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Insediato oggi a Roma il Tavolo Governo-Regioni per il coordinamento delle politiche fieristiche

fiera-bolognaPresentato oggi a Roma dal Vice Ministro Adolfo Urso, insieme all’assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna Duccio Campagnoli (nella qualità di coordinatore delle Regioni per la questioni fieristiche), il calendario delle fiere di carattere internazionale che si terranno in Italia nel 2010.

L’appuntamento, al quale erano presenti anche i rappresentanti di tutte le associazioni italiane del settore, è stato anche l’occasione per presentare l’intesa conclusa proprio oggi per l’istituzione di un Comitato di coordinamento per le attività fieristiche tra le Regioni (chehanno la competenza costituzionale per la materia), il Ministero per loSviluppo Economico e le organizzazioni del settore (AEFI. CFI-Confindustria, CFT-Confcommercio).

“Questa intesa per l’insediamento del Comitato di coordinamento, che sarà ratificata dalla Conferenza Stato-Regioni – spiega l’assessore Campagnoli – è molto importante perché dovrà finalmente affrontare i temi di una politica fieristica nazionale coordinata tra Stato eRegioni, che è sin qui mancata. Occorrono invece indirizzi per superare la competizione a volte esasperata ed improduttiva tra le diverse realtà fieristiche. Il Tavolo di coordinamento dovrà condividere strumenti e scelte efficaci per far divenire il sistema fieristico italiano, ben piùdi oggi, una vera piattaforma unitaria di promozione per il Made in Italy”.

Attività fieristica in Emilia-Romagna

Il rapporto sulle fiere presentato oggi conferma che all’interno del sistema fieristico italiano (il secondo in Europa dopo la Germania e quarto nel mondo) l’attività fieristica in Emilia-Romagna è la seconda in Italia con il 25% del totale delle manifestazioni internazionali (contro il 35% della Lombardia e il 15,1% del Veneto). Nell’attività fieristica di profilo internazionale, Bologna si conferma saldamente il secondo grande centro fieristico italiano (17% del totale), Rimini il quarto (6% del totale) e Parma l’ottavo (con il 2%).

“Considerati tutti insieme, questi tre centri fieristici emiliano-romagnoli sono già ora il primo organizzatore e imprenditore fieristico in Italia. L’esame delle situazione fieristica – conclude Campagnoli – con le opportunità e le criticità che presenta e presenterà nei prossimi anni, dice chiaramente che la realtà emiliano-romagnola, per affermare un suo nuovo primato, può e deve imboccare la strada della integrazione tra le diverse imprese fieristiche regionali. Saranno infatti decisive le capacità competitive di essere innanzitutto organizzatori e imprenditori di eventi, oltre che gestori di quartieri leader nelle capacità di investimento e di nuova iniziativa”.

















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