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La Reumatologia del Santa Maria Nuova a Filadelfia

medici_1Sono stati sei i lavori che la equipe della Struttura di Reumatologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, diretta dal Dott Carlo Salvarani, ha visto selezionati per il prestigioso uditorio del Congresso Annuale della Società Americana di Reumatologia, tenutosi la scorsa settimana a Filadelfia.

L’American College of Rheumatology rappresenta il più importante evento scientifico annuale in campo reumatologico. Si tratta di un’occasione di confronto tra clinici provenienti da tutto il mondo sui temi di più attuale rilevanza. Ed è motivo di grande soddisfazione – spiega il dott Carlo Salvarani – che la Reumatologia dell’Arcispedale sia stata la struttura italiana che ha visto selezionare, dal pool di esperti internazionali, il maggior numero di lavori sulla base della loro rilevanza scientifica.

Il ruolo dell’ecografia articolare (muscolo-scheletrica) nella diagnosi precoce ed il monitoraggio dell’attività di malattia nelle artriti infiammatorie è stato l’oggetto dei primi due lavori, illustrati dal dott Pier Luigi Macchioni. Il medico è considerato un esperto internazionale del settore e partecipa attivamente a vari gruppi di studio internazionali che definiscono la standardizzazione dell’utilizzo della ultrasonografia per la valutazione delle malattie reumatiche.

Sono state le malattie infiammatorie delle pareti dei vasi (c.d. vasculiti) il focus di due altri lavori, presentati questi dal dott Carlo Salvarani. Lo sviluppo degli studi su questa paticolare patologia è il frutto della preziosa collaborazione che, a partire dal 1993, vede unite la Reumatologia del nostro Ospedale e la Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, USA.

La Mayo Clinic, considerata tra i migliori ospedali americani, in particolare per le specialità di Reumatologia e Neurologia, ha approvato e finanziato i due progetti di ricerca sulla vasculite isolata del sistema nervoso centrale e la vasculite isolata del sistema gastrointestinale affidandone il coordinamento al dott Salvarani che li ha sviluppati intrecciando i contributi della Neurologia, della Anatomia Patologica, della Radiologia Vascolare e della Biostatistica della Mayo Clinic.

Il quinto lavoro presentato è frutto della collaborazione tra la Struttura di Reumatologia e quella di Biologia Molecolare dell’Arcispedale insieme alla cattedra di Nefrologia dell’Università di Parma. Lo studio mirava a valutare i fattori genetici (polimorfismi delle molecole dell’infiammazione) che predispongono agli aneurismi infiammatori dell’aorta addominale. Tale studio ha consentito di definire chiaramente un fattore genetico che può predisporre allo sviluppo di aneurismi di tipo infiammatorio dell’aorta addominale. L’elevato punteggio ottenuto dallo studio è testimonianza del livello raggiunto dalla Biologia Molecolare, all’avanguardia nello studio dei fattori genetici (polimorfismi di vari geni delle molecole dell’infiammazione)

che regolano l’infiammazione, processo che è alla base di molte delle più importanti malattie che colpiscono l’uomo.

L’ultimo lavoro presentato è stato l’esito di uno studio multicentrico internazionale Americano e Europeo che ha valutato le definizioni di remissione e recidiva di malattia nella polimialgia reumatica a cui ha partecipato anche la Reumatologia del nostro Ospedale.

L’elevato contributo scientifico della Reumatologia al Congresso di Filadelfia è la conferma del livello qualitativo raggiunto dalla ricerca nell’Arcispedale.

“La filosofia alla base del nostro operato” spiega il Dott Carlo Salvarani “parte dalla consapevolezza che la cura medica di alta qualità dipende dalla ricerca. In particolare stiamo sviluppando programmi di ricerca volti a generare nuove conoscenze sull’efficacia di terapie con farmaci biotecnologici che saranno di beneficio per i pazienti”.

Ricordiamo che la equipe della Reumatologia di Reggio Emilia è stata tra le prime, in Italia, ad utilizzare il Rituximab, farmaco biologico altamente innovativo, in un gruppo di vasculiti (c.d. vasculiti ANCA-associate). Uno degli studi presentati al Convegno di Philadelphia ha dimostrato come tale farmaco sia più efficace per queste particolari vasculiti rispetto a quello utilizzato precedentemente – ciclofosfamide – ed abbia, inoltre, caratteristiche di minore tossicità.

















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