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Soliera, Cgil e Cisl: la cultura deve rimanere pubblica

cgil_cisl_uilDopo mesi di reiterate richieste di informazione e approfondimento da parte delle Organizzazioni Sindacali, il Comune di Soliera ci ha finalmente convocati per esporre il progetto di costituzione di una Fondazione partecipata a cui demandare le attività associative e culturali del territorio solierese.

La RSU comunale, la Camera del lavoro di Carpi e le organizzazioni di categoria FP CGIL e FPS CISL presenti al tavolo esprimono forti perplessitànon tanto sull’idea trainante del progetto (che è quella di dare, anche grazie alla partnership di altri soggetti, uno spazio fisico ma anche una opportunità “strutturata” di coordinamento e ampliamento della vita associativa peraltro già piuttosto vivace e diffusa a Soliera) quanto sul fatto che a questo aspetto viene affiancata l’esternalizzazione (il passaggio di gestione dalla forma pubblica a quella privata) di servizi fondamentali in ambito culturale (biblioteca, biblioteca e ludoteca ragazzi, spazio giovani, cinema-teatro etc.).

Riteniamo che i servizi culturali, e a maggior ragione le politiche giovanili, facciano parte di quelle attività che, insieme agli altri servizi legati al welfare, “caratterizzano” l’azione di un’amministrazione locale (in linea con quanto a suo tempo definito tra Governo Prodi e parti sociali nel Memorandum in materia di pubblico impiego).

Dire che nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione il Comune rappresenterà sempre almeno il 51% dei voti e delle quote non è di per sé sufficiente ad assicurare la qualità del servizio che, secondo noi, passa attraverso il rapporto diretto con gli utenti e il presidio pubblico di una comunità. Tanto più che il Consiglio comunale indicherà gli ambiti generali e patrimoniali e non interverrà sulla progettualità né tantomeno sulla realizzazione operativa delle politiche culturali. Nulla di paragonabilenella sostanza alla qualità dell’attuale gestione diretta dove gli assessori, il “dirigente” di settore, i responsabili dei servizi e gli stessi operatori, sono in linea diretta tra loro e con gli utenti oltre che parte integrante della struttura Comunale.

Crediamo pertanto che si possano realizzare sinergie tra le associazioni senza per forza cedere ad una fondazione privata la struttura degli assessorati che ha svolto un ruolo di ispirazione e di crescita di attività ed iniziative con ottimi risultati in ambito pubblico e di forte sollecitazione dell’associazionismo locale, sia quello di carattere tradizionale sia nelle forme innovative espresse negli ultimi anni.

In una fase in cui le Amministrazioni comunali hanno scelto l’Unione dei Comuni come ambito distrettuale in cui programmare, realizzare e gestire altre importanti politiche legate al welfare (istruzione, sicurezza e presto anche i servizi sociali), quest’idea solierese ci sembra viaggiare in senso opposto.

Se davvero, come sostenuto dagli stessi amministratori, non c’è di base un problema di risorse o di esigenze di contenimento dei costi (Soliera ha un bilancio sano anche a dispetto di una fase politica che a livello nazionalenon si può definire generosa nei confronti degli Enti Locali) li invitiamo a riflettere sull’importanza sostanziale e non riproducibile che il servizio pubblico ha per un territorio.

(Giulia Moretti e Marco Bonaccini FP CGIL Modena, Elisabetta Buzzotta FPS CISL Modena, Olinto Artioli segretario Cgil Carpi)
















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