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L’Assessore Zanichelli a Mazza (DS) sull’impianto eolico di S.Benedetto Val di Sambro

impianto_eolicoL’assessore regionale all’ambiente, Lino Zanichelli, ha risposto in aula ad un’interpellanza di Ugo Mazza, capogruppo di Sinistra Democratica, che chiedeva chiarimenti in merito a quella che il consigliere ha definito una “situazione di forte conflitto istituzionale tra la Provincia di Bologna e il Comune di San Benedetto Val di Sambro”. Un contenzioso creatosi su un progetto per realizzare un impianto eolico industriale su più crinali montani, costituito da 24 torri alte oltre 100 metri, pale comprese, e “con un impatto sul paesaggio molto rilevante”. Mazza ha ricordato che il progetto non incontra il favore del Comune il quale ha negato la disponibilità dei terreni interessati dall’opera e, in qualità di ente di programmazione urbanistica del proprio territorio, ha espresso contrarietà alla sua realizzazione.

Di diverso avviso sarebbe invece la Provincia di Bologna, autorità competente per il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione di impianti eolici nel proprio territorio e unico ente competente per la valutazione di impatto ambientale degli impianti. Il consigliere ha riferito in proposito che l’assessore provinciale all’ambiente, avrebbe dichiarato “prima ancora della conclusione della conferenza di Via (valutazione di impatto ambientale)” che “l’impianto si farà” e avrebbe espresso la convinzione che “il comune possa essere espropriato, se non concederà l’uso dei suoi terreni”. Secondo Mazza, “tali dichiarazioni, al di là della normativa stessa, evidenziano che la Provincia non riconosce il principio della parità istituzionale e del ruolo di governo del Comune sul proprio territorio e ledono il principio della terzietà nei procedimenti di Via, dando l’idea che la Provincia, al di là dei pareri del Comune e degli 800 cittadini firmatari della petizione, sia già schierata a favore di un interesse rispetto ad un altro, mentre – ribadisce – anche la tutela del paesaggio è un interesse pubblico che la Provincia dovrebbe avere.

L’assessore Zanichelli ha riferito che il procedimento di Via all’impianto in questione è stato avviato a partire dal 3 dicembre 2008 e che contestualmente è stata convocata la conferenza dei servizi per la valutazione di impatto ambientale a cui hanno partecipato gli enti che devono rilasciare autorizzazioni, pareri, nulla osta ed atti di assenso necessari per l’approvazione del progetto. Dal momento che la procedura in questione non richiede autorizzazione paesaggistica – ha chiarito, la Regione vi partecipa solo per gli aspetti che riguardano la difesa del suolo, attraverso il competente Servizio Tecnico di bacino Reno, mentre il servizio valutazione impatto ambientale viene convocato solo per conoscenza, ma non deve sperimere alcun atto formale e non può sostituirsi in alcun modo alla titolarità della competenza provinciale. Zanichelli ha poi aggiunto che il data 23 febbraio a seguito delle riunioni istruttorie sono state formulate richieste di integrazioni al proponente che non risultano ancora pervenute ad alcun componente della conferenza dei servizi. Sarà cura dell’autorità competente – ha affermato l’assessore Zanichelli – assicurare che il procedimento di Via si svolga secondo le normative vigenti e nella regolarità amministrativa e tecnica. Zanichelli ha infine precisato che le norme che regolano lo svolgimento della Conferenza dei Servizi non prevedono né un parere prevalente, né l’unanimità. Ogni amministrazione – ha spiegato – è tenuta ad esprimere compiutamente le competenze che la legge le assegna e la Conferenza si limita a regolare in modo specifico la risoluzione degli eventuali dissensi tra amministrazioni.

Nella replica Mazza è tornato a sottolineare le criticità sollevate nell’interrogazione e che non hanno ricevuto risposta. “In primo luogo – ha detto – contesto il fatto che Regione non abbia competenze sulla questione, dal momento che i problemi in campo riguardano: l’assetto idrogeologico del territorio coinvolto, la salute dei cittadini visti i rumori che produrranno le pale costruite vicino alle case e, infine il paesaggio, sul quale l’impianto avrà un impatto fortemente invasivo.

Altro problema, ha poi ricordato Mazza, è il modo in cui si è posto l’assessore provinciale rispetto alla funzione delegata dalla Regione. “In una situazione in cui non c’è concertazione tra Comune e Provincia, mi aspetterei che la Regione dicesse di fermarsi. Mi auguro che la Regione ci ripensi e si riappropri delle funzioni, se queste non sono esercitate correttamente. Oggi – ha concluso – ho ascoltato com’è la situazione attuale, ma non l’impegno a cambiare”.

















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