“Non si nasce liberi, lo si diventa. Non basta sperare è necessario osservare una certa disciplina per realizzare i propri sogni”. E’ il messaggio di Simone Perotti che porterà alla Gabella di via Roma una riflessione sul tema del lavoro e della realizzazione di sé, una lezione della Scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi” che si terrà mercoledì 25 novembre alle ore 21 nel centro aggregativo di via Roma.
Si parte con la Scuola di Etica e Politica mercoledì 25 novembre alle ore 21 con la presentazione di “Adesso Basta” di Simone Perotti, un incontro di riflessione sui temi del lavoro e della propria vita. Lavorare per consumare non rende felici. Lo sappiamo tutti, ma come uscirne? Cambiare vita da soli sembra una scelta troppo faticosa. Addirittura impossibile. Invece no. Il downshifting (“scalare marcia, rallentare il ritmo”) è un fenomeno sociale che interessa milioni di persone nel mondo (complice anche la crisi). Ma non si tratta solo di ridurre il salario per avere più tempo libero. In “Adesso basta” Simone Perotti propone qui un cambio di vita netto, verso se stessi, il mondo che ci circonda, le abitudini, gli obblighi, il consumo. La rivoluzione dobbiamo farla a partire da noi, riprendendoci la nostra vita per essere finalmente liberi. Come ha fatto l’autore, che racconta la sua esperienza entrando nel merito delle conseguenze economiche, psicologiche, esistenziali, logistiche. Dire no non basta per essere felici. L’insicurezza economica cui andiamo incontro è anche un’occasione per ripensarci.
Simone Perotti è nato a Frascati (Roma), nel 1965. Oltre a numerosi racconti su riviste letterarie cartacee e on-line, ha pubblicato “Zenzero e Nuvole” (Theoria, 1995 – Bompiani, 2004), racconti sul viaggio, la contaminazione, il fantastico, ciascuno dei quali legato a una ricetta gastronomica e a considerazioni estetiche sul gusto. La raccolta è stata presentata per la prima volta nell’ottobre del 1995 da Vincenzo Cerami. “Stojan Decu, l’Altro Uomo”, Bompiani 2005 (Premio Volpe d’Oro). “Vele, White Star”, 2008 (Premio Sanremo). “L’Estate del Disincanto”, Bompiani, 2008. Ha collaborato e collabora con riviste e giornali («Yacht & Sail», «Yacht Capital», «Dove», «Style», «Corriere della Sera»), con articoli e reportage sul viaggio, il turismo, la nautica, le regate. Ha creato il primo sito di informazione editoriale nautica italiano: www.sailbook.info. Ha fatto il manager per quasi vent’anni nel settore della comunicazione, in agenzie e aziende quotate e non, italiane e multinazionali. Poi ha detto basta, ha lasciato soldi e carriera e si è trasferito in Liguria, tra La Spezia e le Cinque Terre, per dedicarsi esclusivamente a scrittura e navigazione. Per vivere oggi fa l’affittabarche, trasferisce imbarcazioni, fa lo skipper e l’istruttore di vela trascorrendo circa quattro mesi l’anno in mare. Poi pittura case, prepara aperitivi per i bar, restaura mobili, fa la guida turistica.
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Giovedì 26 novembre invece saranno due gli appuntamenti organizzati alla Gabella, alle 15 l’Assessore all’Educazione Iuna Sassi incontrerà i ragazzi che hanno partecipato alla Leva Giovani per alcune attività e interventi per sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della legalità e dell’antimafia. Il primo passo del progetto della “leva della legalità” prevede la sensibilizzazione delle nuove generazioni in vista degli incontri della manifestazione nazionale del 1 marzo che avrà sede nella nostra città. Sempre il 26 novembre dalle ore 17 si terrà il corso di insegnamento della lingua esperantista.
Venerdì 27 novembre alle ore 21 il gruppo Acquisti solidale terrà in Gabella un corso per imparare a fare il pane fatto in casa. Lunedì 1 dicembre sarà la volta del prof. Roberto Cartocci dell’istituto Cattaneo di Bologna a affrontare il tema “Il capitale sociale”. Gli italiani: familisti ma estroversi, indisciplinati ma creativi, cinici ma amanti del bello. Riuscirà finalmente ad attecchire anche da noi l’idea che le istituzioni garantiscono la convivenza civile solo se disciplinano i rapporti sociali, definendo diritti e doveri di cittadini, famiglie, aziende, burocrazie? Saprà infine contagiare anche gli italiani un senso di appartenenza e di identificazione con lo stato-comunità capace di ispirare la moralità di tutti i giorni? Per capire se le cose stanno cambiando e tentare una risposta occorre guardare di preferenza alle ultime generazioni. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito Gabella Reggio oppure scrivere a e-mail.