«Bologna dovrà essere uno snodo fondamentale nel sistema regionale dell’Emilia-Romagna per valorizzare tutte le eccellenze delle città, dei territori e delle loro relazioni». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani chiudendo a Bologna i lavori dell’iniziativa ‘Una Regione attraente. Verso il Piano territoriale regionale’, ultima tappa del viaggio d’ascolto e consultazione dei territori emiliano romagnoli. L’incontro con le comunità locali – istituzioni, categorie economiche, sociali e sindacali – ha l’obiettivo di confrontarsi sul documento di programmazione strategica della Regione, che dovrà essere varato nei prossimi mesi.
«Stiamo concludendo – ha aggiunto Errani – un lungo percorso di confronto con la società regionale che tiene conto dei mutamenti che sono intervenuti in questi anni. Come la crisi, che dovremo trasformare in una opportunità per consentire alla regione di fare un salto di qualità e adeguare e innovare i propri obiettivi». Per far questo «c’è la necessità di rafforzare, nel contesto attuale, l’identità quale fattore di successo di questa regione. Occorre mettere al centro della nostra azione e quindi del Piano territoriale regionale – ha aggiunte il presidente della Regione – l’economia della conoscenza, l’ambiente e la nuova composizione della società che dovranno essere il valore aggiunto in grado di costituire un vantaggio competitivo nelle sfide che ci attendono nei prossimi anni».
L’assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli ha evidenziato che «Bologna assume nel piano territoriale della Regione il profilo di città motore del sistema e del nuovo sviluppo regionale imperniato sulla economia della conoscenza. La costituzione della città metropolitana di Bologna è – in attesa anche delle decisioni legislative nazionali – un obiettivo esplicito del Piano che punta a governare il territorio superando i tradizionali confini amministrativi dei Comuni e delle Province». L’attuazione della politica regionale, racchiusa nel Documento unico di programmazione, in provincia di Bologna «fa perno sulla massima integrazione possibile – ha aggiunto Muzzarelli – tra l’area metropolitana e il resto della provincia, proprio a partire dalla fortevocazione internazionale dell’area metropolitana bolognese che comporta il potenziamento delle grandi polarità quali gli ospedali – Maggiore, Istituto Rizzoli, Policlinico Sant’Orsola Malpigli -, l’Università e lesue sedi decentrate oltre alla Fiera, le infrastrutture di comunicazione da integrare con i sistemi di trasporto locali, primo fra tutti il Sistema ferroviario metropolitano».
Il percorso
Il Ptr è il principale strumento di programmazione territoriale della Regione. Il documento strategico con cui questa traccia la rotta – a quasi 20 anni di distanza dal primo Ptr, che fu approvato nel 1990 – di quelloche dovrà essere il “sistema Emilia-Romagna” del futuro. Stabilendo precisi obiettivi di sviluppo e di qualità, all’interno del più generale contesto nazionale ed europeo. Per una “regione attraente” da un punto di vista economico, sociale e culturale, in grado di competere e attrarre capitali e cervelli.
Il 10 luglio 2007 le linee di indirizzo del Ptr, precedentemente approvate dalla Giunta regionale, sono state presentate alla comunità regionale dal presidente Vasco Errani e a seguire si è aperta una ampia fase di consultazione dei territori e delle comunità provinciali dell’Emilia Romagna. Uno dei temi forti è infatti quello della partecipazione e della capacità di intercettare le istanze che provengono dai cittadini. Questo di Bologna è il nono incontro messo in agenda per realizzare un ampio confronto sulle proposte contenute nel documento licenziato dalla Giunta regionale.
Il Piano territoriale regionale dell’Emilia-Romagna
Il Piano Territoriale Regionale è un atto di indirizzo, un quadro di riferimento per le politiche della Regione, delle autonomie locali e delle altre istituzioni, per i progetti delle nostre comunità. È un punto di riferimento per le scelte dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese. E’ un progetto costruito insieme a tutta la comunità regionale dell’Emilia Romagna
Gli obiettivi
Il Piano territoriale non introduce vincoli, ma indirizzi, obiettivi e strategie. Con il Ptr la Regione Emilia-Romagna vuole “progettare” e “gettare in avanti” lo sguardo, verso il futuro. L’obiettivo è quello di assicurare più produzione, più ricchezza, più innovazione, valorizzando competizione e competenze con uno sviluppo più attento e sostenibile. Il sistema regionale, robusto perché composto da forti territori e città, ha bisogno di un riferimento metropolitano con percezione internazionale, per la rete della cultura e della ricerca, per la finanza, per il buon governo delle trasformazioni del territorio. Le città sono per eccellenza il luogo dove si incrociano i flussi e le reti, il locale e il globale, dove si sviluppano e si esprimono la civiltà e l’identità di un territorio. Pensare il futuro delle città vuol dire dunque andare al centro del governo del territorio.