“Mettere in rete gli interventi di prevenzione per la sicurezza del territorio e per il buon uso delle risorse naturali svolti dai numerosi soggetti preposti (Autorità di bacino Po, Agenzia interregionale Po, Agenzia regionale navigazione interna, Servizi tecnici di bacino, Consorzi di bonifica), che agiscono ciascuno autonomamente nelle rispettive sedi delle sette regioni coinvolte dal fiume Po, al fine della sicurezza del territorio per tutti i suoi abitanti e le attività economiche che qui si sviluppano. E definire i necessari finanziamenti concreti e continuativi nazionali e locali”.
Così Gianni Pedrazzini, della segreteria Cisl dell’Emilia-Romagna, nella relazione introduttiva a nome di Cgil Cisl Uil ER, alla Conferenza regionale su ‘Il lavoro in Emilia-Romagna per il distretto del fiume Po’, svoltasi venerdì presso la Camera di Commercio di Parma, cui partecipano i rappresentanti di enti, istituzioni, aziende, sindacati coinvolti.
“Tutti questi enti preposti alla salute del territorio del Po –spiega Pedrazzini- intervengono con disposizioni ed azioni sul fiume Po e sul territorio di ben sette regioni, determinando forti ricadute sulla popolazione in termini di sicurezza, (incolumità), occupazione, qualità della vita (salubrità). Solo facendo sistema –ribadisce il sindacalista- si eliminano le ‘criticità’ territoriali (incertezze legislative, non chiarezza su ruoli e competenze dei diversi livelli organizzativi, incomunicabilità tra Enti e tra questi e le Istituzioni) e si instaura, in via permanente, una politica di sviluppo sostenibile basato sull’equilibrio socio-economico-ambientale”. Dunque, “valorizzare energie alternative, fonti rinnovabili e terziario di servizio e poi completare le reti intermodali, monitorandone l’efficacia (l’alta velocità costruita per il trasporto merci, è utilizzata per il traffico veloce dei passeggeri)”.
“Istituzioni regionali, provinciali e comunali –sollecita Pedrazzini- per la loro parte, uniformino obbiettivi ed azioni, scelte ed azioni, in una rete coerente di attenzione e sviluppo del territorio e delle risorse naturali: dalla qualità della acqua e sviluppo sostenibile, alla difesa del suolo dal dissesto idrogeologico, ai piani di sviluppo agricolo, con l’uso regolato delle acque per irrigazione dai Consorzi di Bonifica”. Per semplificare ed unificare funzioni e responsabilità, Cgil Cisl Uil emiliano-romagnole propongono di creare un unico assessorato regionale e la costituzione di un gruppo di ‘polizia regionale ambientale’, con il compito di controllo del territorio, rilevazione delle irregolarità sul prelievo delle acque, a partire dai pozzi abusivi.
“Da parte sindacale –conclude Pedrazzini- è stato riattivato il coordinamento delle rappresentanze sindacali del distretto del Po, regionale ed interregionale, raccordato con i livelli categoriali e confederali e si costituisce un coordinamento nazionale di tutti gli operatori delle Autorità dei 6 distretti nazionali, al fine di sostenere la comune politica di attenzione: progettuale, finanziaria e contrattuale nazionale e sui posti di lavoro”.