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Terrorismo, si impicca in carcere la neo brigatista Diana Blefari

carcereSuicidio in carcere per la neo brigatista Diana Blefari Melazzi, in cella per l’omicidio del giuslavorista Marco Biagi assassinato dalle Nuove Br il 19 marzo 2002. La donna si è tolta la vita ieri sera, impiccandosi con le lenzuola nella sua cella del carcere femminile di Rebibbia.Pochi giorni fa la Cassazione, confermando il verdetto della Corte d’Assise d’Appello di Bologna dello scorso 9 gennaio, aveva reso definitivo l’ergastolo per la Blefari. ”Una morte annnunciata”, denunciano gli avvocati della Blefari che da tempo avevano segnalato le instabili condizioni psichiche della donna. ”Il suicidio della Blefari era una cosa prevedibile – ha detto il garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni -. Le mie collaboratrici mi dicevano che era un caso drammatico. Aveva dei problemi psichici, e un comportamento che in carcere preoccupa. Non aveva rapporto nè con le altre detenute nè con le mie collaboratrici. Avevo segnalato tempo fa questo suo disagio”.

Arrestata il 22 dicembre 2003, la Blefari era ricercata da quando venne scoperto il covo di via Montecuccoli a Roma, di cui era intestataria. Riconosciuta come ‘la compagna Maria’ – che Cinzia Banelli indicò fra le staffette che seguirono il professor Biagi la sera dell’omicidio – alla Blefari sono stati attribuiti il noleggio del furgone usato per la preparazione dell’omicidio e la partecipazione al pedinamento del professore a Modena. Sul suo portatile fu rivenuto anche il file con la rivendicazione dell’omicidio.

Fonte: Adnkronos

















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