L’assemblea dell’Unione di prodotto città d’arte, cultura e affari, convocata questa mattina per il rinnovo delle cariche elettive, ha eletto all’unanimità come nuovo presidente Graziano Prantoni, assessore provinciale alle Attività produttive e turismo. Pietro Fantini è stato eletto coordinatore in rappresentanza della parte privata.
L’Unione di prodotto regionale città d’arte, cultura e affari è istituita dalla Legge regionale 7/98 che, nell’ambito dei rapporti di collaborazione tra pubblico e privato, individua nelle “Unioni di prodotto” gli strumenti per la realizzazione di progetti di promozione e commercializzazione turistica. In Emilia-Romagna le unioni sono quattro: Città d’arte, cultura e affari; Appennino e verde; Terme e benessere; Costa. La Provincia di Bologna aderisce alle prime tre.
L’Unione di prodotto città d’arte, cultura e affari conta 77 soci, 19 pubblici e 58 privati.
Nell’assumere formalmente il nuovo incarico, Prantoni ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Ringrazio l’assemblea per la fiducia che ha voluto esprimermi in modo unanime. Il mio impegno sarà quello di portare avanti il buon lavoro svolto in questi anni dal mio predecessore, il presidente Mario Lugli, con l’obiettivo, in sintonia con lo spirito della legge, di consolidare e rafforzare ulteriormente l’integrazione tra pubblico e privato nella promozione e commercializzazione turistica, e di intensificare i rapporti tra le Unioni di Prodotto. In questo lavoro l’apporto di Apt Servizi, e del suo amministratore Andrea Babbi, sarà fondamentale per la realizzazione dei progetti dell’Unione di prodotto da me presieduta. Il mio sforzo sarà orientato a rafforzare la consapevolezza, soprattutto da parte delle istituzioni pubbliche, che il turismo può essere strumento di crescita economica per i territori. In questo senso, particolare attenzione sarà dedicata alle potenzialità del settore turistico congressuale.
La scelta di un rappresentante delle istituzioni bolognesi sta a significare il peso e le potenzialità che la Provincia di Bologna, il suo territorio e la città capoluogo possono e devono saper sviluppare nell’ambito di una rinnovata collaborazione non solo tra pubblico e privato, ma anche tra enti locali, attraverso un lavoro costante e condiviso, orientato ad obiettivi comuni.»