Una settimana di ritardi pesantissimi per i treni della Regione Emilia Romagna, che non risparmia nemmeno i Frecciarossa. La prova dei fatti ha smentito ancora una volta i toni enfatici dei vertici della Regione e del Gruppo FS. Pesantissimi ritardi confermati per i treni del trasporto regionale nella fascia pendolare del mattino, condannati comunque a pagare il prezzo più alto di scelte unidirezionali e vessatorie. Una settimana che evidenzia anche alcuni treni in costante anticipo, a riprova delle scelte ad “abundantium” dei tempi di percorrenza. Anche volendo attendere la stabilizzazione di un orario ampiamente rimaneggiato per dare un giudizio definito, non può essere sottaciuto il suo limite strutturale. Un orario complessivamente costruito su premesse inaccettabili: treni regionali con tempi ancora allungati che non garantiscono comunque l’orario previsto, velocizzazione degli EurostarCity ottenuta sopprimendo le fermate, riduzione al lumicino nella regione delle fermate degli EurostarAV.
Un sistema che gradualmente dequalifica il contenuto del contratto di servizio del trasporto regionale e rende non apprezzabili gli incrementi dell’offerta. I dati di puntualità di questa settimana debbono necessariamente far riflettere chi questi servizi li commissiona e li paga, non dimenticando che il terminale di spesa resta comunque il cittadino. Un prezzo ormai troppo alto per scelte unicamente lucrative del Gruppo FS.
