Si è svolta oggi al Classic Hotel l’Assemblea dei Delegati di Legacoop Reggio Emilia, che aveva all’ordine del giorno anche la nomina del presidente: l’Assemblea ha rieletto, all’unanimità, Ildo Cigarini presidente di Legacoop. Ai lavori hanno portato il saluto delle amministrazioni pubbliche il presidente della Provincia Sonia Masini e l’assessore allo Sviluppo economico e Innovazione del Comune di Reggio Emilia Graziano Grasselli. Presenti in sala molti rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni imprenditoriali e dei sindacati.
Ildo Cigarini, nella sua relazione, ha esaminato il quadro economico generale e affrontato i temi della crisi economica. Per quanto riguarda la nostra provincia, il presidente di Legacoop ha sottolineato come il nostro sistema territoriale sia una combinazione di punti di forza e di punti di debolezza, che a volte convivono dentro la stessa configurazione economica, industriale, imprenditoriale. I punti di forza stanno nella sfera sociale e istituzionale, nella struttura industriale, nella sfera dei servizi, con punti di forza generali che sono l’elevata occupazione e il forte orientamento export. I punti di debolezza per alcuni aspetti si incrociano con i punti di forza. In una condizione di crisi generale dei mercati un’economia fortemente orientata all’export risente in modo forte di questa condizione. La caduta degli ordini colpisce violentemente la subfornitura, anche quella specializzata. La crisi è dirompente per due categorie industriali: piccole imprese, artigiani. La bassa capitalizzazione, la dilazione del credito e la stretta creditizia sono le minacce di un sistema caratterizzato da una forte presenza dominata dalla piccola dimensione. Inoltre la crisi rende più evidenti le forme irregolari del mercato, il lavoro nero, il lavoro irregolare, l’inquinamento illegale e criminale in alcune attività. Quindi, quelli che sono punti di forza: export, presenza diffusa piccole imprese, occupazione “piena”, si possono trasformare in alcuni momenti straordinari come quelli che stiamo vivendo in punti di debolezza. Questa crisi – ha sottolineato Cigarini – determinerà un forte riassetto del nostro sistema industriale territoriale: è possibile una contrazione dell’attività manifatturiera, una selezione nella rete di subfornitura, una riduzione della occupazione industriale.” Per Cigarini sarà necessario nella nostra provincia definire una azione convergente tra istituzioni, banche, sistema delle imprese e forze sociali. E specialmente “è indispensabile fare emergere il carattere propositivo, orgoglioso, creativo che ci caratterizza, e che è un tratto distintivo e un punto di forza della gente che vive in questo territorio”. Un ruolo importante l’hanno senza dubbio le imprese cooperative. “Oltre la crisi: l’utilità della Cooperazione” è il filo conduttore dell’Assemblea. Di fronte alla crisi, ma specialmente di fronte ai limiti e agli aspetti negativi che la crisi ha evidenziato nella economia, nel sistema finanziario, nella società, per Cigarini “la Cooperazione rimane una protagonista attiva e utile, una testimonianza di valori sociali e umani che si fonda sulla partecipazione, sul lavoro, sul fare insieme, sul bene comune, sulla responsabilità verso la società e il territorio, e specialmente sulle azioni destinate anche alle generazioni future”.
Guido Caselli, responsabile Area studi, ricerche, progetti di Unioncamere Emilia-Romagna ha poi analizzato, con una relazione ricca di dati, la situazione economica regionale e reggiana. Concludendo il suo intervento, Caselli ha affermato che il futuro non è quello prefigurato dalle proiezioni statistiche: il futuro di Reggio Emilia è quello che si deciderà di costruire insieme. E’ il territorio che deve diventare “driver” di sé stesso, perché un territorio competitivo fa le imprese e le persone competitive. E’ necessario evolvere come collettività secondo modalità nuove, con azioni finalizzate a dare forma e sostanza alla nostra visione del territorio del prossimo futuro, dove sono importanti il welfare, le reti lunghe, il capitale umano, l’ambiente. In questa visione è fondamentale il ruolo della cooperazione, a cominciare dalla cooperazione sociale.
Franco Mosconi, professore di Economia e politica industriale all’Università di Parma, ha svolto una lucida relazione sull’economia europea e italiana, partendo dal dato che nel prossimo decennio ci sarà sempre più divaricazione tra la crescita negli Stati Uniti e nei paesi dell’Ue e quella di tutti i paesi emergenti, e non solo di Brasile, Russia, india e Cina. In particolare Mosconi si è soffermato sul tema delle dimensioni delle imprese, che è un problema per il sistema economico italiano. Con la frammentazione e con la struttura dimensionale delle nostre imprese è sempre più difficile essere competitivi sui mercati. Senza nulla togliere al ruolo delle PMI, la dimensione conta: si pensi solo agli investimenti necessari nelle fasi a valle e a monte dei processi produttivi. E’ poi sempre più importante sviluppare maggiore cooperazione tra le imprese, con consorzi, con reti di imprese.
