Prezzi degli immobili in calo nel secondo semestre del 2009, anche se in misura minore rispetto a quello precedente, e ulteriore, significativa contrazione delle compraventdite che, a consuntivo 2009, dovrebbero attestarsi a -15% rispetto al 2008, pari a meno 30% rispetto al 2006. I dati sono stati diffusi oggi da Nomisma, in occasione della presentazione dell’Osservatorio sul mercato immobiliare.
Per quanto riguarda i prezzi, in particolare, per il segmento residenziale la flessione dei valori si e’ riscontrata gia’ dal II semestre 2008, mentre i segmenti degli immobili per le attivita’ economiche hanno presentato riduzioni solo a partire dal 2009. Le variazioni percentuali semestrali dei prezzi medi degli immobili (su una media di 13 grandi aree urbane), fanno registrare un -1,6% nel settore delle abitazioni; -1,6% degli uffici e 1,5% dei negozi.
“Negli ultimi sei mesi – ha spiegato Gualtiero Tamburini, presidente di Nomisma – l’andamento dei prezzi e’ stato negatuivo, pari a 1,6% che su base annua diventa -4,1%. Cio’ significa pero’ anche che il tasso di variazione negativo e’ stato meno forte nell’ultimo semstre. Una correzione modesta – ha sottolineato – ma significativa per il nostro mercato immobiliare che non e’ abituato al segno meno”. Oltretutto, “un dato molto inferiore – ha fatto notare – rispetto ad altri paesi, come Usa e Uk, dove la flessione dei prezzi e’ stata ben piu’ forte, con un -30% nello stesso periodo”.
Un aggiustamento molto piu’ significativo invece riguarda le quantita’. Per il residenziale il calo annuo dovrebbe aggirarsi intorno al 15%. Nel III trimestre del 2009, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra infatti un -11%; nel terziario -18,9%, nel commerciale -17,7%, nel settore produttivo. -17,1%. I minori volumi, in termini di case, a consuntivo del 2009 significheranno meno di 600 mila compravendite, un dato che, rispetto al picco di 845 mila compravendite raggiunto nel 2006, significa una perdita di circa 250 mila abitazioni ovvero approssimativamente il 30% del mercato. Per quanto riguarda gli immobili per le attivita’ economiche, il picco e’ stato toccato nel 2002 con poco piu’ di 100 mila compravendite, mentre oggi si e’ scesi nell’ordine delle 60 mila.
Secondo i dati dell’Osservatorio di Nomisma, a livello territoriale, sta perdurando una dinamica meno performante in provincia rispetto alle citta’ capoluogo, oltre che di queste ultime rispetto alle grandi aree metropolitane. Continua inoltre il peggiore andamento dei mercati del Nord rispetto a quelli del Centro e Sud Italia. Il terzo trimestre dell’anno si chiude pertanto con un ulteriore calo delle compravendite di abitazioni, piu’ marcato a Firenze, Milano e Torino.
Anche per quanto riguarda il combinato della flessione dei prezzi e delle compravendite riduce il valore complessivo delle operazioni nel 2009 di 24 miliardi di euro rispetto al 2008 e di altri 21 rispetto al 2007 con un calo percentuale totale nel biennio di circa il 30%.
Ci sono pero’ alcuni segnali di un miglioramento del mercato, ha evidenziato Tamburini, facendo presente che “da questa rilevazione abbiamo tenuto conto anche del ‘sentiment’ degli operatori. Lo faremo anche in futuro, per verificare come si distanzia l’opinione rispetto al misurato”. Insomma, le previsioni degli operatori appaiono meno pessimistiche che in passato; essi sono maggiormente fiduciosi sul ritorno della domanda che progressivamente sembra riprendere, analogamente a quanto sta avvenendo a livello dell’intera economia, cosi’ che prezzi, compravendite e locazioni sono valutati in condizione meno critica rispetto al giugno di quest’anno.
(Fonte: Adnkronos)