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L’altra metà della storia negli archivi femminili: domani Convegno a Modena

Renata_BergonzoniIndaga l’altra metà della storia, quella di cui sono protagoniste le donne, il progetto “Storicamente. Negli archivi delle donne: 60 anni di storia modenese”, il primo censimento degli archivi femminili presenti nella provincia di Modena, che sarà presentato domani – venerdì 27 novembre – con il convegno “Dire, fare, essere… cittadine” in programma nella sede della Provincia di Modena a partire dalle 14,30.

Il progetto, realizzato dal Centro documentazione donna con il contributo della Provincia di Modena e della Regione Emilia Romagna, è nato con l’obiettivo di ricercare e “portare alla luce” gli archivi personali e collettivi intitolati a donne o ad associazioni femminili per valorizzarli e renderli maggiormente fruibili non solo per gli studiosi e i cultori di storia locale ma anche per le scuole. Il lavoro si è concluso con la produzione di un’agile guida alla consultazione degli archivi delle donne (disponibile al Centro documentazione donna di Modena, tel. 059 451036) che contiene 57 schede ed è strutturata in due sezioni: la prima dedicata agli archivi collettivi, 25 sul territorio provinciale; la seconda a quelli personali, 29 in tutto, relativi singole donne che hanno ricoperto ruoli pubblici a livello locale e nazionale.

La guida fornisce le indicazioni per ricostruire la storia modenese attraverso le azioni di associazioni femminili, gruppi informali e organismi istituzionali dall’Udi (Unione donne in Italia) al Cif (Centro italiano femminile), dall’Associazione donne ebree a quella delle donne arabe all’Azione cattolica, dalle commissioni di parità alle consigliere di parità al Centro documentazione donna. E anche attraverso l’azione civile e politica di singole donne come Gina Borellini, Medaglia d’oro per la Resistenza e parlamentare; Renata Bergonzoni, tra le fondatrici del gruppo Donne e giustizia; Bice Ligabue, prima segretaria donna del Partito comunista; Ada Marchesini, pianista ebrea morta ad Auschwitz, e tante altre. Nell’ultima sezione della guida sono segnalate alcune raccolte documentarie significative e tutte le informazioni utili per consultare gli archivi.

“Dire, fare, essere… cittadine”

L’iniziativa, di rilevanza nazionale, è l’occasione per presentare il censimento degli archivi che raccontano l’altra metà della storia modenese, realizzato nell’ambito del progetto, e distribuire la guida alla consultazione che ne è derivata ma è anche un momento di studio e riflessione sul tema della valorizzazione degli archivi delle donne.

Dopo l’introduzione di Marcella Valentini, assessore provinciale alle Pari opportunità, e di Roberto Alperoli, assessore alla Cultura del Comune di Modena, nella prima parte del convegno, Linda Giuva e Patrizia Gabrielli, dell’Università di Siena-Arezzo, approfondiranno la relazione tra le fonti archivistiche e la ricostruzione storica per la storia delle donne e di genere. Nella seconda parte si svolgerà invece una tavola rotonda incentrata sul confronto tra luoghi di conservazione archivistica diversi e sulle loro politiche culturali alla quale interverranno: Anna Pia Bidolli, direzione generale per gli archivi del ministero per i Beni e le attività culturali; Ersilia Alessandrone Perona, Istituto piemontese per la storia della resistenza; Claudia Mattia, Udi, sede nazionale; Valeria Busani, Cif Emilia Romagna; Elda Guerra, Centro documentazione delle donne di Bologna; Valeria Mariani, archivi dell’Unione femminile; Lucilla Gigli, università di Siena-Arezzo. La tavola rotonda è coordinata da Caterina Liotti, presidente del Centro documentazione donna di Modena.

(foto: Renata Bergonzoni da noidonne.org)

















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