E’ stata presentata oggi a Bologna, nella Sede di Carisbo, una nuova Fondazione con un approccio originale e inconsueto al mondo del “charity”. Marco Palmieri, Presidente di Piquadro, e la sua famiglia hanno creato la Fondazione Famiglia Palmieri per dare continuità alla loro attività filantropica attraverso la valorizzazione delle diversità con l’idea di una realtà non meramente assistenzialistica ma volta a creare nuovi modelli di business per diversamente abili.
«L’obiettivo della Fondazione Famiglia Palmieri è dare voce e valorizzare le “diversità” di persone che per condizione fisica, intellettuale, culturale, anche momentanea, vivono un disagio, un difetto di integrazione o, semplicemente soffrono dell’indisponibilità degli “uguali” a cogliere il loro talento» spiega il Presidente Marco Palmieri (foto): «Questo è lo spunto per la creazione della Fondazione Famiglia Palmieri: il desiderio di valorizzare il talento in ogni persona ritenuta diversa e perciò emarginata».
Con questa finalità la Fondazione, attraverso la creazione di modelli di business ben precisi, cerca di introdurre nel mercato imprenditoriale le realtà no–profit che ospitano persone diversamente abili. Tutto con lo scopo di allargare gli orizzonti di questi ragazzi e di dare loro un’opportunità di inserimento nel mondo del lavoro affinché possano mantenersi in maniera dignitosa e indipendente.
In relazione a questo, innovativa è l’idea di offrire una borsa lavoro ai giovani che vogliano presentare un progetto di business coerente con le finalità della Fondazione: «Riteniamo che sia utile coinvolgere i giovani per raccogliere le idee più fresche e innovative. Nessuno meglio di loro è in grado di offrire un contributo di creatività libero da preconcetti per innovare l’approccio ai modelli di business e di integrazione. Da qui l’idea della borsa lavoro». Il bando per la borsa è disponibile sul sito della Fondazione: www.fondazione-palmieri.com.
La Fondazione Famiglia Palmieri è però già attiva e il suo primo progetto, realizzato in collaborazione con Piquadro, si chiama Happy Box. Coerentemente con le finalità espresse dalla Fondazione sono stati coinvolti in prima persona i ragazzi ospiti del centro socio riabilitativo Il Girasondo dell’Azienda USL di Bologna. Assistite da una squadra di giovani designer di Piquadro, queste persone affette da diversi tipi di disabilità hanno creato dei disegni e li hanno visti concretizzarsi in prodotti, colorate shopping bag ripiegabili contenute in allegre confezioni regalo – gli Happy Box – i cui proventi delle vendite rappresentano il loro primo contributo al finanziamento del centro. Da novembre in vendita a 20 euro nei negozi Piquadro, gli Happy Box permetteranno infatti di raccogliere fondi che attraverso la Fondazione Famiglia Palmieri verranno devoluti alla Cooperativa Bologna Integrazione a marchio Anffas Onlus che gestisce Il Girasondo per conto dell’Azienda Usl di Bologna. Ad oggi sono stati venduti circa 7000 Happy Box e il ricavato della vendita, al netto dei soli costi sostenuti, sarà devoluto interamente al progetto. Happy Box sarà inoltre protagonista del primo temporary shop di Piquadro che sarà aperto a Trieste dal 20 al 24 dicembre e sarà dedicato esclusivamente alla vendita di questo prodotto.
A riconoscimento del suo valore per il territorio, il progetto Happy Box ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Bologna e il contributo di Carisbo che ha promosso e sostenuto materialmente l’iniziativa con la consegna di un assegno a favore del centro socio riabilitativo Il Girasondo: «Siamo convinti che, anche con l’impegno di Carisbo, questo bellissimo progetto per integrare i più deboli nel sistema economico lanciato ed organizzato dalla Fondazione Famiglia Palmieri potrà essere realizzato» afferma Giuseppe Feliziani, Direttore Generale di Carisbo. «Fare banca nel territorio vuol dire partecipare e contribuire ai processi di miglioramento e sviluppo della nostra realtà economica e sociale. Mettere in campo le proprie risorse e le proprie capacità per far sì che le idee, anche quelle più complesse ed ambiziose, possano diventare realtà».
L’innovativo approccio “imprenditoriale” alla beneficenza che Marco Palmieri ha voluto adottare per la fondazione filantropica della sua famiglia emerge da un importante fattore, la trasparenza: la Fondazione Famiglia Palmieri, così come tutti i progetti da essa realizzati, saranno certificati dalla società di revisione Price Waterhouse Coopers.
Si ringraziano per la collaborazione a titolo gratuito: DGT Media, Graphic Service, Studio fotografico Curti Parini e Tipografia Pisi & Cinti