Le conclusioni dell’Assemblea sono state affidate a Paolo Cattabiani, presidente di Legacoop Emilia Romagna, che ha sottolineato il ruolo importantissimo della cooperazione in Emilia-Romagna in questa fase di crisi, particolarmente con la tenuta del livello occupazionale. Cattabiani ha anche evidenziato il tema della legalità, che merita sempre più attenzione anche nell’economia delle province emiliane.
I preconsuntivi 2009 delle cooperative associate e le previsioni 2010
Nel corso dell’Assemblea sono stati presentati da Daniela Cervi i preconsuntivi 2009 delle cooperative associate e le previsioni 2010, curati dall’Ufficio economico finanziario di Legacoop.
Sono 214 le cooperative associate oggi a Legacoop Reggio Emilia. L’andamento degli ultimi anni ha registrato una crescita del valore della produzione a tassi molto elevati fino al 2005, in cui ha toccato la punta del +10%, poi un rallentamento nel triennio 2006-07-08 con incrementi annui inferiori al 5%; per il 2009 i preconsuntivi stimano un trend in calo del 6,3%. Nel 2009 il valore della produzione risulta in calo per le costruzioni, l’industria nei comparti legati all’edilizia, le cooperative d’abitazione, la logistica e i trasporti, in sostanziale tenuta per l’agroalimentare, il commercio e i servizi alle imprese e in leggera crescita per ristorazione, servizi e cooperative sociali.
La redditività è ancora di segno positivo, ma fortemente ridimensionata già con i bilanci 2008; l’utile netto dovrebbe nel 2009 complessivamente confermarsi su cifre analoghe all’anno precedente, pur con dinamiche leggermente differenti tra i vari settori.
Nel periodo 2005-2008 abbiamo assistito ad un costante incremento dell’occupazione che è passata da 33mila a 39mila occupati e anche nel 2008 ha segnato un saldo positivo di oltre 2mila unità, pari al + 5,7%. Con il 2009 la crescita occupazionale si ferma: il saldo complessivo è leggermente negativo (-0,3%). In provincia di Reggio Emilia lavora circa 1/3 degli occupati complessivi.
Nel 2009, su un totale di quasi 40mila occupati, gli ammortizzatori sociali hanno coinvolto, a vari livelli, meno di un migliaio di persone. Nel settore agroalimentare 3 cooperative hanno attivato procedure di mobilità tra il 2008 e il 2009 per un centinaio di lavoratori; il ricorso alla cassa integrazione ordinaria o in deroga è stato effettuato da 2 imprese di costruzioni per 230 persone, da 5 imprese industriali per 150 persone e 2 cooperative nel settore della logistica per 240 lavoratori, in genere con provvedimenti di riduzione del lavoro parziale e a rotazione tra i lavoratori; infine 1’impresa operante nel settore turistico ha attivato contratti di solidarietà per circa 240 lavoratori con una riduzione d’orario inferiore al 30%.
I soci mantengono un trend costante di crescita annua intorno al 3%, confermata anche per il 2009 e il capitale sociale aumenta nell’ultimo periodo ad un tasso medio annuo del 5%; anche il 2009 segna un trend positivo, nell’ordine del 2,7%.
Infine il patrimonio netto, grazie alla capitalizzazione dei soci e soprattutto all’accumulazione di utili ai fondi di riserva indivisibili, registra dal 2005 al 2008 (3 anni) una crescita del 27%. Anche il 2009, seppur in misura più contenuta, proporzionalmente al calo degli utili, segna un trend positivo del 5%. Questi ultimi dati testimoniano la solidità del rapporto dei soci verso le cooperative.
Le previsioni per il 2010 sono incoraggianti: considerando l’aggregato delle cooperative Legacoop di Reggio, ad oggi, le previsioni sono di un saldo positivo sia per valore della produzione che per numero di occupati, accompagnato da un leggero recupero anche sulla redditività. Il settore agroalimentare dovrebbe confermare il valore della produzione del 2009 con un trend in leggera crescita e una lieve flessione dell’occupazione, le costruzioni potrebbero segnare una crescita del monte lavori anche consistente legata all’avvio di grosse commesse da parte delle imprese di maggiori dimensioni mentre permane critica la situazione di chi opera nel settore immobiliare e in particolare per le cooperative d’abitazione, segnano un leggero recupero le previsioni delle imprese che operano nell’industria manifatturiera, è stabile il commercio, sia per fatturato che occupazione e sono in crescita i servizi alle imprese e le cooperative sociali.