I lavori di riqualificazione della galleria del Mercato coperto saranno ultimati entro il 2011. Con ogni probabilità la consegna alla città di questo spazio storico, restituito alla sua integrità e dignità architettonica con funzioni di socialità, incontro, cultura e commercio che lo riportano al centro della vita della città, avverrà nel periodo natalizio. Lo hanno annunciato i rappresentanti delle imprese Tecton e Coopsette, riunite nella società La Galleria per l’intervento di riqualificazione in project financing promosso dal Comune di Reggio. E’ emerso stamattina nel corso di una visita, riservata alla stampa, al cantiere del Mercato coperto, a cui hanno partecipato l’assessore ai Progetti speciali Mimmo Spadoni, il presidente di Tecton Paolo Lusenti e il dirigente di Coopsette, Fabrizio Vezzani.
Oggi è stata inoltre presentata l’installazione artistica Fame di Stefany Savino, prima di quattro opere realizzate da giovani studenti dell’Accademia di Belle arti di Brera che saranno collocate sul ponteggio della facciata di Via Emilia del Mercato coperto. Il progetto Per un ponteggio, dedicato al tema del ‘desiderio’ come fonte di vita e vitalità, realizzato dall’Accademia milanese con Reggio Children e dall’Istituzione Nido e Scuole d’infanzia comunali, si concluderà con una quinta installazione, prodotta dai bambini delle scuole d’infanzia reggiane. Alla presentazione dell’opera sono intervenuti l’autrice, Letizia Cariello curatrice del progetto e docente a Brera, Carla Rinaldi presidente di Reggio Children, Claudia Giudici presidente dell’Istituzione Nidi e Scuole d’infanzia, Vea Vecchi responsabile Mostre editoria e atelier di Reggio Children.
IL CANTIERE DEL MERCATO COPERTO – Nella storica galleria i lavori hanno consentito la rimozione di gran parte delle sovrastrutture incongrue, che nulla avevano a che fare con l’impianto originario. Il colpo d’occhio sulla galleria è notevole.
“E’ evidente – ha detto l’assessore Spadoni – il contributo della luce a questo edificio. Dopo questa azione di pulitura, si nota la luminosità dell’interno, si più comprendere quanto sia rilevante il contributo della luce, che penetra dalle vetrate di copertura e invade letteralmente lo spazio, una caratteristica che sarà ulteriormente valorizzata da restauro e riqualificazione, secondo il progetto dello studio di architettura ‘Corvino + Multari’. Il progetto è attento al recupero storico e all’innovazione, si creerà una piazza coperta con accesso da via Emilia San Pietro, da piazza Scapinelli e da via dell’Abbadessa: la trasparenza luminosa, l’accessibilità e la qualità segnano il Mercato coperto come luogo di incontro e relazioni aperto a tutti. Sarà mantenuta la storica vocazione commerciale e anzi sarà uno dei magneti commerciali della città storica”.
“Contestuale – ha aggiunto l’assessore Spadoni – è il recupero degli spazi e delle strutture attigui e collegati al Mercato coperto: la piazzetta del Pesce e l’ex Casa dello studente”, anche qui i lavori sono in corso, dopo il vaglio progettuale della Sovrintendenza. E nell’ambito del questo nuovo conferimento di significati e funzioni, gli spazi riqualificati ospiteranno stabilmente Velodromo, opera della stessa Letizia Cariello.
Gli accordi pubblico-privato del project financing prevedono un investimento di 13 milioni di euro, più due milioni per le opere di manutenzione che si renderanno necessarie nei 30 anni di gestione dell’immobile da parte dei privati. Allo scadere dei 30 anni l’edificio tornerà nella piena disponibilità del Comune.
L’assessore Spadoni ha sottolineato “l’attenzione di due società cooperative, Tecton e Coopsette, che credono nel centro storico e in particolare nell’opportunità di rilancio di uno spazio divenuto sempre più marginale. Le due cooperative sono anche sponsor del progetto ‘Per un ponteggio’, che valorizza sia giovani talenti artistici, sia la principale eccellenza della nostra città, che unisce educazione e infanzia”.
IL PROGETTO ‘PER UN PONTEGGIO’ – Le quattro installazioni degli studenti di Brera e quella conclusiva dei bambini delle Scuole resteranno esposte, in fasi successive, tre mesi ciascuna e accompagneranno così l’avanzamento dei lavori di riqualificazione della Galleria. Il ponteggio diventa così luogo di espressione artistica e dialogo con la città.
“Perché il tema del desiderio? Perché il desiderio – ha detto Letizia Cariello – è stimolo vitale: si ha desiderio di comunicare, desiderio di relazione e espressione artistica, in questo caso anche desiderio di riscoprire e rivivere gli spazi dell’antica galleria racchiusa nel cuore della città. Il futuro è desiderio. Come ha detto lo psicanalista Jung, tutto sta nel dare le giuste risposte, le compensazioni ‘felici’, ai desideri, a quanto immaginiamo per il nostro futuro. E’ triste chi non ha desideri o li compensa malamente. L’arte è uno stimolo straordinario, direi indispensabile nella risposta ai desideri, in particolare al desiderio di futuro. La fiducia, la sessa fiducia che è stata data a noi artisti per questa esperienza del ‘ponteggio’, è un atto di coraggio, un mettersi in gioco tutti insieme, un segno di speranza per il futuro”.
Stefany Savino ha spiegato che “Fame” è ispirata ai desideri e agli stati d’animo, alla fisiologia e alla psicologia dei bambini: dal bisogno di cibo alla “fame di vita” come desiderio di giocare, di essere amati, di essere se stessi, di essere felici. Desideri primari, spesso ignorati dagli adulti, ma che riguardano anche loro. Il nesso con l’esperienza delle Scuole d’infanzia è evidente.
A quella di Savino, seguiranno appunto altre tre opere realizzate di studenti dell’Accademia di Brera.
Successivamente i bambini delle Scuole d’infanzia comunali visiteranno “il ponteggio” e il cantiere del Mercato coperto, quindi rielaboreranno insieme suggestioni, idee, immagini e progetteranno a loro volta un’opera – la quinta – che colleghi il luogo a loro concetti di desiderio: quest’opera, la quinta, verrà a sua volta esposta sul ponteggio di Via Emilia.
Come ha sottolineato Vea Vecchi, porre in relazione bambini ed artisti attraverso processi creativi è un’idea già praticata dai Nidi e Scuole dell’infanzia comunali di Reggio Emilia, che hanno fatto dello stimolo artistico, della creatività e della sperimentazione uno dei punti forti del loro progetto educativo. In questi ultimi anni le occasioni sono state numerose: la mostra antologica di Alberto Burri, le mostre “Alfabeto in sogno” e “Fotografia Europea”, il progetto “Invito a… ” sono state occasioni per invitare i bambini a rielaborare e fare proprie le opere d’arte e a sperimentare i processi creativi seguiti dagli artisti.
Progetti come quello per il Mercato coperto consentono infatti di inserire i bambini non solo in una relazione creativa con luoghi quotidiani, ma offrono loro la percezione che il mondo adulto li possa considerare così competenti da affidare loro opere per rendere più bella e interessante la città.