica moderata; b) le crescenti difficoltà del centrodestra, sia a livello locale che nazionale, a tenere insieme le diverse anime della coalizione. Non siamo soliti occuparci dei litigi in casa altrui ma quanto sta accadendo a Modena ci riguarda tutti ed è evidentemente il sintomo di una crisi più grande che investe direttamente la leadership di Berlusconi. Il Paese avrebbe bisogno di stabilità e di certezze. Invece il centrodestra, sempre più spaccato al suo interno, non è in grado di offrire certezze nemmeno ai suoi elettori, a Modena come a Roma».
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“Nemmeno sei mesi dalle elezioni e il Pdl di Modena va in tilt. Viene da chiedersi se il Popolo delle libertà sia un partito vero, dotato di valori, ideali e visioni comuni, o piuttosto solo una raccolta di percorsi individuali, che possono cambiare traiettoria con facilità. In ogni caso, è la conferma che il Pdl a Modena è segnato da lacerazioni profondissime, che continuano a segnarne l’azione politica”.
Così il segretario comunale del Pd Giuseppe Boschini commenta la pressoché simultanea uscita dal gruppo del Pdl di ben tre consiglieri comunali: Sergio Celloni, che va a “fondare” a Modena il MpA; Andrea Galli e Pierluigi Taddei, che invece entrano nella Lega Nord.
“In attesa di conoscere meglio le motivazioni di questi passaggi – prosegue Boschini – le domande sono molte. Viene da chiedersi cosa ci sia davvero, almeno a Modena, sotto la sigla Pdl: quanto consenso c’è per il ‘partito del predellino’ nelle persone stesse che dovrebbero incarnarlo in città? E i modenesi che hanno votato Pdl possono sentirsi tranquillamente rappresentati da una forza politica che in pochi mesi ha perso un terzo dei suoi eletti? E come si inseriranno nella Lega Nord i nuovi arrivati? Ci auguriamo che queste modifiche nel panorama politico modenese, a pochissimi mesi dall’avvio della legislatura, segnino la definitiva sconfitta dell’opposizione urlata e volta solo a delegittimare chi governa la città, cui abbiamo assistito finora, a favore di una minoranza più capace, nel merito, di fornire un contributo di idee, proposte, anche di critiche dure ma costruttive, per il bene comune di questa città”.