E’ una situazione di particolare difficoltà quella che continua a contraddistinguere il rapporto tra banche ed imprese. A rivelarlo, un’indagine condotta da Confesercenti Modena che ha monitorato un campione di imprese del terziario e dei servizi, trasversale per settori di attività. La richiesta di nuovi finanziamenti da parte delle aziende incontra una selezione molto rigorosa e coincide con la pretesa degli istituti di credito di assicurazioni parecchio onerose; mentre un terzo delle richieste riceve una risposta negativa. Il monitoraggio, svoltosi nei giorni scorsi ha tenuto conto dei tre ambiti principalmente rilevati dalle imprese: affidamenti, finanziamenti in essere e richiesta di nuovi finanziamenti.
Gli affidamenti
Le imprese che hanno in essere affidamenti bancari, denunciano un’estrema rigidità nella gestione del rapporto che porta anche alla riduzione o all’estinzione del fido in essere e, da parte di alcune banche, all’applicazione di pesantissime penali anche in caso di piccoli sconfinamenti.
I finanziamenti in essere
L’80% delle imprese con finanziamenti in corso ritiene di aver incontrato difficoltà ad ottenerlo e, in particolare, il 70% denuncia tempi troppo lunghi e spesso insopportabili per la gestione aziendale, un 50% denuncia di essere stata assoggettata ad una elevata richiesta di garanzie mentre il 30% ritiene di essere andata incontro a costi molto elevati.
La richiesta di nuovi finanziamenti
Chi si appresta ora a richiedere nuovi finanziamenti incontra una selezione molto severa che porta a risposte negative a circa un terzo delle domande. Anche in caso di risposta positiva l’impresa richiedente continua ad incontrare tempi troppo lunghi e incompatibili con le esigenze della gestione aziendale ma, soprattutto, richieste di garanzie e costi elevati. C’è un elemento comune che lega i finanziamenti in essere e le richieste di nuovi finanziamenti riconducibile all’onerosità delle operazioni. Oltre ai tassi di interesse con alti spread molte imprese hanno evidenziato la richiesta di assicurazioni molto onerose che, spesso, imparano di dover sottoscrivere nell’imminenza della stipula. Rimane un atteggiamento diversificato nel rapporto con banche locali o, comunque, con un legame forte con il territorio e banche con una presenza e un’attività in campo nazionale e internazionale.
Continua quindi e per certi aspetti si aggrava, l’irrigidimento del sistema bancario che mette in difficoltà molte imprese e provoca un ulteriore avvitamento della crisi di mercato che sta diventando pesantissima anche per le imprese del terziario e dei servizi che risultano fortemente penalizzate dalla stagnazione della domanda interna.