Un “no” forte e chiaro alla vendita dei beni confiscati alla criminalità organizzata arriva anche dai consiglieri comunali del Pd di Modena. Giulio Guerzoni, Paolo Trande, Francesco Rocco, Enrico Artioli e Giuliana Urbelli hanno sottoscritto un Ordine del giorno che chiede, tra l’altro, di ritirare l’emendamento, approvato al Senato, che consente la vendita all’asta dei beni confiscati alle mafie.
Questo perché – spiega il capogruppo Paolo Trande – “esiste l’elevato rischio che in tutti i territori ad alta infiltrazione mafiosa la vendita di un bene confiscato non significhi altro che una nuova possibilità di acquisto da parte dei precedenti proprietari”.
I consiglieri democratici chiedono inoltre al sindaco di Modena, qualora la legge nazionale venga approvata, “di impegnarsi preventivamente affinché nel nostro territorio non si verifichi mai una vendita di eventuali terreni confiscati alla criminalità organizzata”.
“Anche il territorio modenese – aggiunge il capogruppo del Pd – è interessato direttamente da infiltrazioni mafiose riconducibili soprattutto al clan dei Casalesi. La nuova frontiera di lotta a mafia, camorra e ‘ndrangheta consiste nel colpire duramente l’attività economica e gli investimenti immobiliari dei gruppi criminali, sottraendo alle organizzazioni criminali gli ingenti patrimoni accumulati grazie alle attività illecite”. L’eventuale introduzione di quella norma – conclude Trande – potrebbe quindi costituire “un elemento di indebolimento nella lotta alla criminalità organizzata”.